Pronto soccorso psicologico in caso di grandi stress: cosa fare, cosa evitare
Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta
Cosa si intende per Pronto Soccorso Psicologico?
Il primo soccorso psicologico prevede un aiuto umano, di sostegno morale e pratico per le persone colpite da eventi critici.
Di cosa si occupa la psicologia dell’emergenza?
La psicologia dell’emergenza si occupa di situazioni critiche, fortemente stressanti, che mettono a repentaglio le routine e le ordinarie capacità di coping dell’individuo e delle comunità di fronte ad avversità di ampia magnitudo, improvvise ed urgenti. Si tratta di un insieme di pratiche e di saperi utili a comprendere e sostenere le menti individuali e collettive che fronteggiano eventi potenzialmente distruttivi, prima, durante e dopo il loro manifestarsi (Fabio Sbattella, Manuale di psicologia dell’emergenza, 2009).
Cosa si intende per Primo Soccorso Psicologico?
Il Primo Soccorso Psicologico (PSP), in inglese Psychological First Aid (PFA), nasce dall’esigenza di dare una risposta immediata, strutturata e coordinata in situazioni definite emergenziali e al correlato disagio socio-psicologico. Si tratta dunque di uno strumento applicabile sia su larga scala sia su casi singoli, durante e nelle fasi immediatamente successive all’evento stressante e potenzialmente traumatico.
In Italia quali sono i regolamenti riguardo al Primo Soccorso Psicologico?
In Italia, la componente psicologica è stata nel tempo inclusa nella gestione delle emergenze anche su un piano legislativo ed istituzionale. Mentre la legge n. 225 del 24 febbraio 1992 indicava i Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi, emanati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile, il Decreto ministeriale del 13 febbraio 2001 introduceva come parte
integrante delle indicazioni per il coordinamento operativo delle emergenze anche l’attività di assistenza psicologica e di assistenza sociale alla popolazione, attività ulteriormente dettagliata e specificata nella Direttiva del Capo Dipartimento del 2 maggio 2006 della Protezione Civile e del 27 gennaio 2012 della Protezione Civile.
Il pronto soccorso psicologico è un intervento fondamentale per affrontare situazioni di grande stress e crisi emotiva. Ecco cosa fare e cosa evitare in caso di stress intenso.
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COME AIUTARSI DA SOLI
– Cosa Fare
- Chiedere aiuto professionale: È importante non affrontare la situazione da soli. Rivolgersi a un/a terapeuta quando è richiesto l’intervento di una figura professionale, può fornire il supporto necessario per gestire le emozioni e i sintomi di stress.
- Praticare tecniche di rilassamento: Tecniche come la meditazione, la respirazione profonda e il training autogeno possono aiutare a calmare la mente e a regolare le emozioni.
- Stabilire una routine: Mantenere una routine quotidiana può fornire un senso di normalità e controllo, anche e soprattutto in tempi di stress. Attività regolari come esercizio fisico, pasti regolari e sonno adeguato sono assolutamente consigliabili per il benessere psicologico.
- Relazionarsi con altri: Parlarne con amici o familiari può essere molto utile. Il supporto sociale è cruciale per affrontare momenti difficili; condividere esperienze e sentimenti può alleviare il senso di isolamento.
– Cosa Evitare
- Sopprimere le emozioni: Ignorare o reprimere i propri sentimenti può portare a un aumento dello stress e dell’ansia. È fondamentale riconoscere e validare le proprie emozioni piuttosto che cercare di evitarle
- Isolarsi: Ritirarsi socialmente può aggravare la situazione. È importante mantenere i contatti con le persone care e cercare supporto quando necessario.
- Evitare sostanze stupefacenti: L’uso di alcol o droghe per affrontare lo stress può sembrare una soluzione temporanea, ma spesso porta a problemi più gravi nel lungo termine.
- Sottovalutare il problema: Non ignorare i segnali di stress acuto o crisi emotive; affrontarli tempestivamente è cruciale per prevenire complicazioni future come disturbi d’ansia o depressione
- Rimanere immobili in un ambiente negativo: Se possibile, cercare di allontanarsi da situazioni o persone tossiche che possono aumentare lo stress.
- Ricordare continuamente gli eventi negativi: questi ricorsi portano a rivivere incubi e flashback.
COME ESSERE DI AIUTO AGLI ALTRI
– Cosa Fare
- Essere onesti e affidabili.
- Rispettare il diritto delle persone di prendere le loro proprie decisioni.
- Essere consapevoli della propria faziosità e dei propri pregiudizi e metterli da parte.
- Chiarire alle persone che anche se sul momento rifiutano l’assistenza, possono comunque richiederla in futuro.
- Rispettare la privacy e la riservatezza delle storie raccontate dalle persone, se appropriato.
- Comportarsi in modo appropriato in base alla cultura, età e sesso della persona.
- Occuparsi di cose pratiche, come ad esempio rimettere le persone in contatto tra di loro, dare loro la possibilità di parlare con le persone che conoscevano prima dei tragici eventi, occuparsi della routine quotidiana.
- Impegnarsi per ricostruire al più presto la comunità.
– Cosa Evitare
- Non forzare le persone a parlare: ci sono persone che preferiscono essere lasciate in pace, in caso di stress profondo.
- Non approfittarsi della relazione instaurata in qualità di soccorritore.
- Non chiedere soldi o favori alle persone in cambio dell’aiuto prestato.
- Non fare false promesse e non dare informazioni false.
- Non esagerare le proprie capacità
- Non forzare le persone a ricevere aiuto, e non essere intrusivi o insistenti.
- Non esercitare pressioni sulle persone affinché raccontino la loro storia.
- Non condividere la storia di una persona con altri.
- Non giudicare la persona per le sue azioni od emozioni.
Quali persone soccorrere per prime?
- Persone con ferite gravi, potenzialmente mortali, che necessitano di cure mediche d’emergenza
- Persone che sono così scosse da non riuscire a prendersi cura di loro stesse o dei loro figli
- Persone che potrebbero fare del male a sé stesse
- Persone che potrebbero fare del male agli altri
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Cosa domandarsi quando si presta aiuto a persone di cultura diversa?
- Dovrei vestirmi in un certo modo per risultare rispettoso/a?
- Le persone colpite avranno bisogno di vestiti particolari per mantenere la loro dignità e le loro usanze?
- Qual è il modo tipico di presentarsi alle persone secondo questa cultura?
- Quale lingua parlano?
- Le donne colpite dovrebbero essere avvicinate solamente da soccorritori donne?
- A chi potrei rivolgermi? (In altre parole, al capo della famiglia o della comunità?
- Quali sono le norme tipiche sul contatto fisico?
- È appropriato tenere una persona per mano o toccarle la spalla?
- Ci sono cose particolari da considerare riguardo ai comportamenti verso gli anziani, i bambini, le donne o altre categorie di persone?
- Quali sono i diversi gruppi etnici e religiosi all’interno della popolazione colpita?
- Quali sono le credenze o usanze importanti per le persone colpite?
- Come potrebbero comprendere o spiegarsi l’accaduto?
Come approcciarsi con persone di religione diversa?
- Conoscere e rispettare la religione delle persone.
- Chiedere alle persone cosa le aiuti, in genere, a sentirsi meglio.
- Incoraggiarle a fare quelle cose che aiutano ad affrontare la situazione, comprese le pratiche spirituali, quando da loro menzionate.
- Ascoltare con rispetto, e senza giudicare, le credenze spirituali o le domande che le persone potrebbero avere.
- Non imporre alle persone le proprie credenze, o le proprie interpretazioni spirituali o religiose dell’evento critico.
- Non mostrarsi né d’accordo né in disaccordo con una credenza spirituale o un’interpretazione della situazione d’emergenza, anche qualora venisse richiesto.
Quali limiti imporsi?
- Seguire le direttive delle autorità incaricate della gestione dell’emergenza;
- Conoscere quali risposte emergenziali sono state organizzate e quali risorse, o meno, sono disponibili per aiutare le persone;
- Non intralciare le operazioni di ricerca e salvataggio o del personale medico di pronto soccorso;
- Essere consapevoli del proprio ruolo e dei limiti del proprio ruolo.
- Prendersi cura di sé: aiutare in modo responsabile significa anche prendersi cura della propria salute e benessere. Da soccorritori, si potrebbe essere toccati da quello che si vive in un’emergenza, oppure essere
o avere i propri familiari direttamente colpiti dall’emergenza. È importante prestare molta attenzione al proprio benessere ed essere di sicuri di sentirsi in grado, fisicamente ed emotivamente, di aiutare gli altri. Prendersi cura di sé consente di assistere al meglio gli altri. - Se si lavora in equipe, è importante prestare attenzione anche al benessere dei propri colleghi.
Fonte principale consultata:
Pronto Soccorso Psicologico
Dr. Walter La Gatta
Una intervista sull'ipnosi
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
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Foto di Faruk Tokluoğlu
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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