Genitori anziani, figli giovani
Relazione sulle Coppie Non Monogamiche
In Italia l’età media delle donne al momento della nascita del primo figlio ha raggiunto i 31,2 anni nel 2018 (tre anni in più rispetto al 1995), mentre nel 2019, l’età media si attesta a 32,09 anni. Per quanto riguarda gli uomini, l’età media del padre alla nascita del primo figlio ha raggiunto nel 2019 i 35,6 anni (Dati Istat).
Nell’analizzare questo fenomeno è opportuno in primis riflettere sul fatto che oggi una persona di 75 anni è paragonabile, come forma fisica e cognitiva, ad un soggetto che che negli anni Ottanta stava sui 55 anni. Inoltre, se le donne, grazie alla fecondazione assistita, riescono a diventare mamme anche dopo i 50 anni (I dati Eurostat 2019 mostrano come le italiane siano al primo posto in Europa per numero di figli nati da donne con più di 50 anni), gli uomini, che conservano la fertilità più a lungo delle donne, in modo naturale, diventano padri anche in età anche molto più avanzate.
Gli uomini che hanno figli in età pari o superiore a 75 anni sono ancora casi rari, ma sempre meno insoliti. Per fare un esempio, nel 2002 in Inghilterra e Galles il 3,4% dei bambini è nato da padri di età pari o superiore a 45 anni; un decennio dopo, questa cifra era salita al 4,8%.
In Svizzera, negli ultimi 20 anni, il numero di uomini sopra i 50 divenuti padri è addirittura triplicato, passando dai 625 del 1996 ai 1.855 del 2016. Inoltre, nel 2016, 22 uomini sono diventati padri dopo i 70 anni.
Si hanno figli in età sempre più avanzata perché da giovani ci si dedica allo studio, poi si passa a stabilizzare la propria situazione economica e lavorativa, poi si cerca di raggiungere una certa stabilità affettiva nella coppia, ma non è solo questo: anche la tendenza a cambiare partner gioca un ruolo, a causa dei divorzi e delle conseguenti seconde e spesso terze nozze.
Una intervista sulla violenza domestica
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Un altro motivo per cui si ritarda il progetto genitoriale è che oggi sia i maschi, sia le femmine, ritengono importante avere diverse esperienze sentimentali prima di trovare un/una partner con cui pensare di mettere al mondo dei figli.
Cosa significa avere genitori anziani?
I genitori “maturi” rispetto ai genitori più giovani presentano molti aspetti positivi: ad esempio, essi hanno in genere una situazione socio-economica migliore rispetto ai più giovani e possono contare anche su una maggiore stabilità emotiva, oltre che su una maggiore esperienza di vita. E’ molto raro che un genitore anziano faccia uso di sostanze, beva con gli amici o non si curi dei figli. I genitori più anziani considerano spesso l’essere diventati genitori un grande dono della vita, a volte molto ricercato e atteso, per cui mostrano in genere una forte dedizione nei riguardi del bambino, sono più sensibili ai suoi bisogni e forniscono maggiore supporto.
Vedendo la cosa dalla parte dei figli, avere dei genitori anziani (in salute e in buona forma fisica) ritarda la loro emancipazione dalla famiglia. In primis sono i genitori che non spingono per la crescita del figlio e per il suo distacco, ma anche il figlio adulto potrebbe trovare convenienza a vivere in una famiglia in cui si sente oggetto di investimento economico e affettivo da parte dei genitori, il che di fatto riduce la sua motivazione ad andarsene di casa.
L’aspetto negativo dell’avere genitori anziani è che i loro figli dovranno molto prima degli altri coetanei occuparsi della salute dei genitori, facendolo spesso da figli unici. I genitori anziani, dal canto loro, se sono in buona salute esprimono dapprima un forte desiderio di autonomia, per favorire la realizzazione del figlio, anche se ovviamente sperano di poter essere da lui/lei accuditi, quando sarà necessario.
Dr. Walter La Gatta
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Foto di Mikhail Nilov da Pexels
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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