Riconoscere le somiglianze facciali è una qualità umana
Una intervista sui rapporti familiari
La capacità di riconoscere somiglianze facciali è una delle competenze cognitive più importanti dell’essere umano, e recenti studi suggeriscono che anche alcuni animali possiedono abilità simili. Cerchiamo di capire meglio come funziona questa capacità, cosa ricordiamo del viso degli altri e le ricerche scientifiche che hanno investigato il fenomeno.
Il riconoscimento facciale
Gli esseri umani hanno una straordinaria capacità di riconoscere e ricordare volti (Kanwisher, N., McDermott, J., & Chun, MM, 1997)
Questo processo coinvolge diverse aree del cervello, in particolare la corteccia fusiforme, che è specializzata nel riconoscimento facciale. La capacità di distinguere tra volti familiari e sconosciuti è essenziale per le interazioni sociali e la costruzione delle relazioni.
Cosa ricordiamo del viso degli altri?
Gli esseri umani tendono a ricordare meglio le caratteristiche tipiche dei volti, come la forma del naso, la distanza tra gli occhi e la forma della bocca.
Ricordiamo anche le espressioni?
Si. Le espressioni emotive sono molto importanti per il riconoscimento facciale; un volto sorridente o accigliato lascia, infatti, un’impronta più duratura nella memoria.
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Perché le persone di altre etnie ci appaiono tutte uguali?
Non è vero che riconosciamo soggetti della nostra razza meglio di quanto accada con soggetti di altre razze.
Spesso abbiamo la sensazione che i cinesi, i giapponesi siano tutti uguali, e così anche i senegalesi, i marocchini… In realtà forse prestiamo poca attenzione nel cercare di discriminare le loro caratteristiche facciali, dal momento che il nostro cervello è perfettamente in grado di farlo.
Capacità di Riconoscimento Facciale negli Animali
Numerosi studi hanno dimostrato che anche alcuni animali possiedono la capacità di riconoscere volti, sebbene questa abilità possa variare notevolmente tra le specie (Tsao, DY, Freiwald, WA, Tootell, RB, & Livingstone, MS, 2006).
I primati, ad esempio, come scimmie e scimpanzé, mostrano una notevole abilità nel riconoscere volti, inclusi quelli dei loro simili e degli umani. Questi animali utilizzano aree cerebrali simili a quelle degli umani per il riconoscimento facciale.
I cani riconoscono i visi umani e possono distinguere tra volti familiari e sconosciuti. Inoltre, sono particolarmente sensibili alle espressioni emotive umane, che influenzano il loro comportamento.
Alcuni uccelli, come i piccioni, hanno dimostrato di poter riconoscere volti umani. In studi sperimentali, i piccioni sono stati capaci di distinguere tra immagini di volti umani diversi, suggerendo che possiedono meccanismi cognitivi per il riconoscimento facciale.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
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