Vita di coppia e passato sessuale
Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 348 3314908
Salve,
Chiedo scusa in anticipo per la lunghezza del messaggio ma vorrei cercare di essere il più chiara possibile.
Ho conosciuto il mio fidanzato durante l’ultimo anno delle scuole superiori, io stavo per compiere 19 anni e lui aveva 21 anni e mezzo.
Da quel momento sono passati quasi 7 anni e sono stati degli anni bellissimi, pieni di un amore infinito che da infantile si è trasformato in maturo.
Non abbiamo mai avuto problemi di coppia, dall’affettività alla sessualità, fino a 8 mesi fa, quando una sera tutto è cambiato: mi ha rivelato trascorsi del suo passato sessuale che mai avrei immaginato.
Premetto che non tendo ad essere gelosa “del presente”, non lo sono mai stata neanche da ragazzina, ma “del passato” sì, per cui poco dopo averlo conosciuto gli avevo chiesto di non dirmi nulla del prima di me, perché sapevo che avrebbe innescato in me un tentativo morboso di scavare a fondo, di interrogarmi, di confrontarmi. E non gli ho mai posto domande al riguardo, anche se mi ero creata un mio immaginario in cui, da ragazzo universitario, aveva avuto diverse conoscenze con ragazze simili a me, aveva avuto rapporti sessuali occasionali e la cosa mi stava bene.
Invece quel giorno e il giorno successivo mi ha confessato che era arrivato ai suoi 20 anni senza aver ancora avuto rapporti sessuali, se non esperienze leggere (carezze al di sopra degli indumenti per intenderci) quando ancora aveva 16 anni. Questo lo ha portato a rivolgersi ad una “escort” (chiamiamola così) con cui ha avuto un rapporto. Successivamente ha avuto una relazione con una sua coetanea con cui ha avuto dei rapporti per poi riavere un ulteriore rapporto con una prostituta in strada, in questo caso mi ha detto che è stato portato lì da un amico con cui aveva parlato della sua esperienza avuta in precedenza e che ha fatto questa cosa senza pensarci, per fare una cosa goliardica, per dimostrare qualcosa al suo amico (che non ha fatto niente) e che non ci aveva pensato più già dal giorno successivo. Da questa esperienza sono passati poi all’incirca 8 mesi, in cui ha anche conosciuto altre ragazze con cui non ha avuto rapporti sessuali perché non interessato o perché poi la cosa non è continuata, ed è andato con un suo amico (lo stesso con cui parlava di questi siti di escort) di sua iniziativa in un nightclub per fare “una cosa diversa” e vedere che succedeva, in questo caso non ha avuto nessun rapporto ma ha pagato per stare da solo con una donna che lavorava lì, appartati, quando lei gli ha detto che se volevano fare altro dovevano uscire fuori lui ha detto di no ed è andato via con il suo amico.
Mi ha detto che dopo questa esperienza, poco tempo dopo, ha realizzato quanto fosse stato umiliante per lui fare quelle cose e si è sentito male anche per loro ma ha archiviato la cosa, con il tempo ogni tanto ci pensava e capiva sempre di più la gravità di quello che aveva fatto, ma non è mai stato così male fino a quando non è successo questo: ha avuto degli episodi di raffreddore e febbre e sia io che dei suoi familiari gli abbiamo suggerito che forse poteva avere le difese immunitarie un po’ basse. Questo lo ha portato a fare delle ricerche su internet e ha iniziato a temere avesse contratto l’HIV (ha fatto anche delle analisi), mi ha detto che sebbene sapesse razionalmente che era molto difficile fosse così poiché ha avuto in tutti i casi dei rapporti protetti e non ha mai avuto problemi di salute, irrazionalmente aveva paura, più che per la sua salute, che avesse potuto contagiarmi e si sentiva terribilmente in colpa per non avermi mai parlato di queste cose e quindi ha deciso di confessarmi tutto.
Da quel momento qualcosa dentro di me è cambiato e non c’è giorno in cui io non pensi a queste sue esperienze.
Prima di tutto ho fatto l’errore di aver voluto sapere morbosamente qualsiasi dettaglio rispetto a questi fatti e poi ho iniziato a ripensare costantemente al fatto che con le due prostitute era riuscito ad avere un orgasmo mentre con la sua prima esperienza sessuale “normale” no e neanche con me le prima due volte (ho letto si tratti di anorgasmia). Lui mi ha spiegato che le esperienza a pagamento le ha vissute come se avesse visto un video porno nella realtà mentre con la sua ex ragazza e poi con me aveva un forte timore di risultare inadeguato e temeva di poter risultare sporco e che le ragazze potessero pensare male di lui alla vista dello sperma, mentre con le prostitute questo non avveniva perché non le vedeva neanche come donne reali e sapeva che era il loro lavoro e non si sentiva giudicato.
Insieme ne abbiamo parlato a lungo, ho compreso il perché di queste sue azioni, mi ha detto di quanto il suo sentirsi insicuro, l’aver avuto una mamma molto soffocante lo abbia spesso fatto sentire inadeguato, di quanto la pornografia lo abbia influenzato e maleducato e di come anche l’influenza dei suoi amici lo abbia “aiutato” a fare certe cose.
Premetto che dopo aver avuto queste due prime esperienze sessuali con me, in cui i rapporti duravano per molto tempo e lui era sempre in erezione e so, perché lo avvertivo, e mi ha anche confermato lui successivamente, che provava tantissimo piacere sessuale ma non riusciva a raggiungere l’orgasmo a causa della tensione (mi ha detto che anche con la sua prima ragazza “normale” il rapporto era stato più soddisfacente e appagante pur senza orgasmo delle altre esperienze) si è sbloccato e ha raggiunto l’orgasmo, anche se per dei mesi nonostante le mie richieste, doveva stimolarsi da solo (abbiamo entrambi pensato al fatto che fosse abituato all’autoerotismo anche perché anche con il secondo rapporto a pagamento si è stimolato autonomamente e solo la prima volta ha avuto un orgasmo attraverso la penetrazione, probabilmente perché è stata una cosa “fisiologica”). Poi dopo aver superato questo blocco abbiamo sempre avuto una vita sessuale soddisfacente.
L’aver saputo e parlato di queste cose in verità ci ha aiutato a migliorare ancora di più la nostra vita sessuale perché lui si è aperto ancora di più e siamo passati dall’avere dei rapporti sessuali “pornografici” molto soddisfacenti all’avere dei rapporti in cui non ci siamo solo fisicamente ma anche mentalmente, siamo più complici e sono ancora più frequenti di quanto non lo fossero già prima.
Il problema in realtà per me è di tutt’altra natura, perché l’essere venuta a conoscenza di questi suoi trascorsi mi ha portato un enorme dolore e confusione e provo tanta rabbia e paura. E sebbene so, grazie a Lei, che sono delle emozioni normali da provare in questi casi, mi sento sola e non riesco più a tenermi tutto dentro.
Sebbene in questa mail mi sia spiegata da sola molte cose, come il perché abbia avuto queste esperienze e l’anorgasmia, dentro di me il pensiero che lui, nonostante una vita sessuale soddisfacente e l’amore che provi per me, possa provare ancora attrazione per queste cose non riesce ad andare via o che, peggio, mi abbia rivelato queste cose perché si sente in colpa non per avermele nascoste ma perché le ha fatte quando stavamo già insieme. O che non riusciva a raggiungere l’orgasmo con me e la sua ex ragazza perché non eravamo abbastanza, perché preferiva soddisfarsi con delle prostitute e si sia accontentato, abbia “soffocato” questo suo desiderio che magari prima o poi rispunterà fuori.
Non riesco più a fidarmi di lui, non riesco a programmare un futuro con lui senza pensare al fatto che magari un giorno mi troverò a pentirmi di essermi fidata, di non aver ascoltato queste mie paure, queste sensazioni. Che magari quando avremo delle difficoltà grandi, come l’avere un bambino, lui ricadrà in queste cose. Forse chi ha fatto queste cose una volta continuerà a farle sempre?
Sono arrabbiata e profondamente delusa perché ha fatto queste cose e per me l’idea di lui che usa il corpo di una donna è davvero difficile da accettare. Forse perché so come ci si sente nell’essere penetrata senza desiderarlo, nell’essere toccata e magari provare della repulsione, nell’avere un rapporto sessuale e sentirsi alienata nel durante, nello sforzarsi di non essere presente lì mentre un uomo ti sta usando. Purtroppo un grande blocco che mi spinge dal riuscire a superare queste cose è l’aver avuto una “relazione” abusiva quando avevo circa 12 anni per quasi 1 anno con un ragazzo che aveva più o meno l’età del mio fidanzato quando ha fatto queste cose (circa 22/23 anni purtroppo non ricordo quasi nulla). Il fatto che lui si sia pentito di queste cose ma dica spesso che era piccolo, non capiva, mi fa molta rabbia perché penso che allora nulla vale di ciò che si è fatto prima di che età? Quindi neanche quello che è stato fatto a me conta qualcosa?
Non riesco a non pensare al fatto che abbia potuto usare e umiliare una donna con così tanta leggerezze e superficialità, scherzandone e vantandosene. Senza pensare alle loro condizioni, a cosa potessero provare, a qual era il loro vissuto e a cose le avesse portate lì.
Purtroppo collego tutte queste cose anche se so che non hanno nulla a che fare tra di loro e so che razionalmente forse è chiedere troppo ad un ragazzo di 20 anni, ma per me lui fin da quando l’ho conosciuto, a pochi mesi di distanza dall’ultimo evento, non è mai stato un ragazzo come tanti, è sempre stato un ragazzo che si distingue dagli altri, sensibile e rispettoso, intelligente. Per questi motivi la cosa mi ha colpito così tanto.
Sono arrabbiata con me stessa e ho paura di non aver capito prima che ci fosse qualcosa di strano e mi domando quante cose e quanti segnali ho ignorato in questi anni, cieca dall’amore che provo per lui?
E sono delusa e confusa perché mi chiedo sempre quante cose è riuscito a nascondermi se è riuscito per 6 anni a non parlarmi di un argomento che sapeva essere così importante per me?
Sono arrabbiata perché solo dopo avermi parlato di queste cose ha iniziato ad essere più aperto con me riguardo la sfera sessuale e ha abbandonato l’approccio pornografico anche se glielo avevo chiesto tante volte in precedenza e ha iniziato a volersi migliorare ancora di più. E quindi penso al fatto che probabilmente se non avesse mai deciso di confessarmi queste cose avrebbe continuato a vivere il sesso egoisticamente come piaceva a lui, senza tenere conto di cosa provassi in dei momenti e quali erano le mie richieste, proprio come se fossi una prostituta. Forse voleva rivivere quelle cose? Gli serviva questo per essere meno pudico con me? Cosa lo ha spinto ad essere così chiuso sessualmente ma a fare queste cose e a parlarne con i suoi amici così liberamente?
Sono arrabbiata con me stessa perché durante questi mesi non mi sono comportata bene con lui, l’ho umiliato e l’ho fatto sentire ancora più in colpa di quanto non si sentisse già per queste cose. Sono stata più comprensiva con chi ha abusato di me che con lui.
Lui con me è sempre stato calmo e paziente, ha cercato di ascoltarmi e mi ha lasciata sfogare, mi è venuto incontro ma ora sento che Siamo arrivati ad un punto in cui non ce la fa più. Non vuole parlare più di questi argomenti perché non gli piace riaprirli e parlarne quasi quotidianamente, anche perché spesso sono discussioni senza uno scopo, volte a farlo sentire in colpa e sporco, più di quanto non si senta già.
Io lo comprendo ma non mi sento compresa, perché non riesco a ricevere delle sicurezze da lui, perché si ritorna sempre al punto della fiducia, non riesco più a vedere la linea di demarcazione tra sincerità e la mancanza di trasparenza, al non voler confessare qualcosa di peggiore, al non essere sincero con se stesso.
Sono arrabbiata perché mi sembra di non riuscire a dialogarci più serenamente, lui vuole solo chiudere la discussione, archiviare questo argomento e vivere serenamente con me, costruire una famiglia, stare tranquilli insieme e amarci come prima. Mentre io vivo arrabbiata perché ha deciso di distruggere tutta la serenità che avevamo e che avevo e ora, dopo i primi mesi in cui eri disposto a parlare con me, mi sembra abbia deciso di lasciarmi dove mi ha trascinato mentre lui è andato avanti. Si è tolto un peso dalla coscienza
Io vorrei risolvere tutti questi problemi e stare tranquilla, ma ogni volta che gli faccio delle domande per rassicurarmi e calmarmi vado sempre a trovare delle cose che mi sembrano incongruenti e faccio ancora altre domande e so che così non riuscirò a risolvere i miei dubbi e a ritrovare tutta la fiducia che avevo prima. E lui diventa sempre più stanco e reagisce con rabbia. Lui vuole solo che io smetta di interrogarmi, di parlarne, di indagare perché sono cose appartenenti al passato, ma io sento di non riuscire a chiudere questa cosa perché è come se ci fosse qualcosa di irrisolto e mi fa arrabbiare il fatto che lui non lo capisca e pretenda da me il suo stesso approccio, non parlare più e andare avanti.
Sono arrabbiata perché mi sento sola, non voglio parlare con nessuno di questa cosa perché mi vergogno per lui e per me, e non voglio che gli altri lo vedano diversamente.
Sono stanca perché dopo dei momenti anche un po’ lunghi in cui mi pare di aver metabolizzato e di essermi calmata ricado in queste cose e vedo una svolta, una soluzione, sempre più lontana.
Come posso tranquillizzarmi? Tornare a stare serena? Risolvere questi problemi? Sono superabili?
Mi domando se la strada da intraprendere per riuscire a stare bene di nuovo insieme senza ritornare a queste cose è da percorrere da sola o con lui, perché forse da lui non posso pretendere nulla più di quello che mi ha dato anche se sempre di più mi sento incompresa e sola. Forse ho qualcosa di irrisolto di più profondo che mi fa vivere queste cose più intensamente di quello che sono.
Mi scuso ancora per la lunghezza del messaggio,
Attendo una sua risposta e La ringrazio in anticipo,
Cordialmente,
A.
Gentilissima,
E’ veramente sorprendente la sua affermazione secondo la quale lei non è gelosa del presente, ma del passato del suo ragazzo.
Infatti, se fosse gelosa nel presente questo suo atteggiamento avrebbe un senso, visto che a nessuno piace che vengano tradite le promesse che gli/le sono state fatte… Ma il passato? Non credo che le persone che decidono di iniziare una storia debbano presentare una sorta di curriculum sentimentale all’altro/a; in ogni caso, come lei dice, a lei non importava nulla, preferiva non sapere.
A questo punto la rivelazione: è andato con due prostitute e con un’altra ragazza, oltre che con lei. Beh, non è una storia edificante, ma alla fine si è comportato come si comportano altri uomini: sicuramente meglio della persona che l’ha molestata o abusata da adolescente, visto che almeno lui è andato con persone adulte.
Del resto, come lui le ha spiegato, non si sentiva sicuro di sé, aveva ansia da prestazione, e andare con una prostituta gli è sembrata la via più facile. Credo che lei non debba pensare che, automaticamente, se ci è andato una volta tornerà ad andarci in futuro, non è scritto nelle stelle.
Sicuramente molto dipenderà dalla relazione sessuale e sentimentale che saprete mantenere, nonostante gli anni che passano e una eventuale famiglia che andrete a costruire.
Credo che la soluzione migliore sia smettere di parlarne insieme (discorsi sempre più pesanti che non vi portano da nessuna parte e che vi allontanano sempre di più) ed affidarvi a un terapeuta che possa indagare le ragioni per cui lui ha voluto improvvisamente liberarsi di questo peso e lei non riesce a perdonare un passato che non la riguarda, aiutandovi in un percorso di riavvicinamento.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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