Storia dell’ipnosi 2:
la scuola psicologica francese al tempo di Freud
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La scuola francese di ipnosi emerse nel XIX secolo con figure di spicco come Jean-Martin Charcot e Hippolyte Bernheim.
Charcot, noto per i suoi studi sull’isteria e sull’ipnosi, utilizzava l’ipnosi come strumento di ricerca scientifica, mentre Bernheim sviluppò un approccio più pragmatico e terapeutico, sottolineando il potere della suggestione nell’ipnosi.
Questi pionieri hanno contribuito in modo significativo alla comprensione moderna dell’ipnosi e alla sua applicazione clinica. Approfondiamo meglio.
Cosa accadde in Francia fra il 1882 ed il 1893, per quanto riguarda l’ipnosi?
L’interesse per l’ipnotismo – o mesmerismo, come veniva chiamato sulla scia del magnetismo animale di Mesmer – e il suo impiego, si erano sviluppati in modo considerevole: negli anni compresi fra il 1882 ed il 1893 si assisté alla ripresa del magnetismo animale, ma in forma modificata, con i nomi di ipnosi e suggestione.
Chi era e cosa pensava Jean Martin Charcot?
Il neurologo Charcot, all’apice della sua fama, in quel tempo teneva lezioni sulle paralisi traumatiche, che accompagnava con esperimenti clinici durante i quali mostrava come riprodurre analoghe paralisi mediante l’ipnosi, in soggetti predisposti.
Charcot riteneva che queste dimostrazioni fossero la prova scientifica dell’origine psicologica della paralisi traumatica: credendo che il meccanismo delle paralisi traumatiche fosse identico a quello delle paralisi isteriche, Charcot includeva le paralisi traumatiche nel campo dell’isteria.
Charcot il 13 febbraio 1882 era salito sul palco dell’Académie des sciences di Parigi per spiegare quanto conosceva dell’ipnosi. Nelle sue parole:
“L’ipnosi comprende tre fasi, che si succedono nelle varie combinazioni possibili o si manifestano indipendentemente dalle altre.
Nello stato catalettico il paziente mantiene gli arti in qualsiasi posizione siano stati posti in precedenza e i riflessi dei tendini sono assenti o estremamente deboli; vi sono lunghe pause nella respirazione e possono essere provocati vari impulsi automatici.
Nello stato letargico i muscoli sono flaccidi, la respirazione è profonda e rapida, i riflessi dei tendini sono notevolmente esagerati e il paziente mostra una ‘ipereccitabilità neuromuscolare’, i suoi muscoli cioè hanno la tendenza a contrarsi fortemente se un tendine, un muscolo o un nervo ad essi corrispondenti vengono toccati.
Infine, vi è lo stato sonnambolico, nel quale i riflessi dei tendini sono normali, non vi è alcuna eccitabilità neuromuscolare, anche se una certa leggera stimolazione provoca uno stato di rigidità negli arti: vi è, di solito, un’esaltazione di certe forme poco note di sensibilità cutanea, del tono muscolare e di certe particolari sensazioni e normalmente è facile ottenere, a richiesta, i più complicati atti automatici.
E’ possibile portare il paziente dallo stato catalettico allo stato letargico e a quello sonnambulico mediante una leggera frizione sulla parte superiore del cranio. La pressione sui bulbi oculari porta il paziente dal sonnambulismo alla letargia”.
Chi altro si occupò di ipnosi all’epoca?
Hyppolite Bernheim, il quale nel 1883 lesse un suo scritto alla Societé de médecine di Nancy in cui definì l’ipnosi come “un semplice sonno, prodotto dalla suggestione, con implicazioni terapeutiche”.
In che modo Charcot si differenziava da Bernheim?
Jean-Martin Charcot, presso l’ospedale della Salpêtrière a Parigi, promuoveva un approccio più fisiologico e suggestivo all’ipnosi, enfatizzando l’isteria e l’ipnosi come fenomeni legati alla disfunzione neurologica.
Dall’altra parte, la scuola di Nancy, rappresentata principalmente da Hippolyte Bernheim, adottava un approccio più psicologico e suggestivo, sottolineando il ruolo della suggestione nella produzione degli stati ipnotici. Bernheim enfatizzava l’ipnosi come uno stato naturale della mente, accessibile a tutti, e utilizzava l’ipnosi come strumento terapeutico per trattare i vari disturbi psicologici.
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Le due scuole della Salpétrière e di Nancy erano in polemica fra loro?
Si, moltissimo. La rivalità tra la scuola di Charcot e la scuola di Nancy, che portavano avanti teorie diverse sulla ipnosi, rappresentò una delle controversie più significative nella storia dell’ipnosi nel XIX secolo.
Cosa c’entra Freud con la scuola francese di ipnosi?
Nel 1885 Freud vinse la borsa di studio e si recò a Parigi per imparare la tecnica dell’ipnosi, presso la scuola di Charcot.
Nell’agosto 1889 si tenne a Parigi il primo congresso internazionale di ipnotismo: cosa si disse?
Dall’8 al 12 Agosto del 1889 si tenne a Parigi il Primo Congresso Internazionale di ipnotismo, presso l’Hotel Dieu.
Eccone un breve resoconto:
Fra i presidenti onorari vi era Charcot, che però chiese di essere esonerato, mentre tra i partecipanti ricordiamo: Azam, Babinski, Binet, Delboeuf, Dessoir, Freud, William James, Ladame, Lombroso, Myers, il colonnello De Rochas, Van Eden, Van Renterghem.
Gli intervenuti furono così numerosi che la sala risultò troppo piccola per accoglierli tutti. Il congresso fu aperto da Dumontpallier, il quale ricordò tutti i pionieri dell’ipnosi ed affermò che : ‘l’ipnotismo è una scienza sperimentale; la sua marcia in avanti è inarrestabile’.
Poi Ladame di Ginevra lesse un intervento in cui attaccava Delboeuf ed auspicava la proibizione delle rappresentazioni teatrali di tipo ipnotico.
Van Renterghem e Van Eeden dettero una descrizione della clinica per la psicoterapia di suggestione che avevano aperto ad Amsterdam due anni prima.
Il giorno seguente, il 9 Agosto, i lavori iniziarono con una relazione di Bernheim che metteva a confronto i diversi pregi delle varie tecniche usate per produrre l’ipnosi e per favorire la suggestionabilità, considerate dal punto di vista terapeutico.
Bernheim affermò: ‘Non si è ipnotisti quando si sono ipnotizzate due o tre persone che si sono ipnotizzate da sole. Si è ipnotisti quando, nel corso del lavoro in un Ospedale in cui si abbia la responsabilità dei pazienti, si è in grado di influenzare otto-nove soggetti su dieci’.
Il terzo giorno Marcel Briand presentò il caso clinico di una paziente che temeva di essere sepolta viva. In stato ipnotico la donna fu indotta a vivere la scena, assicurandola che il medico sarebbe giunto in tempo per salvarla. La paziente guarì.
In seguito Bourrou e Bourot riferirono il caso di una paziente isterica.
L’11 Agosto i partecipanti visitarono l’Ospedale di Villejuf e il 12 Agosto, ultimo giorno del Congresso, fu dedicato alla visita della Salpétrière.
Tra la scuola di Nancy e di Charcot quale prevalse?
Già nel Congresso di Parigi del 1889 vi furono i primi segnali del declino della fama di Charcot, cui si accompagnava un trionfale sviluppo della scuola di Nancy.
Il 16 Agosto 1893, inoltre, morì improvvisamente Charcot e con la sua morte si chiuse il periodo aulico della Salpétrière.
La scuola di Nancy sembrava ora dominare il campo, ma in realtà i suoi insegnamenti si facevano sempre meno precisi. Si era cominciato con la parola ‘ipnotismo’, per poi passare alla ‘suggestione’ ed ora, sempre più spesso, si cominciava a parlare di ‘psicoterapia’.
Infatti, per mezzo della suggestione postipnotica, Bernheim aveva dimostrato che un paziente poteva avere in mente un’idea di cui non era affatto conscio e che le idee inconsce che persistevano nella mente potevano anche influenzare le sue azioni ed il suo comportamento, pure quando egli rimaneva completamente inconsapevole della loro esistenza o della loro influenza.
Egli dimostrò inoltre che tali idee potevano divenire consce se il terapeuta persisteva nel volerle scoprire. Questo ed altro fu materiale in cui pescò Freud, non molti anni dopo.
Concludendo, nonostante le differenze, possiamo oggi dire che entrambe le scuole hanno contribuito in modo significativo alla comprensione e all’applicazione dell’ipnosi nella pratica medica e psicologica.
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Ipnosi, auto-ipnosi e parto
Freud: dall’ipnosi alla libera associazione
Storia dell’ipnosi 1: Mesmer e il magnetismo animale
Storia dell’ipnosi 2: La scuola psicologica francese
Fonti principali:
Ellenberger, la scoperta dell’inconscio, Boringhieri
Wikipedia
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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