Diversi studi hanno contribuito a mostrare la complessità della sessualità femminile, determinata da fattori biologici, psicologici, culturali e sociali che influenzano l’esperienza sessuale delle donne. Quella che segue è la sintesi di un articolo che ha studiato l’eterogeneità della risposta sessuale femminile, mostrando le motivazioni che possono spingere una donna a fare sesso.
Da quanto tempo si studia la sessualità femminile?
Dal 1966: Masters e Johnson furono i primi ricercatori a studiare sistematicamente la fisiologia della risposta sessuale umana, sia negli uomini, sia nelle donne.
In che cosa consisteva il loro modello?
Masters e Johnson descrissero un modello lineare della risposta sessuale composto di quattro fasi: eccitazione, stimolazione, plateau e risoluzione (orgasmo). In altre parole, l’orgasmo secondo questi ricercatori era preceduto da una prima fase, detta di eccitazione, cui seguiva quella della ricerca di stimolazione o eccitazione, una fase statica di plateau e infine c’era l’orgasmo.
Come è stato modificato, nel tempo, questo modello?
Nel 1979 la sessuologa Helen Kaplan aggiunse il “desiderio” prima della eccitazione. Questo modello ha guidato la pratica clinica per la diagnosi del disturbo del desiderio sessuale ipoattivo e ha guidato la maggior parte delle ricerche sulla risposta sessuale fino ai giorni nostri.
Molti anni dopo però, è stato suggerito un nuovo modello, più dinamico, di risposta sessuale, chiamato modello circolare, che rappresenta una concezione molto diversa rispetto ai modelli lineari precedenti.
Il modello circolare di Rosemary Basson, del 2000, stabilisce che non sempre la risposta sessuale viene attivata dal desiderio, il quale viene poi seguito da tutte le altre fasi descritte.
In altre parole, secondo la Basson, è possibile che una donna inizi una attività sessuale senza provarne alcun desiderio, ma per altre ragioni, che poi vedremo. Nel sentirsi stimolata però, le emozioni positive sperimentate possono portare quella donna a provare davvero il desiderio sessuale.
Conseguentemente, secondo la Basson non è sempre il desiderio a precedere l’eccitazione e quindi a creare la motivazione della donna a impegnarsi in attività sessuali.
Questi sono modelli teorici, ma nella pratica le donne cosa dicono? In quale dei due modelli proposti si riconoscono?
Dopo l’introduzione del modello di Basson, diversi studi hanno chiesto alle donne di segnalare quale modello teorico descrivesse meglio la loro risposta sessuale.
I risultati hanno mostrato che i tre principali modelli teorici (M&J, Kaplan e Basson) venivano scelti più o meno in egual misura, anche se il modello circolare veniva scelto da meno di un terzo delle donne coinvolte negli studi.
Le donne con disfunzione sessuale, nelle ricerche effettuate, quale modello sceglievano?
L’esperienza della disfunzione sessuale (disturbo femminile dell’interesse/eccitazione
sessuale, disturbo orgasmico femminile, disturbo del dolore genitopelvico) in una donna aumentava la sua propensione a sentirsi rappresentata più dal modello circolare di Basson, piuttosto che da un modello lineare.
Si può dire che ogni donna rappresenti uno e solo uno dei modelli proposti, o può riconoscersi, col variare delle situazioni, anche in più di uno?
A livello teorico il modello di risposta sessuale in cui una donna si riconosce può cambiare a seconda delle circostanze(ad esempio, in alcuni casi il desiderio potrebbe precedere l’eccitazione, in altri casi seguirla).
Vi sono, del resto, diversi fattori che possono influenzare la vita di una donna, come il matrimonio, la procreazione, la funzione sessuale, la soddisfazione sessuale, ecc. e questo porta a prevedere una certa variabilità.
Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione
Sono stati condotti studi che permettessero alle donne di riconoscersi sia nel modello circolare, sia in quello lineare della risposta sessuale femminile?
Si, come nello studio che andiamo a riassumere e a semplificare (Fotini Ferenidou et al.) in modo da farne comprendere i contenuti anche alle persone non formate in sessuologia.
Il campione
Il campione analizzato dallo studio era composto di 157 donne di età superiore ai 18 anni che lavoravano in un ospedale (scelte a caso) a compilare dei questionari presso il loro luogo di lavoro, in un momento a loro scelta, e a restituire i questionari completati all’interno di una scatola posizionata nello stesso ufficio.
Tipologia delle donne esaminate
Le donne del campione hanno riferito di essere in buona salute (78%), interessate al sesso come parte importante della vita (65%), tutte eterosessuali e sessualmente attive (il 68% di loro faceva sesso una o due volte alla settimana).
Alle donne del campione è stato chiesto di scegliere quale dei modelli teorici di risposta sessuale femminile meglio descrivesse la loro esperienza sessuale attuale.
Le donne avevano anche l’opportunità di scegliere i due modelli e poi indicare con quale frequenza ciascun modello descrivesse meglio la loro esperienza sessuale.
Più specificamente, il questionario diceva:
“Le seguenti affermazioni cercano di descrivere la risposta o l’esperienza sessuale umana. Leggile e poi scegli quale meglio descrive la tua risposta sessuale con il tuo partner. Scegli in base alla tua situazione attuale (seleziona solo una risposta)”.
La risposta da scegliere era una di queste quattro:
1. Inizio l’attività sessuale quando provo desiderio. Questo significa che all’inizio ho desiderio di provare le sensazioni sessuali, pertanto comincio una attività sessuale, poi arrivano l’eccitazione, l’orgasmo e le sensazioni piacevoli che seguono. (modello lineare sulla base dei modelli M&J e Kaplan).
2. Inizio l’attività sessuale per motivi diversi dal desiderio sessuale.
Ad esempio, le ragioni per iniziare l’attività sessuale senza desiderio potrebbero essere:
(i) voler essere più vicina emotivamente al proprio partner
(ii) per abitudine
(iii) perché non si vuole deludere il partner
(iv) perché non si è fatto sesso per un tempo che si ritiene eccessivo.
In questo secondo caso dunque, le donne inizialmentenon si sentono “nel mood” di cominciare una attività sessuale; poi però, una volta che i due partner iniziano i preliminari (stimolazione reciproca), queste donne si eccitano e a quel punto sentono il desiderio, il bisogno di continuare, fino all’orgasmo (modello di Basson).
3. Le affermazioni 1 e 2 non descrivono adeguatamente la mia risposta sessuale o esperienza con il mio attuale partner.
4. Le affermazioni 1 e 2 descrivono la mia risposta sessuale o esperienza (in base alle circostanze e all’occasione).
E ancora:
a. Quanto spesso l’affermazione 1 è rappresentativa della tua attività sessuale? Scegli un numero, da 1 a 9: la prima descrizione descrive ___ dei miei 10 incontri sessuali.
b. Quanto spesso l’affermazione 2 è rappresentativa della tua attività sessuale? Scegli un numero, da 1 a 9: la seconda descrizione descrive ___ dei miei 10 incontri sessuali.”
Quali sono stati i risultati ottenuti da questa ricerca?
È interessante notare che la maggior parte delle donne del campione ha detto di sentirsi rappresentata da entrambi i modelli di risposta sessuale per descrivere la propria esperienza sessuale.
Precisamente:
– modello lineare e circolare (66.9%),
– solo modello lineare (27%),
– solo modello circolare (5.4%),
– nessuno dei due modelli (0.7%).
Questo risultato mostra come una donna non debba necessariamente “appartenere” a un certo modello teorico, ma possa passare da un modello all’altro a seconda delle circostanze o dei fattori che potrebbero essere correlati a una specifica esperienza sessuale.
Quale tipo di donna ha scelto prevalentemente il modello di Basson? (inizio l’attività senza desiderio, poi mi eccito e provo il desiderio)
Le donne che, in questa ricerca, hanno scelto il modello di Basson condividevano alcune caratteristiche comuni, come:
– essere più anziane,
– essere sposate con figli
– essere conviventi con il partner e i figli
E inoltre, rispetto alle donne che avevano scelto il modello lineare esse:
– soffrivano di maggiori disfunzioni sessuali,
– provavano meno soddisfazione nella loro relazione sentimentale con il partner,
– provavano minore soddisfazione sessuale.
Quale tipo di donna, nella ricerca, ha scelto prevalentemente il modello lineare (Masters e Johnson e Kaplan)? (faccio sesso quando mi sento spinta dal desiderio)
Le donne rappresentate più spesso dalle descrizioni dei modelli lineari erano le seguenti:
– più giovani,
– vivevano con i genitori o i fratelli
– consideravano il sesso come altamente importante nella loro vita
– erano più soddisfatte dalla loro funzione sessuale e in particolare avevano più desiderio sessuale, migliore eccitazione e lubrificazione, meno problemi orgasmici e meno dolore durante i rapporti sessuali.
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Quali donne hanno riferito di sentirsi rappresentate da entrambi i modelli?
Non sono emerse differenze significative fra le donne che hanno scelto solo il modello Basson e le donne che hanno scelto i due modelli.
C’è una correlazione tra durata della relazione e la scelta specifica del modello?
No. Questo indica che la durata di una relazione sessuale non influisce sulla scelta di un modello o l’altro di risposta sessuale.
Quali sono le conclusioni di questo studio?
Le conclusioni di questo studio sono le seguenti:
– Un singolo modello potrebbe non includere adeguatamente tutte le dimensioni e le occasioni della risposta sessuale femminile “normale”, almeno per la maggior parte delle donne.
– La preferenza per il modello circolare, dove l’eccitazione precede il desiderio, potrebbe riflettere un modello di sessualità più “disfunzionale o insoddisfatto”
– La preferenza per i modelli lineari (il desiderio precede l’eccitazione) potrebbero fornire una migliore descrizione delle risposte sessuali delle donne senza problemi sessuali.
Considerando i risultati del presente studio, cosa si può dire della sessualità femminile?
Si può dire che essa è flessibile ed influenzata da fattori bio-psico-sociali nel tempo.
In alcune circostanze la motivazione a fare sesso può derivare dal desiderio naturale (modello lineare), ma le motivazioni a fare sesso possono dipendere anche da altre ragioni, in primis dall’insicurezza (ad esempio, bisogno di aumentare l’autostima, senso del dovere, pressioni da parte del partner, ecc.) che potrebbero svolgere un ruolo importante nell’iniziare l’attività sessuale anche senza desiderio (modello Basson).
Ovviamente lo studio, come riconoscono gli stessi autori, ha valore limitato, data la dimensione ridotta del campione, la selezione casuale delle partecipanti, ecc. Non si possono generalizzare questi risultati a tutte le donne del mondo, ma possono essere considerati per ulteriori riflessioni sulla sessualità femminile e come base per future ricerche.
Quello che a mio avviso è importante evidenziare è che la sessualità femminile è molto complessa, non sufficientemente studiata e compresa e pertanto è sbagliato e riduttivoincludere tutte le donne e tutti i parametri della risposta sessuale femminile in un unico modello.
Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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