Psicologia e Intelligenza Artificiale
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Quanto è diffusa l’intelligenza artificiale oggi?
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha fatto molti balzi in avanti e oggi milioni di persone intrattengono conversazioni simili a quelle umane con la chatbot ChatGPT, basata sull’intelligenza artificiale, oppure utilizzano app come Lensa per realizzare ritratti generati dalla macchina. ChatGPT ha recentemente superato l’esame MBA di un professore e un informatico ha persino creato testo e illustrazioni per un intero libro per bambini usando l’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale sta conquistando anche i nostri luoghi di lavoro?
Si. Semplifica, infatti, il lavoro delle persone automatizzando le attività di routine e sintetizzando e riepilogando le informazioni.
Come viene accolta l’IA dai lavoratori?
Alcuni accolgono con favore i tempi guadagnati e l’efficienza che questa nuova tecnologia comporta, altri temono il giorno in cui questa intelligenza non umana potrebbe sostituirli completamente sul posto di lavoro. In conclusione, ci sono molte contraddizioni, perché da una parte si plaude il risparmio di tempo e l’efficienza, dall’altra si teme di perdere il lavoro e spesso non si considera che queste sono due facce della stessa medaglia. (Allo stesso modo, si apprezza la tecnologia futuristica che può aiutare le persone con disabilità a vedere o a camminare di nuovo, ma si inorridisce all’idea che i militari utilizzino la stessa tecnologia per creare dei super soldati).
E’ già successo con le tecnologie legate al web?
Si. Negli ultimi venti anni, Facebook, Twitter ed altre piattaforme di social media sono state accolte a braccia aperte, mentre ora ne vediamo anche la loro pericolosità, come il potere di influenzare la popolazione, diffondere disinformazione e incitamento all’odio, o persino influenzare le elezioni, minando i sistemi democratici.
Ciò significa che tendiamo ad apprezzare le novità senza considerare i pericoli che esse comportano?
Esattamente. Per fare un esempio, in una ricerca si è visto che i dipendenti erano più disposti a essere monitorati sul posto di lavoro da un impianto tecnologico autonomo, rispetto al controllo di altri esseri umani, come se la tecnologia potesse essere meno giudicante o competitiva e quindi permettesse di conservare un maggiore senso di autonomia.
Tendiamo anche a preferire che le decisioni importanti le prenda una intelligenza artificiale piuttosto che una mente umana?
Sembra di no, e anche questa è una contraddizione. Ad esempio, in un’altra serie di studi si è visto che i dipendenti favoriscono le decisioni prese dagli esseri umani, piuttosto che quelle dell’intelligenza artificiale anche se si tratta di decisioni sostanzialmente identiche: le persone considerano gli algoritmi meno equi e incapaci di tenere conto delle informazioni qualitative o contestuali.
Quindi, tutto sommato, preferiamo sbagliare con la nostra mente, piuttosto che lasciarci guidare dai robots?
Si, la valutazione umana ci sembra più equa e non ci fidiamo totalmente degli algoritmi.
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Come si potrà fare nel futuro?
Man mano che l’intelligenza artificiale diventerà più potente, ci troveremo a dover investire non solo nella progettazione tecnologica, ma anche nella capacità umana di comprendere e prendere decisioni sagge sulla tecnologia, attraverso valutazioni più obiettive dei danni e benefici che la tecnologia può portare nella nostra vita.
Quando le persone accettano di buon grado la tecnologia?
Negli studi sopra menzionati si è visto che quando le aziende utilizzano il monitoraggio dell’IA per fornire un feedback utile ai dipendenti, i lavoratori sono più ricettivi e ben disposti rispetto a quando la stessa tecnologia viene utilizzata per valutare le loro prestazioni. Quello che spesso gli esseri umani non capiscono è che le applicazioni pratiche di una tecnologia possono avere aspetti desiderabili e indesiderabili nello stesso tempo.
Quindi cosa si dovrebbe fare?
Occorre comprendere meglio come la psicologia ci orienta nella adozione o meno della tecnologia e come la tecnologia, a sua volta, modella la nostra psicologia.
Le persone, inoltre, non dovrebbero subire i cambiamenti tecnologici senza conoscerli e senza averli capiti: costruire e mantenere la fiducia è essenziale.
Cosa accadrà con lo sviluppo dell’IA?
Con l’accelerazione dello sviluppo dell’IA, il futuro dell’umanità potrebbe essere in bilico. Le conseguenze delle nostre scelte e azioni sono immense. Questa responsabilità non ammette errori e per questo occorre migliorare la nostra intelligenza tecnologica per assicurarci di costruire una relazione positiva con l’IA, considerandone gli aspetti positivi e negativi, sul breve e sul lungo termine.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte principale:
https://www.fastcompany.com/90846471/ai-is-taking-over-our-workplaces-heres-how-it-could-impact-human-psychology
Immagine
Foto di ThisIsEngineering: https://www.pexels.com/it-it/foto/codice-proiettato-sulla-donna-3861969/
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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