Terapia psicoanalitica: cosa è e come funziona Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
La psicoterapia psicoanalitica ha attraversato molte trasformazioni sin dalle sue origini, quando Sigmund Freud pose le basi per la comprensione dell’inconscio e dei processi psichici nascosti. Oggi, la terapia psicoanalitica moderna integra nuove conoscenze scientifiche, mantenendo però un focus profondo sulla comprensione delle dinamiche interiori del paziente. Cerchiamo di saperne di più.
Quali sono i principi fondamentali classici della psicoanalisi?
Sono i seguenti:
- La mente inconscia è alla base del comportamento e delle emozioni umane;
- Nessun comportamento è senza causa: tutto il comportamento è determinato;
- Le esperienze infantili esercitano un’influenza significativa sui pensieri, le emozioni e il comportamento degli adulti;
- Importanti conflitti durante lo sviluppo dell’infanzia modellano la personalità dell’individuo.
La psicoterapia psicoanalitica moderna si basa ancora su questi principi?
Si, in particolare per quanto riguarda il ruolo dell’inconscio, il concetto di transfert e l’importanza di esplorare le esperienze infantili per comprendere le problematiche attuali.
Tuttavia, la pratica si è ampliata e arricchita grazie ai contributi di diversi teorici, come Melanie Klein, Donald Winnicott e Wilfred Bion, che hanno introdotto nuove prospettive sulle dinamiche interne e sulle relazioni oggettuali.
La psicoterapia psicoanalitica moderna considera la mente come composta da livelli di coscienza diversi, e mira a portare alla luce i contenuti inconsci che influenzano il comportamento e le emozioni.
I contenuti inconsci sono in gran parte determinati da emozioni vissute dal paziente nel passato, in particolare nell’infanzia. Questi ricordi si ritiene che non siano scomparsi, ma solo rimossi, cioè dimenticati a livello cosciente, ma ancora presenti nell’inconscio. Portando questi ricordi in superficie, essi possono essere analizzati (da qui “psicoanalisi”), in modo da comprendere come essi abbiano influenzato il pensiero, il comportamento e le relazioni del paziente nella sua età adulta.
Questa esplorazione profonda consente al paziente di comprendere e rielaborare i conflitti interiori non risolti, favorendo così un cambiamento a lungo termine.
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In cosa si differenzia la psicoterapia psicoanalitica dalle psicoterapie di tipo cognitivo-comportamentale?
La terapia psicoanalitica è una “terapia globale”, mentre altre terapie, come quelle cognitivo-comportamentali, sono “focalizzate sul sintomo”. Questo significa che la prima tenta di esplorare i bisogni, gli impulsi e i desideri profondamente radicati del paziente, mentre le seconde mirano a ridurre o eliminare i sintomi. Ciò si traduce in differenze significative tra queste diverse terapie in termini di obiettivi, tecniche e approccio generale.
Quali tecniche si utilizzano nella psicoterapia psicoanalitica moderna?
Le tecniche psicoanalitiche moderne, pur mantenendo alcuni strumenti tradizionali come l’interpretazione dei sogni e delle associazioni libere, hanno subito importanti revisioni per adattarsi alle esigenze contemporanee.
Oggi, la terapia si svolge spesso in un contesto più flessibile, con sedute meno frequenti rispetto alla classica psicoanalisi a quattro o cinque incontri settimanali.
Inoltre, il setting è meno formale: il paziente non è necessariamente sdraiato su un lettino, ma può interagire direttamente con il terapeuta in un dialogo più interattivo.
Cosa viene “analizzato” in particolare?
In una seduta di psicoterapia psicoanalitica vengono analizzati:
- Sentimenti ed emozioni. Il terapeuta incoraggia il paziente a dare voce ai propri sentimenti, con l’obiettivo di comprendere la risonanza che essi hanno a livello profondo;
- Le difese. Il terapeuta esplora i modi con cui un paziente cerca di evitare pensieri e sentimenti disturbanti, come ad esempio saltare le sedute, arrivare in ritardo, cambiare discorso, negare alcune proprie azioni, attribuire ad altri i disagi provenienti dalla proprie azioni, ecc. ;
- Storia evolutiva del paziente. Vengono analizzate nel dettaglio le esperienze precoci con le figure di attaccamento, nella convinzione che il passato possa gettare luce sulle difficoltà attuali nelle relazioni interpersonali;
- Il Transfert. Il rapporto tra terapeuta e paziente viene considerato un rapporto interpersonale che può essere analizzato, perché in esso possono essere riscontrati alcuni temi che si ripetono nelle relazioni interpersonali del paziente;
- Le fantasie mentali. Il paziente è incoraggiato a parlare liberamente di tutto ciò che gli viene in mente, spaziando fra desideri, paure, fantasie. Tutto questo materiale rappresenta una ricca fonte di informazioni su come il paziente vede se stesso e si relaziona con gli altri;
- Analisi dei sogni. Il terapeuta aiuta il paziente a scoprire il significato del linguaggio simbolico che si esprime nei sogni.
Quanto è importante la relazione terapeutica in questo tipo di psicoterapia?
Molto. L’idea che la relazione tra paziente e terapeuta potesse diventare uno strumento di cambiamento è un concetto sviluppato negli anni grazie a teorici come Winnicott, il quale ha sottolineato l’importanza della “madre sufficientemente buona” nel promuovere lo sviluppo sano del bambino. Oggi, il terapeuta è visto non solo come un interprete dei conflitti inconsci, ma anche come una figura che fornisce un contesto relazionale sicuro e affidabile, permettendo al paziente di esplorare le proprie emozioni in un ambiente protetto.
Perché per esplorare il proprio inconscio è necessario rivolgersi a uno psicoterapeuta?
Perché l’inconscio non è un’entità direttamente evocabile dall’individuo, o consultabile da parte dello stesso psicoanalista come se fosse un libro aperto: l’esplorazione dell’inconscio richiede un lavoro di rievocazione e di ricerca di significati.
Il ruolo del terapeuta è quello di guidare il paziente attraverso l’esame dei conflitti irrisolti e degli eventi significativi del proprio passato, aiutandolo a collegare tra loro esperienze passate e problemi attuali.
Quanto dura una terapia psicoanalitica?
Al tempo di Freud un’analisi poteva durare anche poche settimane, al massimo qualche mese o qualche anno. Oggi i tempi medi di una psicoanalisi sono in media di 6-8 anni. Del resto, il metodo si evoluto e la vita di oggi si è fatta molto più complessa.
Tuttavia, con questa modalità, la psicoanalisi sarebbe stata destinata solamente ad una élite, che poteva permettersi un trattamento così lungo (e così costoso).
Per questo motivo, grazie anche alla concorrenza delle terapie brevi, sono sorti dei protocolli terapeutici che si ispirano alle teorie di Freud, ma che hanno una durata assai più limitata rispetto ai trattamenti classici.
Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione
Per chi è indicata la psicoterapia psicoanalitica?
La psicoterapia psicoanalitica è particolarmente indicata per trattare disturbi che coinvolgono conflitti interiori profondi e difficoltà relazionali, come i disturbi d’ansia, la depressione, i disturbi di personalità e le problematiche legate al trauma.
Poiché questo tipo di terapia mira a promuovere una comprensione più profonda delle dinamiche interiori, è spesso scelta da persone che cercano di esplorare non solo i sintomi, ma anche le cause sottostanti del proprio malessere.
Inoltre, l’approccio psicoanalitico è utile nel trattamento di problemi emotivi di lunga data, dove le esperienze di vita passata continuano a influenzare la vita presente. La capacità di lavorare con il transfert e con le dinamiche inconsce rende questo tipo di terapia efficace nel modificare schemi relazionali distruttivi che il paziente può continuare a replicare.
La terapia psicoanalitica porta alla guarigione del paziente?
Si può rispondere a questa domanda con una celebre citazione di Freud, rispetto agli esiti della cura nel paziente:
‘Molto sarà guadagnato se riusciremo a trasformare la sua infelicità nevrotica in una infelicità comune. Contro l’infelicità comune lei potrà difendersi meglio, con una vita psichica risanata’.
La terapia psicoanalitica è di un solo tipo?
No, vi sono diverse sotto-categorie, fondate sullo stesso modello generale di teoria psicodinamica, ma che applicano i principi di questa teoria in modi diversi (Ad es. Terapia Breve Psicodinamica, Terapia Psicodinamica Familiare, Arte-Terapia, Musicoterapia, ecc.).
Dr. Giuliana Proietti
Autori:
Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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www.giulianaproietti.it