Si può insegnare la felicità sessuale? Uno studio
INIZIA SUBITO UNA TERAPIA DI COPPIA ONLINE
CON LA DOTT.SSA GIULIANA PROIETTI
Terapia online, Individuale e di Coppia
Tel. 347 0375949
Telefona o usa whatsapp
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Nelle coppie può accadere che uno dei due partner mostri di avere un maggiore desiderio sessuale e uno minore. Questa situazione è nota, nella letteratura scientifica, come Sexual Desire Discrepancy (SDD), ed è presente soprattutto nelle coppie di lunga durata.
Uno studio si è chiesto cosa è possibile fare per evitare questo disagio nelle coppie: in altre parole, la felicità sessuale può essere insegnata?
Situazione
Nonostante l’introduzione del flibanserin (la pillola rosa, per le donne) abbia ricevuto molta attenzione, la ricerca sull’efficacia ha mostrato un quadro desolante, con studi che indicano cambiamenti solo marginalmente significativi del desiderio sessuale femminile dal punto di vista statistico, o minimamente rilevanti dal punto di vista clinico.
Le discrepanze nel desiderio sessuale sono tipicamente concettualizzate, negli studi svolti, come un problema che non riguarda la coppia, ma tipicamente il/la partner con desiderio minore. La letteratura, inoltre, sembra concentrarsi più sullo scarso desiderio femminile che maschile.
Più di 40 anni fa, quando Helen Singer Kaplan introdusse il concetto di disturbi del desiderio sessuale, parlò della necessità di valutare le eziologie intrapsichiche, interpersonali, psicosociali e organiche presumendo, per questa mancanza di desiderio, la presenza di una psicopatologia.
Leiblum ha rivisto la letteratura in questo ambito e ha sottolineato la complessità dei disturbi del desiderio, la nostra mancanza di comprensione concettuale e quindi il nostro insuccesso nel trattare questi problemi.
Questo autore ha anche suggerito che i clinici dovrebbero essere maggiormente consapevoli della natura multifattoriale di ciò che viene presentato come “problemi di desiderio” o “scarsa frequenza sessuale”.
Una intervista sull'anorgasmia femminile
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Cosa succede se non c’è “qualcosa che non va” nella coppia, ma c’è “qualcosa che manca” nella relazione sessuale?
È difficile per il clinico “trattare” i problemi sessuali quando non è chiaro chi abbia il problema, quale sia la natura del problema o se, effettivamente, ci siano prove di psicopatologia in chi non prova il desiderio.
Che dire, ad esempio, se lo scarso desiderio è una risposta “normale” a un sesso scadente proposto dal/dalla partner, piuttosto che un sintomo di psicopatologia?
Dal 2005, un team di ricerca (vedi fonte dell’articolo) studia individui e coppie che hanno vite sessuali straordinarie. Hanno iniziato il loro primo studio investigando i componenti delle esperienze sessuali ottimali con un campione che si descriveva come avente un “sesso fantastico” in relazioni di lungo termine.
Da queste interviste, essi hanno identificato 8 componenti delle esperienze sessuali ottimali:
1) essere completamente presenti nel corpo,
2) essere in sintonia,
3) profonda intimità erotica,
4) autenticità,
5) alti livelli di comunicazione (verbale e tattile),
6) assunzione di rischi interpersonali,
7) vulnerabilità e trascendenza.
Questi componenti sono stati verificati quasi universalmente in 75 interviste, indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale.
Successivamente, si è cercato di identificare i fattori facilitanti che hanno portato a questo sesso di qualità.
I soggetti esaminati riportavano una vasta e complessa gamma di fattori, sia a livello individuale che relazionale, che andavano da eventi remoti a elementi presenti.
Tutti gli elementi includevano accessibilità emotiva, attenzione sessuale, toccare per sentire, un equilibrio tra vulnerabilità personale e sicurezza interpersonale e, cosa cruciale, la capacità di essere completamente presenti nel momento, pur essendo profondamente connessi con l’altro.
Forse la lezione più importante che queste coppie possono dare alle coppie meno fortunate è che grandi amanti si diventa, non ci si nasce.
Nessuno di loro ha iniziato la propria vita sessuale come esemplare di amante perfetto. Essi hanno acquisito le loro capacità nutrendo e coltivando la loro sessualità e trovando modi per connettersi profondamente con i partner durante le relazioni sessuali.
Relazione fra sesso e cibo
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
I soggetti sessualmente molto soddisfatti, nel rispondere alle interviste, spesso sottolineavano che era importante non creare un alto standard da raggiungere; piuttosto, le esperienze sessuali ottimali richiedevano di evitare standard imposti esternamente e di sintonizzarsi piuttosto con i propri desideri.
A questo punto la domanda da porsi è la seguente:
Se la capacità di avere un sesso “magnifico” può essere sviluppata, i risultati ottenuti in queste ricerche possono essere trasferiti alle coppie sessualmente più infelici e ai loro terapeuti, in cerca di strumenti clinici efficaci?
I clinici- ricercatori di questo team, ben sapendo che le coppie tendono a evitare di iniziare una terapia sessuale fino a quando non sono disperate, al limite del divorzio, hanno cercato, attraverso questo studio, una terapia sessuale che fosse accessibile, conveniente e che potesse aiutare le coppie rapidamente.
Pertanto, hanno sviluppato un approccio di terapia di gruppo per coppie, che generalmente è meno costoso rispetto alla terapia individuale o di coppia.
I gruppi erano inizialmente guidati da 2 coppie di terapeuti che erano membri del team dal 2005 ed avevano esperienza nella terapia sessuale, terapia di coppia e terapia di gruppo.
Nella fase iniziale di pilotaggio, i gruppi sono stati valutati utilizzando pre-test e post-test, ma senza follow-up a 6 mesi.
Successivamente, 2 nuove coppie di terapeuti si sono unite al team e le valutazioni sono state fatte tramite pre-test, post-test e follow-up a 6 mesi.
I partecipanti allo studio hanno ricevuto 16 ore di terapia sessuale di gruppo per coppia, suddivise in 8 sessioni di 2 ore o 4 sessioni di 4 ore, nell’arco di 8 settimane.
Inizialmente si era tentato di fornire la terapia in 2 weekend consecutivi, ma questo approccio è stato abbandonato, in quanto i partecipanti hanno lamentato che non c’era abbastanza tempo per svolgere i compiti a casa.
Pertanto, nei gruppi successivi, sia le otto sessioni di 2 ore che le quattro sessioni di 4 ore, sono stati distribuite in un intervallo di 8 settimane, dando così alle coppie il tempo di elaborare le nozioni apprese tra una sessione e l’altra.
Come per Yalom e Leszcz, ogni gruppo chiuso era composto da 6-12 partecipanti, cioè 3-6 coppie.
Le prime 3 ore di terapia erano principalmente psicoeducative, mentre il resto del processo terapeutico si spostava rapidamente verso l’apprendimento esperienziale.
Le 8 sessioni corrispondevano generalmente agli 8 componenti e alle 7 categorie di fattori facilitanti delle esperienze sessuali ottimali identificate nel precedente lavoro qualitativo.
Gli esercizi durante le sessioni includevano, ad esempio, sfidare i miti sessuali, risoluzione dei conflitti e focusing (Gendlin; da non confondere con gli esercizi di focalizzazione sensoriale di Masters e Johnson).
La quinta sessione, condotta da un professore di terapia del massaggio, si concentrava sull’esperienza di sensibilità aumentata durante il toccare e l’essere toccati.
L’enfasi era posta sull’attenzione a ciò che risultava piacevole in quel momento, con il riconoscimento che questa sensazione poteva variare di momento in momento, piuttosto che su un set di abilità predefinite per toccare “correttamente”.
Non si svolgeva alcuna attività sessuale durante la sessione.
I compiti a casa riguardavano letture, esercizi per migliorare la giocosità, incoraggiare la vulnerabilità, approfondire la fiducia o guardare video sviluppati per questa terapia. Nessuno dei compiti a casa includeva istruzioni per le coppie su attività sessuali da svolgere.
Procedure
I partecipanti sono stati selezionati in base al problema di scarso/assente desiderio sessuale o scarsa frequenza.
Durante il contatto iniziale e all’inizio della prima sessione, le coppie sono state incoraggiate a usare pseudonimi (es. Brad e Angelina) per mantenere private le loro preoccupazioni. In realtà la maggior parte delle coppie ha via via abbandonato gli pseudonimi e dichiarato i propri veri nomi, in genere entro la quinta sessione.
Come controllo sull’efficacia dell’intervento, sono stati confrontati i punteggi di screening di 11 coppie che erano state in lista d’attesa (da 4 a 16 settimane) con gli stessi punteggi delle coppie alla prima sessione, cioè i pre-test utilizzando la New Sexual Satisfaction Scale (NSSS).
Ogni soggetto ha completato separatamente la NSSS come pre-test immediatamente prima dell’intervento di gruppo, come post-test dopo la conclusione dell’intervento, 8 settimane dopo, e a un follow-up di 6 mesi.
La NSSS consiste in 20 elementi valutati su una scala Likert a 5 punti che va da 1 (“Per niente soddisfatto”) a 5 (“Estremamente soddisfatto”).
I 20 elementi valutano varie dimensioni della soddisfazione sessuale, inclusa l’intensità dell’eccitazione sessuale, il piacere, l’abbandono, la disponibilità emotiva durante il sesso e la creatività.
La NSSS è stata scelta perché i suoi elementi misurano aspetti (es. apertura emotiva durante il sesso) e elementi che misurano la soddisfazione con la frequenza e l’iniziazione, che sono precisamente le preoccupazioni riportate dalle coppie in difficoltà per problemi di desiderio e frequenza. La NSSS è stata identificata come una misura psicometrica valida della soddisfazione sessuale con una forte affidabilità interna, alta affidabilità test-retest e buona validità convergente.
Con il permesso dell’autore sono stati aggiunti anche 3 elementi (cioè, “Tenendo conto della tua vita sessuale recente nel suo insieme, quanto sei soddisfatto?”, “In che misura comunichi i tuoi desideri, preferenze e aspirazioni sessuali in questa relazione?” e “In che misura sei preoccupato/a che il tuo partner abbia sentimenti negativi riguardo alla vostra vita sessuale?”).
Con gli elementi aggiunti, i punteggi totali della scala potevano variare da 23 a 115. L’affidabilità interna della scala con tutti i 23 elementi per il pre-test, il post-test e il follow-up è stata molto buona (Cronbach’s α = 0,932, 0,971 e 0,968) per ciascun test, rispettivamente.
L’affidabilità interna della scala con i 20 elementi originali della NSSS nello studio per il pre-test, il post-test e il follow-up è stata di 0,936, 0,968 e 0,964, rispettivamente, il che suggerisce che i 3 elementi aggiuntivi hanno avuto un effetto trascurabile sull’affidabilità interna totale.
Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione
Partecipanti
I partecipanti sono stati reclutati tramite le liste d’attesa esistenti, nonché tramite invii da parte di operatori sanitari in 3 città. Non vi erano criteri di esclusione, se non l’intenzione immediata di divorziare o la violenza fisica esistente nella relazione. Il campione era composto da 45 coppie o 90 soggetti, incluse 7 coppie dello stesso sesso (6 coppie femminili e 1 coppia maschile) e 38 coppie eterosessuali che hanno completato i pre-test e i post-test.
Si noti che 5 coppie hanno fatto parte dello studio pilota e non hanno effettuato il test di follow-up a 6 mesi, 4 coppie sono state perse nel follow-up a 6 mesi e 3 coppie hanno rifiutato di completare i test di follow-up, affermando che lo strumento stesso non catturava adeguatamente i progressi da loro ottenuti.
Pertanto, sono 45 le coppie per le quali vengono presentati i dati dal pre-test al post-test e 33 coppie per le quali saranno presentati i dati dal pre-test al post-test e al follow-up di 6 mesi.
Nel gruppo di studio erano presenti 50 donne e 40 uomini. L’età media dei partecipanti era di 43,3 anni (intervallo: 29-69). I partner con scarso desiderio erano divisi approssimativamente in modo equo tra uomini e donne.
In alcuni casi, è stato difficile identificare il partner con basso desiderio; quando una coppia ha evitato tutte le attività sessuali per 10 anni o più, è talvolta difficile distinguere chi ha il desiderio più basso.
RISULTATI DELLO STUDIO
Le coppie i cui punteggi sono diminuiti durante e dopo l’intervento sono state quelle che hanno partecipato ai due fine settimana di terapia intensiva. E’ chiaro dunque, anzitutto, che i risultati non possono essere raggiunti in un tempo troppo breve. Non c’è stata, invece, alcuna differenza significativa nei risultati tra le otto sessioni di 2 ore o le quattro sessioni di 4 ore, tutte svoltesi in un intervallo di 8 settimane.
È significativo notare che quasi ogni elemento della NSSS ha mostrato un cambiamento significativo, soprattutto sull’elemento 21, una misura della soddisfazione complessiva. Tuttavia, potrebbero essere gli altri elementi a fornire alcune indicazioni sulla base del miglioramento complessivo della soddisfazione sessuale.
Cioè, ci sono stati significativi aumenti nell’intensità dell’eccitazione sessuale, nella concentrazione durante il sesso, nell’apertura emotiva reciproca durante il sesso, nel dare e ricevere piacere reciprocamente, nell’iniziativa del partner nell’attività sessuale, nel lasciarsi andare al piacere sessuale, nella creatività, nella varietà e nella comunicazione riguardo ai desideri, alle preferenze e alle volontà sessuali.
Una Videoconferenza su Salute e Benessere
Cosa spiega questi cambiamenti sostanziali?
Nella letteratura che si occupa del trattamento del desiderio sessuale ridotto nelle relazioni a lungo termine, implicitamente o esplicitamente, si afferma che, una volta terminata la fase iniziale della luna di miele delle relazioni sessuali, le coppie devono abbassare le loro aspettative se vogliono sopravvivere alla riduzione della frequenza e la perdita dell’entusiasmo sessuale.
Forse questo pensiero può rappresentare un ostacolo ai cambiamenti fondamentali nella terapia sessuale di coppia.
Invece di convalidare l’assunzione che le coppie debbano accettare la diminuzione della sessualità nel tempo, forse dobbiamo riconoscere la riluttanza delle coppie a impegnarsi in un sesso vuoto, privo di entusiasmo, routinario e demoralizzante.
Forse il basso desiderio sessuale potrebbe, in alcuni casi, essere solo il riflesso di un buon giudizio. Forse le coppie dovrebbero essere incoraggiate a puntare in alto.
Il livello di intimità emotiva e di piacere sessuale reciproco raggiunto grazie a questo approccio terapeutico suggerisce che le coppie dovrebbero investire in rapporti sessuali più profondamente soddisfacenti, se vogliono mantenere e sviluppare un sesso desiderabile nel tempo.
La lezione degli amanti straordinari – la sessualità vista come qualsiasi altro obiettivo da coltivare con energia e dedizione – ha permesso loro di continuare ad avere una vita sessuale felice.
Se le relazioni a lungo termine devono generare una passione duratura, potrebbe essere compito dei terapeuti quello di incoraggiare l’acquisizione di atteggiamenti e comportamenti che possano mantenere le relazioni vibranti nel tempo.
L’obiettivo quindi non è alzare l’asticella o creare nuovi standard che le coppie dovranno raggiungere come se dovessero essere gli atleti olimpici del mondo del sesso.
Piuttosto, si suggerisce che, con un minimo di attenzione continua e sostenuta ai fondamenti della sessualità, dello sviluppo delle relazioni e dell’intimità erotica, si possa “trattare” lo scarso desiderio sessuale o la scarsa frequenza.
Si noti che le coppie viste in terapia di gruppo erano “pazienti difficili”, alcuni dei quali non avevano avuto rapporti sessuali da oltre un decennio.
Molti avevano espresso incredulità alla proposta iniziale di un intervento di gruppo per problemi di desiderio sessuale e frequenza.
I loro punteggi pre-test erano di 10-12 punti grezzi più bassi rispetto al campione clinico originale utilizzato per convalidare la NSSS.
È stato sorprendente riscontrare che i problemi sessuali cronici erano cambiati così drasticamente. Il loro feedback è istruttivo su come la soddisfazione sia stata migliorata tanto da risolvere i problemi di desiderio e frequenza.
A volte, è stato semplice ridiscutere le loro opinioni e convinzioni di lunga data sulla sessualità per ridurre l’imperativo delle prestazioni o peggio, la sensazione del sesso come obbligo.
L’approccio clinico ha permesso alle coppie di provare un senso di rinnovamento, giocosità, gioia ed erotismo in un’ampia gamma di attività sessuali; ironicamente, in nessun momento è stato raccomandato il contatto genitale come parte dei “compiti a casa”. Forse è per questo che è successo.
PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia
Come ha indicato una delle coppie nel loro feedback: “Abbiamo appena passato una rara notte fuori insieme e ho potuto sentire che le cose erano diverse. Molto meno stress e pressione riguardo al sesso, o non-sesso o cosa conta come sesso. Solo un sacco di tempo meraviglioso, amorevole e divertente insieme che sembrava facile e speciale.”
La letteratura sulla terapia di coppia e, corrispondentemente, sulla terapia sessuale di coppia enfatizza sempre più l’importanza dell’attaccamento e della sicurezza come fondamento di qualsiasi relazione sessuale.
Il motto, secondo i ricercatori, dovrebbe invece essere, “sicurezza, ma non troppo”. Tra le lezioni apprese dagli amanti straordinari c’è stato il messaggio che deve esserci un equilibrio tra sicurezza emotiva e assunzione di rischi affinché l’erotismo possa prosperare.
Sebbene alcuni possano essere preoccupati per i pericoli intrinseci nel promuovere l’assunzione di rischi erotici,(ad esempio ansia, insicurezza, paure del rifiuto), ci sono anche rischi associati all’evitare l’assunzione di rischi erotici (ad esempio, auto-censura, isolamento emotivo, evitamento della comunicazione sessuale, potenziali tradimenti).
In altre parole, vi è la necessità di bilanciare una sicurezza sufficiente (come enfatizzato nella letteratura sull’attaccamento) con la maturità personale e l’autonomia (come indicato nella letteratura sulla differenziazione) per creare la piattaforma per l’esplorazione e l’avventura erotica condivisa.
Quando le coppie si presentano con bassa o nessuna frequenza di attività sessuali come principale lamentela, i risultati indicano che è necessario spostare l’ attenzione dalla quantità, cioè dalla frequenza del sesso, alla qualità dell’intimità sessuale.
L’obiettivo di questo approccio non è stato quello di aumentare la frequenza delle relazioni sessuali; è stato, tuttavia, il risultato dell’affermare che “il sesso che vale. vale la pena attenderlo”.
Entrambe le parti devono cercare qualità nell’intimità erotica se vogliono creare condizioni ottimali.
Questo miglioramento, ironicamente, ha portato 3 coppie a rifiutare di completare il test di follow-up, sebbene abbiano restituito il modulo di feedback. Altre coppie hanno completato il test di follow-up ma anche loro hanno indicato di essere cresciute al punto che la misura potrebbe non essere stata una riflessione accurata delle loro vite sessuali e relazioni arricchite.
Alcune coppie hanno affermato che l’ampiezza della loro intimità erotica si era espansa così tanto che le domande sulla NSSS sembravano un ritorno al passato per loro; paradossalmente, il questionario ricordava loro il periodo prima della terapia quando la frequenza sessuale era stata limitata proprio a causa di una mentalità del “tutto o niente” rispetto al rapporto sessuale, impedendo loro persino di considerare “l’iniziare qualcosa che potremmo non finire”.
Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere
Convegno Diventare Donne
18 Marzo 2023, Castelferretti Ancona
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
CONCLUSIONI
La letteratura suggerisce che i problemi di basso o nullo desiderio sessuale o bassa/frequenza sessuale in relazioni di lungo termine rappresentano una sfida clinica particolarmente complessa. Molta della ricerca finora si è concentrata sul trattare il paziente designato, cioè l’individuo con basso desiderio, come se avesse un disturbo (soprattutto lei).
Oltre al limitato successo di tali interventi, essi potrebbero involontariamente stigmatizzare e patologizzare individui che potrebbero invece segretamente nutrire intensi desideri sessuali.
Sia il processo che l’esito possono essere più efficaci quando gli interventi mirano ad aiutare le coppie a creare un rapporto sessuale così soddisfacente da diventare irresistibile.
I dati sull’esito di questo studio suggeriscono che ciò non solo è possibile, ma può essere realizzato con un approccio terapeutico breve, accessibile e quindi conveniente, che fa sentire ad entrambi i partner un rinnovato impegno nell’investire e mantenere le condizioni ottimali per un sesso appagante.
Relazione sull'Innamoramento - Festival della Coppia 2023
Fonte:
Kleinplatz PJ, Charest M, Paradis N, Ellis M, Rosen L, Ménard AD, Ramsay TO. Treatment of Low Sexual Desire or Frequency Using a Sexual Enhancement Group Couples Therapy Approach. J Sex Med. 2020 Jul;17(7):1288-1296. doi: 10.1016/j.jsxm.2020.02.012. Epub 2020 Mar 11. PMID: 32171631.
Immagine
Psicolinea ti consiglia anche...
Viaggiare in auto con un passe...
Cose che ho visto solo nei fil...
Cosa sta succedendo nella mia ...
Ma allora, perche' sposarsi?
Ha bisogno di consigli - Consu...
Naturismo, autostima e soddisf...
Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it