Tornare alla quotidianità dopo le vacanze di Natale
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Il periodo di Natale è sempre più spesso un periodo di vacanze e di viaggi anche nel nostro Paese, ma per la maggior parte degli italiani è ancora un periodo cadenzato da grandi pranzi e riunioni familiari, come vuole la tradizione contadina, che solo da pochi decenni ci siamo lasciati alle spalle. Tutti, in ogni caso, qualunque cosa facciano, si aspettano che il Natale porti con sé allegria, benessere e felicità, oltre che riposo e assenza totale di preoccupazioni.
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In realtà poi tutto questo non sempre accade davvero ed anzi, per molte persone il Natale è fonte di enorme stress. Le grandi riunioni familiari, ad esempio, una volta fatto il pranzo e scambiati i doni sotto l’albero, possono rivelarsi simili a delle faide, in cui alcuni membri della famiglia si scagliano violentemente contro altri membri: per invidia, per interesse, per gelosia e chissà per quante altre cose…
Naturalmente c’è anche chi il Natale se lo gode a pieno: piace ad esempio a chi ama cucinare o addobbare la casa, piace a chi ama sorprendere i suoi cari con “effetti speciali” dovuti ad un modo diverso di tagliare le fette di panettone, o alle lucine messe nel centro tavola, per non parlare dei regali e dei pacchetti che li contengono, preziosi spesso più del loro contenuto.
In qualche modo dunque, a Natale c’è chi gode e chi deve partecipare passivamente al godimento degli altri: questo è particolarmente vero quando si ha una famiglia tradizionalista, o ci si sposa con una persona che questo genere di legami familiari, e che sente un eventuale allontanamento da queste tradizioni come una imperdonabile trasgressione, capace di generare immensi sensi di colpa.
Per non parlare dei problemi fisici che il Natale porta con sé: si pensi ad esempio alle numerose influenze che si contraggono attraverso i baci natalizi dati a persone raffreddate, così come alle indigestioni per chi non è abituato alle grandi mangiate, o ai feroci mal di testa, per chi è stato costretto ad ascoltare tutto il giorno, con rigidi sorrisi di circostanza, dei discorsi in cui non aveva il minimo interesse.
Anche il fatto di avere un periodo così lungo di vacanza dal lavoro o dalla scuola può essere fonte di stress. Può accadere infatti che, sapendo che ci aspetta una lunga vacanza, si tenda a posticipare tutti gli impegni, specialmente i più gravosi, i meno graditi, sperando che la vacanza permetta di ritrovare la voglia e l’energia di rimettere mano a queste incombenze, una volta trascorso il periodo di meritato riposo.
In realtà un comportamento del genere è profondamente sbagliato: infatti, se da un lato offre un immediato senso di relax, il rientro al lavoro è quasi sicuramente molto traumatico, perché si dovranno affrontare non solo tutte le cose lasciate in sospeso, ma anche quelle che, inevitabilmente, si sono nel frattempo accumulate.
Il ritorno alla vita di tutti i giorni dopo le vacanze di Natale per molti rappresenta una vera boccata di ossigeno, ma per altri può essere molto triste: le solite abitudini, i colleghi di lavoro, la fretta, la routine possono apparire tutte cose molto “spente” rispetto alle luci piene d’atmosfera del Natale, con le sue riunioni, i suoi pranzi, le sue serate di gioco, il relax più completo, in cui era possibile fare tardi la sera, alzarsi giusto in tempo per il pranzo e dedicarsi solo ai propri hobbies.
Il ritorno al lavoro potrebbe essere reso, in questi casi, più piacevole se non fosse semplicemente un ritorno alle abitudini consolidate, ma un momento di cambiamento, ad esempio per la scelta di nuovi obiettivi da raggiungere, anche non troppo impegnativi, ma comunque capaci di rendere la propria vita più organizzata e più serena.
Molto importante, ad esempio, sarebbe ritrovare, prima ancora di ricominciare la vita di sempre, un equilibrio sonno-veglia, tornando a letto all’ora consueta, qualche sera prima del ritorno al lavoro. Per evitare di lasciarsi travolgere dal lavoro come se fosse uno tsunami inoltre, sarebbe bene ricominciare a leggere qualche e-mail, o informarsi dai colleghi, per sapere cosa è accaduto nel periodo di vacanza, riconsiderando con qualche giorno di anticipo i problemi che si sono lasciati in sospeso. Tutto dovrebbe accadere in modo graduale, qualche giorno prima del rientro. (E’ vero che in questo modo la vacanza si abbrevia di qualche giorno, ma tornare al lavoro in modo traumatico significherebbe solo gettare al vento tutti i benefici ottenuti nel periodo della vacanza…)
Un altro modo per evitare lo stress del primo giorno di lavoro è quello di prepararsi tutto quello che potrebbe servire uno o due giorni prima: ad esempio, potrebbe essere necessario fare un cambio di abiti e di accessori, visto che i lustrini utilizzati a Natale non sono adeguati all’austerità dell’ufficio, o alla vita di tutti i giorni.
Pensando al lavoro poi, è importante concentrarsi soprattutto sulle cose positive che esso rappresenta: di questi tempi, già il fatto di avere un lavoro è qualcosa di cui essere particolarmente contenti. Se inoltre si fa il proprio lavoro con soddisfazione, questo dovrebbe essere un altro elemento di riflessione per apprezzare di più la propria vita.
Infine, è importante non lasciarsi troppo turbare dallo stress del primo giorno di lavoro: cadere in depressione, pensando che le prossime vacanze sono lontane di almeno sei mesi non è il modo migliore per cominciare l’anno.
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In realtà ogni giorno potrebbe essere un giorno di vacanza, se fossimo capaci di organizzare meglio la nostra vita, le nostre relazioni, i nostri spazi di libertà. L’importante è provarci, prima di dire che è impossibile 😉
Dr. Giuliana Proietti,
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
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Dr. Giuliana Proietti Tel 347 0375949
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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