TERAPEUTI SESSUALMENTE ATTRATTI DAI PAZIENTI
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CON LA DOTT.SSA GIULIANA PROIETTI
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I pazienti decidono di cominciare una psicoterapia per cercare una soluzione ai loro problemi psicologici, ma talvolta possono, sfortunatamente, imbattersi in delle vere e proprie relazioni sentimentali e sessuali fra terapeuta e paziente (cosa peraltro severamente stigmatizzata da tutti i codici deontologici del mondo).
I casi di relazioni fisiche inadeguate con un terapeuta sono stimati intorno al 10 per cento e uno studio del 2006, condotto su centinaia di psicoterapeuti, ha rilevato che quasi il 90 per cento di loro riferiva di essere stato/a sessualmente attratto da un/una paziente, in almeno una occasione. (I terapeuti dovrebbero avere, in realtà, il “sesso degli angeli”, ma evidentemente non sempre è così…)
Un nuovo studio della psicologa clinica Carol Martin è incentrato proprio su questa tematica: come i terapeuti gestiscono queste scomode attrazioni verso i pazienti. I ricercatori hanno intervistato 13 psicoterapeuti (7 uomini e 6 donne), fra cui 2 psicologi clinici e 2 psicoanalisti.
I risultati possono essere suddivisi in tre categorie: screening generale sui terapeuti che hanno ammesso di essere stati attratti da un/a loro paziente e interventi, efficaci e non efficaci, di coping, messi in atto dai terapeuti per gestire queste attrazioni pericolose.
I terapeuti intervistati hanno perlopiù dichiarato che l’attrazione sessuale verso i pazienti era normale e non necessariamente dannosa. Tuttavia, essi hanno mostrato opinioni differenti sui confini che tale attrazioni dovrebbero mantenere: ad esempio, alcuni terapeuti pensano si possa liberamente fantasticare sui pazienti, mentre altri lo escludono.
A32
Le modalità giudicate più efficaci per far fronte al problema sono state le seguenti: (non in ordine di importanza)
- Notare che vi è un’attrazione sessuale e i sentimenti di ansia e disagio che essa comporta;
- Affrontare questa attrazione, il che significa a volte saper gestire i sentimenti di vergogna e imbarazzo;
- Riflettere sull’attrazione provata, anche considerandola nel contesto del passato professionale del terapeuta;
- Elaborare le sensazioni provate, il che significa anche considerare le implicazioni della situazione:
- Cercare una soluzione che vada a beneficio del paziente.
Le strategie di intervento più dannose sono state invece considerate le seguenti :
- Rafforzare i confini terapeutici, il che spesso lascia al paziente la sensazione di essere stato respinto dal terapeuta, anche attraverso la fine prematura della terapia;
- Assumere un atteggiamento moralistico o onnipotente, il che potrebbe implicare la convinzione che fosse il paziente a provare sentimenti inappropriati;
- Mostrarsi interessati (“se ci fossimo incontrati altrove …”)
- Eccessiva identificazione con il paziente (sentimenti di “desiderio e angoscia” dopo la conclusione di una terapia, essere sopraffatti dal dolore di dover perdere un paziente e continuare per questo a fissargli/le sedute psicoterapeutiche – ovviamente non per ragioni di denaro – )
- Rispondere con eccessiva ansia di protezione, offrendo supporto fra due sedute;
- Toccare, abbracciare e condividere le informazioni personali.
La Martin e il suo team hanno dichiarato che nulla di quello che avevano ascoltato nelle interviste costituiva una violazione particolarmente grave, tanto da dover per questo denunciare all’Ordine professionale i partecipanti allo studio (i partecipanti erano stati avvertiti che, se questo fosse accaduto, i ricercatori avrebbero provveduto a stendere denuncia contro i loro comportamenti illeciti).
I ricercatori hanno concluso che i risultati dimostrano che “anche tra professionisti accreditati ed esperti, la sessualità e l’attrazione sessuale si intromettono di frequente negli incontri terapeutici e ciò richiede al terapeuta di trovare soluzioni che vadano a beneficio del paziente”.
… Ecco perché talvolta scegliere un terapeuta dello stesso sesso potrebbe evitare la teorica insorgenza del problema. Sempre che si sia eterosessuali 😉
Dr. Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione
Fonte:
Martin, C., Godfrey, M., Meekums, B., and Madill, A. (2011). Managing boundaries under pressure: A qualitative study of therapists’ experiences of sexual attraction in therapy. Counselling and Psychotherapy Research, 11 (4), 248-256 via BPS
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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