C’è vita dopo la morte? Uno studio
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Il più grande studio mai condotto sulle esperienze pre-morte e sulle esperienze extra-corporee ha scoperto che il 40% delle persone conserva una qualche ‘consapevolezza’, anche dopo essere stata considerata clinicamente morta. Hanno preso parte allo studio, per quattro anni, quindici ospedali in USA, Gran Bretagna e Australia. Sono state coinvolte nella ricerca oltre 2.000 persone che avevano subito un arresto cardiaco (Parnia et al 2014).
Di quelle persone, 330 sono sopravvissute e a loro è stato chiesto cosa avessero sperimentato. Tra loro, 140 hanno detto che avevano avuto una sorta di consapevolezza o di esperienza prima di essere stati riportati in vita. Una donna ha affermato di essersi accorta dei movimenti del personale medico e descritto le attrezzature mediche intorno al suo segnale acustico.
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Un altro uomo ricorda di aver abbandonato il suo corpo e di aver guardato da lontano come il personale medico lavorava su di esso.
Mentre molti pazienti non avevano da ricordare molti dettagli specifici su quanto accaduto dopo che i loro cuori avevano smesso di funzionare, un quinto di loro ha affermato di aver provato una sensazione di tranquillità.
Un terzo di loro ha notato che il tempo sembrava accelerato o rallentato in questo periodo. Gli altri hanno parlato della sensazione di essere trascinati nell’acqua, o di vedere un lampo luminoso. Circa il 13% ha avuto un’esperienza extra-corporea che includeva un’intensificazione della sensibilità.
I ricercatori ritengono che una persona abbia mostrato evidenza di consapevolezza tre minuti dopo che il suo cuore aveva smesso di battere. Ciò è difficile da spiegare, perché in genere il cervello smette di funzionare circa 20-30 secondi dopo l’arresto cardiaco.
Il Dottor Sam Parnia, che ha condotto lo studio, afferma nella parte iniziale:
“Contrariamente a quanto si crede nella percezione popolare, la morte non è un momento specifico. È un processo che inizia quando il cuore smette di battere, i polmoni smettono di funzionare e il cervello cessa il suo funzionamento: una condizione medica definita arresto cardiaco, che da un punto di vista biologico è sinonimo di morte clinica. Durante un arresto cardiaco, tutti e tre i criteri di morte sono presenti. Segue poi un periodo di tempo, che può durare da pochi secondi ad un’ora o più, in cui i tentativi medici di emergenza possono riuscire a riavviare il cuore e invertire il processo della morte. Ciò che le persone sperimentano durante questo periodo di arresto cardiaco fornisce una finestra unica di comprensione su ciò che abbiamo tutti la probabilità di provare durante il processo del morire”.
Jeremy Dean
Articolo originale:
Life After Death? This is What People Experience As The Brain Shuts Down
Traduzione autorizzata, a cura di psicolinea.it
Immagine:
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Jeremy Dean
è un ricercatore presso lo University College London.
E’ laureato in legge e in psicologia. In precedenza ha lavorato anche nel mondo di Internet.