Violenza domestica: donne maltrattate e maltrattanti
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La violenza domestica è una problematica che colpisce persone di ogni genere, età e status socio-economico. Questo articolo esplora le dinamiche della violenza domestica, focalizzandosi non solo sulle donne maltrattate, ma anche su quelle maltrattanti.
Cosa si intende per violenza domestica?
Per violenza domestica si intende un fenomeno sociale che rappresenta una grave violazione dei diritti umani e un problema di salute pubblica: è il comportamento abusante di uno o entrambi i partners che hanno una relazione di coppia.
Quanto è diffusa la violenza domestica?
Gli abusi domestici sono spesso un reato nascosto che non viene denunciato. Pertanto, i dati in possesso delle autorità possono fornire solo un quadro parziale dell’effettivo livello di diffusione della violenza domestica.
Una intervista sulla violenza domestica
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Le donne vittime di violenza domestica
Le donne vittime di violenza domestica sono la grande maggioranza dei casi di violenza domestica: esse subiscono abusi fisici, sessuali e psicologici. Le cause della violenza contro le donne sono molteplici e includono fattori culturali, sociali, economici e psicologici.
Quali sono i fattori di rischio che perpetuano il fenomeno della violenza domestica nei confronti delle donne?
I fattori di rischio sono principalmente i seguenti:
– Le norme culturali che generano disuguaglianza di genere e subordinazione delle donne, in particolare il sessismo e la misoginia.
– La dipendenza economica dal partner, che può impedire alle donne di lasciare storie caratterizzate da abusi.
– Traumi vissuti durante l’infanzia che portano a diventare vittime di violenza domestica da adulte.
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Quali conseguenze ha la violenza domestica?
La violenza domestica ha gravi conseguenze fisiche e psicologiche per le vittime, tra cui:
– Traumi fisici: Lesioni, fratture, contusioni e, in casi estremi, morte.
– Problemi psicologici: Depressione, ansia, disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e ideazione suicidaria.
– Impatto sui figli: I bambini che assistono alla violenza domestica possono sviluppare problemi psicologici e comportamentali.
Esistono le donne maltrattanti?
Si, certamente, anche se è un fenomeno molto meno comune. Le donne possono essere perpetratrici di violenza domestica per vari motivi, tra cui:
– Storie di violenza: Donne che hanno subito abusi possono riprodurre comportamenti violenti nei confronti del partner.
– Disturbi psicologici o psichiatrici: Problemi di salute mentale, come disturbi di personalità o uso di sostanze, possono contribuire alla violenza domestica.
– Auto-difesa: In alcuni casi, le donne possono usare la violenza come mezzo di auto-difesa contro partner a loro volta violenti.
La violenza da parte della partner contro l’uomo è generalmente meno riconosciuta dalla società rispetto alla violenza da parte del partner contro la donna: per questo motivo gli uomini evitano di denunciare le violenze domestiche subite, onde evitare di affrontare lo stigma sociale per quanto riguarda la loro percepita mancanza di virilità.
Esistono tuttavia importanti differenze tra la violenza maschile contro le donne e la violenza femminile contro gli uomini: per quantità, gravità e conseguenze. Le donne sperimentano tassi più elevati di vittimizzazione ripetuta e hanno molte più probabilità di essere gravemente ferite (Walby & Towers, 2017; Walby & Allen, 2004) o uccise rispetto agli uomini vittime di abusi domestici (ONS, 2020A; ONS, 2020B).
Inoltre, le donne hanno maggiori probabilità di sperimentare livelli più elevati di paura e di essere soggette a comportamenti coercitivi e di controllo (Dobash & Dobash, 2004; Hester, 2013; Myhill, 2015; Myhill, 2017).
Quale è la situazione italiana?
Secondo l’ISTAT:
Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.
Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.
Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).
Da chi sono esercitate le maggiori forme di violenza?
Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupriin Italia, secondo l’ISTAT, sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).
La violenza sessuale è più frequente fra le straniere residenti in Italia, o fra le italiane?
Secondo l’ISTAT le donne straniere residenti in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.
Le donne straniere, contrariamente alle italiane, subiscono soprattutto violenze (fisiche o sessuali) da partner o ex partner (20,4% contro 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro 25,3%). Le donne straniere che hanno subìto violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è finita prima dell’arrivo in Italia.
Come affrontare i casi di violenza domestica, a livello sociale?
Le strategie di intervento per affrontare il fenomeno della violenza domestica devono essere multidimensionali e includere:
– Supporto alle vittime: Rifugi, consulenza psicologica, assistenza legale e programmi di reintegrazione.
– Programmi di riabilitazione per i perpetratori di violenza domestica: Terapie comportamentali e programmi educativi.
– Educazione e Sensibilizzazione: Le campagne di sensibilizzazione sono utili per modificare le norme culturali che sostengono la violenza di genere.
– Norme contro la violenza domestica e promozione di politiche che proteggano le vittime.
In quali ambienti è più diffusa la violenza domestica?
La violenza domestica può capitare a chiunque: accade in famiglie ricche, povere, istruite, non istruite. Nessuno può sentirsi al sicuro.
La violenza domestica inizia subito o dopo qualche tempo?
A volte la violenza inizia presto in una relazione e altre volte ci vogliono mesi o addirittura anni per manifestarsi.
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Ci sono dei segnali di allarme, di cui tenere conto?
Si. Il/la partner violento/a ha questi comportamenti tipici:
- E’ geloso/a dei tuoi amici o del tempo trascorso lontano dal lui/lei
- Ti scoraggia dal trascorrere del tempo lontano da lui/lei
- Ti imbarazza e mira a farti vergognare in pubblico
- Controlla tutte le decisioni economiche
- Ti fa sentire in colpa per tutti i problemi della relazione
- Ti impedisce o ti scoraggia dall’andare a lavorare
- Danneggia intenzionalmente le tue cose
- Minaccia violenza contro te, i tuoi animali domestici o qualcuno che ami
- Ti spinge a fare sesso quando non vuoi
- Ti mette paura, ad esempio manipolando armi o coltelli
Cosa fare se ci si sente vittime di violenza domestica?
Scrivere tutto. Documentare ogni incidente includendo la data, l’ora, il luogo, le lesioni subite e le circostanze esterne. Non dimenticare di allegare foto e filmati. Queste informazioni potrebbero essere molto utili nei successivi rapporti di polizia e nei casi giudiziari, sia penali che civili.
Chiedere aiuto. Rivolgersi a un centro di accoglienza locale o un’organizzazione contro la violenza domestica.
Non accettare l’isolamento sociale: è quella la trappola dalla quale è poi difficile uscire.
Quale è il numero da comporre per chiedere aiuto?
Il 1522 è un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24 e accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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