
Il desiderio sessuale: studi e ricerche a confronto
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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Da decenni ricercatori e ricercatrici cercano di rispondere a questa domanda: cosa è il desiderio sessuale? A partire dagli studi pionieristici di Masters e Johnson negli anni Sessanta, fino ai più recenti modelli che mettono al centro il contesto emotivo e relazionale, la comprensione della sessualità umana ha fatto molta strada.
Il desiderio sessuale non è qualcosa di semplice o sempre spontaneo. Può essere il punto di partenza di un incontro erotico, ma anche una risposta che si accende dopo l’eccitazione. Può variare nel tempo, cambiare con l’umore, essere influenzato da fattori relazionali, personali o culturali. Cerchiamo di saperne di più.
Che cos’è il ciclo della risposta sessuale umana secondo Masters e Johnson?
Masters e Johnson [1966] descrissero il ciclo della risposta sessuale umana come un processo universale, lineare, che si sviluppa attraverso quattro fasi principali: eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione. Questo modello si basa su specifici cambiamenti fisiologici osservati nei soggetti durante l’attività sessuale.
È sempre così semplice e lineare come suggerisce il modello?
Non proprio. Negli anni successivi, altri studiosi hanno proposto delle modifiche. Ad esempio, Helen Singer Kaplan [1977-1979] e Lief [1977] hanno aggiunto una fase precedente: il desiderio sessuale, che Kaplan ha descritto come “un appetito”, e Lief come “una disponibilità all’attività sessuale”.
Il desiderio è quindi sempre presente prima dell’eccitamento?
Secondo Kaplan, non sempre. Ha riconosciuto che alcune esperienze sessuali possono avvenire anche in assenza di desiderio. Tuttavia, in molti modelli derivati da Masters e Johnson/Kaplan, il desiderio è stato interpretato come un prerequisito all’eccitazione, spesso manifestandosi sotto forma di pensieri sessuali spontanei.
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Questa visione è condivisa da tutta la comunità scientifica?
No. Alcuni ricercatori hanno sollevato dubbi sull’universalità di questo approccio lineare. Laan e Both [2008] e Hayes [2011] hanno messo in discussione l’idea che la risposta sessuale sia indipendente dal contesto, suggerendo che il desiderio potrebbe dipendere dall’ambiente e non essere sempre spontaneo.
Cosa suggeriscono i modelli più recenti?
I modelli della motivazione incentivata propongono un ordine diverso: sono gli stimoli sessuali (sensoriali o mentali) a provocare l’eccitazione, che a sua volta può trasformarsi in desiderio consapevole. In altre parole, il desiderio può emergere dopo l’eccitazione, e non prima [Laan & Both, 2008; Both, Everaerd & Laan, 2007; Toates, 2009].
Questo vale anche per le donne?
Sì, e un importante contributo in tal senso è venuto da Rosemary Basson [2000], che ha applicato questo modello a molte donne che intraprendono l’attività sessuale non per un desiderio iniziale, ma per mantenere l’intimità col partner. Il desiderio, in questi casi, emerge dopo l’inizio dell’eccitazione.
Il desiderio reattivo riguarda solo le donne?
Inizialmente si pensava fosse così, ma anche gli uomini mostrano dinamiche simili. Brotto [2010] ha rilevato che il desiderio può rispondere al contesto anche negli uomini. In uno studio condotto da Janssen et al. [2008], alcuni uomini hanno dichiarato che il desiderio può nascere in seguito all’eccitazione e che fattori come la disponibilità della partner possono potenziarlo o inibirlo.
Quindi uomini e donne vivono il desiderio sessuale in modo simile?
Secondo Brotto [2010], sì. Le ricerche mostrano notevoli somiglianze tra i generi in termini di modalità con cui il desiderio si manifesta e nella varietà di fattori contestuali che lo influenzano. Meana [2010] sottolinea come questa prospettiva superi l’idea tradizionale di un desiderio spontaneo per gli uomini e reattivo per le donne.
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Cosa stimola davvero il desiderio sessuale?
Molti studi si sono concentrati su ciò che accade dopo l’esposizione a stimoli erotici [van Anders et al., 2009; Chivers & Bailey, 2005]. I risultati suggeriscono che film erotici consensuali e ambienti emotivamente positivi siano più efficaci nel suscitare desiderio rispetto a contenuti forzati o aggressivi [Peterson & Janssen, 2007].
E tra fantasia ed esperienze visive, cosa funziona meglio?
Dipende. Graham et al. [2000] hanno osservato che le donne provano più desiderio verso il partner dopo aver visto un film erotico rispetto a una fantasia. Al contrario, Toledano e Pfaus [2006] hanno notato che le fantasie erotiche generano maggiore desiderio nelle donne rispetto ai film, mentre per gli uomini entrambi gli stimoli risultano ugualmente efficaci.
Il desiderio sessuale è sempre presente o cambia nel tempo?
È stato distinto in desiderio di tratto (una caratteristica stabile della personalità) e di stato (legato al contesto). Tuttavia, anche il desiderio di tratto può essere influenzato da eventi di vita, relazioni o stress [Bancroft & Graham, 2011; Heiman et al., 2011; Aslan et al., 2005].
È facile misurare il desiderio sessuale?
Non sempre. Alcuni studi lo hanno valutato chiedendo alle persone di ricordare il livello di desiderio del mese precedente [Rosen et al., 2000; Spector et al., 1996], ma le risposte possono essere influenzate dall’umore o da esperienze recenti.
Il desiderio cambia in base al tipo di attività sessuale?
Sì. Il desiderio durante il sesso solitario può essere motivato dal bisogno di rilassamento o scarico, mentre nel sesso condiviso entra in gioco anche il desiderio di intimità erotica [Goldhammer & McCabe, 2011].
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Le fantasie sono sempre efficaci nel generare eccitazione?
Non necessariamente. In generale, le fantasie producono meno eccitazione rispetto ad altri stimoli ambientali [Heiman, 1980; Laan et al., 1995], e la loro efficacia dipende anche dal numero e dal tipo di fantasie disponibili [Julien & Over, 1988; Koukounas & Over, 1997].
Esiste un metodo più personalizzato per studiare l’eccitazione sessuale?
Sì. È stato sviluppato l’Imagined Social Situation Exercise (ISSE) [Goldey & van Anders, 2011], in cui le persone immaginano una situazione sessuale positiva e rispondono a domande aperte. Questo metodo evita l’uso di stimoli potenzialmente sgraditi o stereotipati, rispettando meglio le preferenze individuali [Janssen et al., 2003].
Dr. Giuliana Proietti
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Fonte:
Goldey, K. L. and van Anders, S. M. (2012), Sexual Arousal and Desire: Interrelations and Responses to Three Modalities of Sexual Stimuli. Journal of Sexual Medicine, 9: 2315–2329. doi: 10.1111/j.1743-6109.2012.02845.x
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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