Anaïs Nin: una pioniera della letteratura erotica al femminile
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Anaïs Nin è molto conosciuta come scrittrice di letteratura erotica, ma pochi sanno che fu soprattutto una grande esploratrice dell’animo umano e che per qualche tempo praticò anche la professione di psicoanalista, dopo aver fatto la modella, la danzatrice, la scrittrice, la conferenziera. Conosciamola meglio.
Infanzia e Formazione
Anaïs Nin, nata Angela Anaïs Juana Antolina Rosa Edelmira Nin y Culmell il 21 febbraio 1903 a Neuilly-sur-Seine, era figlia di Joaquin Nin, compositore e pianista cubano di origine catalana, e di Rosa Culmell, cantante, di origine franco-danese. La Nin passò la sua infanzia in varie parti d’Europa, fino a che suo padre, quando lei aveva 11 anni, decise di abbandonare la famiglia per seguire una donna più giovane. Rosa prese allora Anaïs ed i suoi due fratelli più piccoli, Thorvald di 9 anni e Joaquin di 6, e partirono tutti per New York.
Durante il lungo viaggio, Anaïs scoprì per la prima volta la passione per la scrittura. Scriveva infatti nel diario: “Voglio descriverti, papà caro, ciò che sto vedendo durante questo stupendo viaggio. Potrò così avere l’illusione che tu sia qui con me e che tu stia guardando le cose coi miei occhi”.
In realtà suo padre era ormai definitivamente uscito dalla sua vita, salvo qualche fugace incontro successivo, che comunque non colmò la sua ossessiva ricerca di una figura paterna, che si portò dietro per tutta la vita, così come la passione per la scrittura, un’abitudine che le permetteva di annotare, con minuzia e introspezione, le sue esperienze personali, le sue emozioni e le sue riflessioni.
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L’America
Anaïs, giunta in America, lavorò come modella, studiò danza spagnola e visse con sua madre ed i suoi fratelli fino al giorno delle nozze. Il fortunato sposo era Hugo Guiler. Le nozze furono celebrate nel 1923, quando Anaïs aveva venti anni.
Con il marito la futura scrittrice rimase in America per 12 anni, prima di fare ritorno a Parigi. Fu un matrimonio pieno di infedeltà, perché Anaïs sentiva il bisogno di conquistare molti uomini, dopo aver perso l’uomo più importante della sua vita, suo padre. “Se mio padre se n’è andato … se non mi amava, dev’essere perché non ero amabile…come cortigiana avevo già assaggiato il fallimento, dovevo trovare altri modi per interessare gli uomini”.
Hugo era un bancario, ma aveva l’hobby della regia ed era, in questa attività, abbastanza apprezzato, anche se si firmava con uno pseudonimo.
Nel 1931 Anaïs pubblicò il suo primo libro: “D. H. Lawrence”, che le conferì il riconoscimento pubblico come scrittrice.
Anaïs scriveva sui treni, ai tavolini dei caffè, mentre aspettava qualcuno per un appuntamento: come un talismano, portava sempre il diario con sé, come per avere la sua vita sotto braccio.
“Questo diario è il mio kief, il mio hashish, la mia pipa d’oppio. E’ la mia droga e il mio vizio. Invece di scrivere un romanzo, mi sdraio con questo libro e una penna e indulgo in rifrazioni e diffrazioni.”
Parigi
Negli anni ’30, Anaïs Nin si trasferì a Parigi, dove divenne una figura centrale nel vivace ambiente artistico e letterario della città. Lì, conobbe e instaurò relazioni con molti scrittori e artisti influenti, tra cui Henry Miller, con il quale ebbe una lunga e intensa relazione sia personale che professionale.
Henry Miller aveva quaranta anni e scriveva romanzi, ma non aveva ancora raggiunto il successo. Così scrive la Nin di lui nel Diario:
“Ho conosciuto Henry Miller. E’ venuto a colazione con Richard Osborn, un avvocato che avevo dovuto consultare a proposito del contratto per il mio libro su D. H. Lawrence. Mi è piaciuto subito, non appena l’ho visto scendere dalla macchina e mi è venuto incontro sulla porta dove lo stavo aspettando. La sua scrittura è ardita, virile, animale, magnifica. E’ un uomo la cui vita inebria, pensai. E’ come me. Era caldo, allegro, disteso, naturale. Sarebbe passato inosservato in una folla. Era snello, magro, non molto alto. Ha occhi azzurri, freddi e attenti, ma la sua bocca rivela emotiva vulnerabilità”.
Con Miller la Nin intrecciò una relazione che sfociò in un triangolo amoroso quando giunse a Parigi la moglie di Miller, June.
La Nin scrisse di lei : “era la donna più bella che avessi mai visto“.
Di questa storia si parla nel primo diario, quello fra il 1931 ed il 1934, anche se in un primo momento furono tolte tutte le vicende più scabrose. Il suo secondo diario, che va dal 1934 al 1939, si apre invece con l’arrivo dell’autrice nella Grande Mela, dove Otto Rank l’aveva chiamata per aiutarlo nel suo lavoro di psicoanalista.
La Nin, a Parigi, si era infatti sottoposta ad una analisi con Otto Rank, uno fra i primi discepoli di Freud, con il quale aveva poi intrapreso una relazione. La carriera di psicoanalista fu brevissima, perché Anaïs sentiva di confondersi troppo con le sofferenze dei pazienti e questo non le piaceva.
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Seconda guerra mondiale
Tornò in Francia, ma poco dopo scoppiò la seconda guerra mondiale ed Anaïs Nin fu costretta a ripartire per New York, questa volta non per amore dei viaggi e dell’avventura, ma in fuga, con immenso senso di smarrimento. Gli anni Quaranta a New York non furono inizialmente facili per la scrittrice e di essi possiamo sapere leggendo il suo terzo diario, che si conclude nel 1944, quando la Nin pubblicò Sotto una campana di vetro.
Letteratura erotica
Era ormai una scrittrice nota ed ammirata negli Stati Uniti. In quegli anni le capitò un fatto piuttosto strano: un collezionista di libri aveva offerto ad Henry Miller cento dollari al mese per scrivere racconti erotici. Miller aveva accettato per bisogno di denaro e, allegramente, inventava storie piccanti sulle quali rideva insieme ad Anaïs.
Dopo un po’ però ne ebbe abbastanza, per cui propose all’amica di scrivere anche lei qualcosa.
Anaïs cominciò, ma il collezionista le fece sapere: “Va bene. Ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non è sesso. Si concentri sul sesso.”
Così – racconta la scrittrice – incominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed esagerata, che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualità. Ma non ci fu nessuna protesta.
Passava i giorni in biblioteca a studiare il Kama Sutra, ascoltava le avventure più spinte degli amici.
“Meno poesia,” diceva la voce al telefono, “Sia specifica”.
Anaïs si rivolgeva agli amici per trovare spunti, ma più erano condannati ad insistere solo sulla sensualità, più creavano poesia.
Racconta la Nin a questo proposito che scrivere pornografia era diventata una strada verso la santità invece che verso la dissolutezza. Gli amici Harvey Breit, Robert Duncan, George Barker, Caresse Crosby, si sedevano in cerchio, cercando di immaginare storie per questo vecchio, e detestandolo, perché impediva loro di operare una fusione tra sessualità e sentimento, sensualità ed emozione.
Un giorno Anaïs scrisse al collezionista:
“Caro collezionista, noi la odiamo. II sesso perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un’ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di chiunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all’emozione, all’appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l’intensità.
Lei non sa cosa si perde con il suo esame al microscopio dell’attività sessuale, con l’esclusione degli aspetti che sono il carburante che la infiamma. Componenti intellettuali, fantasiose, romantiche, emotive. Questo è quel che conferisce al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Lei sta rimpicciolendo il mondo delle sue sensazioni. Lo sta facendo appassire, morir di fame, ne sta prosciugando il sangue. Se lei nutrisse la sua vita sessuale con tutte le emozioni e le avventure che l’amore inietta nella sessualità, sarebbe l’uomo più potente del mondo. La fonte del potere sessuale è la curiosità, la passione.
Lei sta lì a guardare questa fiammella morire d’asfissia. Il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d’animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino.
Quanto perde con questo periscopio sulla punta del pisello, quando invece potrebbe godersi un harem di meraviglie tutte diverse e mai ripetute! Non due peli uguali. Ma lei non ci permetterà di sprecar parole sui peli; neanche due odori, ma se ci dilunghiamo su questo argomento, lei si mette a gridare: Lasciate perdere la poesia. Neanche due pelli con lo stesso incarnato, e mai la stessa luce, la stessa temperatura, le stesse ombre, mai gli stessi gesti; perché un amante, quando è infiammato d’amore vero, può esprimere i toni più sottili di secoli di arte amatoria. Quante sfumature, quanti cambiamenti d’età, variazioni di maturità e innocenza, perversità e arte…
Siamo rimasti seduti per ore a chiederci che aspetto lei abbia. Se ha reso i sensi indifferenti alla seta, alla luce, al colore, all’odore, al carattere, al temperamento, a questo punto dev’essere completamente avvizzito. Ci sono tanti sensi minori, che si buttano come tanti affluenti nel fiume del sesso, arricchendolo. Solo il battito unito del sesso e del cuore può creare l’estasi.”
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Altre relazioni, altri Diari
Oltre alla sua relazione con Henry Miller, la Nin fu sposata con Hugh Parker Guiler, un banchiere e artista, per gran parte della sua vita. Tuttavia, mantenne anche una relazione parallela con Rupert Pole, un attore più giovane, con il quale visse a Los Angeles negli ultimi anni della sua vita. La complessità delle sue relazioni personali e il suo rifiuto delle convenzioni sociali si riflettono spesso nelle sue pagine di diario. Nel quarto, che va dal 1944 al 1947, la scrittrice parla di personaggi come Dalì, Gore Vidal, Martha Graham e Andé Breton, ma anche dell’ottusità, del grigiore delle persone che incontrava, che non sapevano cosa fosse la gioia, la serenità, la musica, che erano fatte d’acciaio e cemento, o ridotte a cavallo da soma.
Tra il 1947 ed il 1955 la Nin visse tra New York ed il Messico e sperimentò anche l’LSD, che però non la entusiasmò; questo è il periodo descritto nel quinto diario. L’ultimo diario, il sesto, dura fino al 1966, quando avvenne la prima pubblicazione di questa dettagliatissima storia di vita e fu un grande successo editoriale per la Nin (che aveva allora 63 anni!)
Per rispettare la privacy delle tante persone citate però, ciò che fu pubblicato era solo una minima parte dell’opera completa dei diari, che consta in realtà di 150 volumi, 35.000 pagine, custoditi attualmente allo Special Collections Department della UCLA (e curate dall’Anaïs Nin Trust).
I diari sono ricchi di dialoghi, osservazioni, interventi critici e commenti, sulle persone, la politica, la letteratura, i viaggi, oltre che sulle sue vicende personali. Il mondo attraverso gli scritti di Anaïs è un mondo ricco di fascino e di meraviglia: anche le piccole cose, le persone più insignificanti vengono descritte con amore e profondità, ma soprattutto con curiosità.
Una vita intensa e profondamente vissuta, quella della Nin, che a questo proposito diceva: “La vita ordinaria non mi interessa. Cerco solo i grandi momenti… Voglio essere una scrittrice che ricorda agli altri che questi momenti esistono”.
Nel 1973 la Nin ricevette una laurea ad honorem dal Philadelphia College of Art; nel 1974 fu eletta al National Institute of Arts and Letters.
Morte
Anaïs Nin morì di cancro il 14 gennaio 1977 a Los Angeles, California, assistita da Rupert Pole.
Postumo uscì la raccolta di racconti erotici Il Delta di Venere.
Dopo la sua morte, i suoi diari continuarono a essere pubblicati, rivelando ulteriori dettagli della sua vita e del suo pensiero.
Perché la ricordiamo
La Nin è ricordata non solo come una pioniera della letteratura erotica, ma anche come una delle prime autrici a esplorare la psiche femminile in modo così dettagliato e aperto.
La sua opera ha avuto una grande influenza su generazioni successive di scrittori e lettori, grazie alla sua capacità di unire l’introspezione personale con una prosa ricca e poetica.
Dr. Giuliana Proietti
Una intervista sull'anorgasmia femminile
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Immagine:
Wikimedia
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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