Uomini e donne rispondono in modo diverso al pericolo
Usando la tecnica della risonanza magnetica (fMRI) per studiare le attività del cervello, alcuni ricercatori hanno scoperto che uomini e donne rispondono in modo differente agli stimoli positivi e negativi. Lo studio è stato presentato oggi al meeting annuale della Società di Radiologia del Nord America (RSNA).
“Gli uomini possono prestare maggiore attenzione agli aspetti sensoriali degli stimoli emotivi e tendono ad elaborare questi stimoli in termini di implicazioni per le azioni necessarie, mentre le donne rivolgono la loro attenzione alle sensazioni generate da questi stimoli” ha affermato Andrzej Urbanik, ricercatore presso la cattedra di Radiologia nell’Ospedale universitario di Cracovia, in Polonia.
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Per lo studio, il Dr. Urbanik ed i suoi colleghi hanno reclutato 40 persone non mancine, 21 uomini e 19 donne, di età compresa fra 18 e 36 anni. I volontari si sono sottoposti a fMRI mentre osservavano immagini comunemente utilizzate per generare particolari stati emotivi (International Affective Picture System – IAPS). Nella prima parte sono state mostrate immagini della vita ordinaria che generavano sentimenti ed emozioni negative, nella seconda parte si è dato spazio alle emozioni positive.
Le donne, vedendo le immagini della prima parte, hanno mostrato una maggiore e più intensa attivazione della zona del talamo di sinistra, che trasmette le informazioni sensoriali da e verso la corteccia cerebrale, ivi compresi i centri del dolore e del piacere. Gli uomini hanno invece mostrato una maggiore attivazione nell'”insula” di sinistra, che si interessa del mantenimento dello stato fisiologico di tutto il corpo e che genera sensazioni soggettive che possono portare a delle azioni. Le informazioni derivanti dall’insula raggiungono altre strutture cerebrali coinvolte con il processo decisionale.
“L’attivazione cerebrale osservata nelle donne può indicare un maggiore coinvolgimento del circuito neurale, associato con l’identificazione degli stimoli emotivi”, ha affermato il Dr. Urbanik precisando che “L’attivazione più pronunciata della corteccia insulare negli uomini potrebbe essere dovuta a componenti autonome, come un più elevato battito cardiaco o una maggiore sudorazione, che accompagnanp la visione di materiale emotivo.
Il sistema nervoso autonomo controlla le funzioni involontarie, come la respirazione, il battito cardiaco e la digestione, ed aiuta nel regolare determinate funzioni in risposta allo stress o agli stimoli ambientali. E’ responsabile delle condotte di attacco e di fuga nelle situazioni di minaccia.
“Negli uomini le immagini negative mostrate erano più potenti nell’attivare il sistema nervoso autonomo, il che potrebbe significare che quando gli uomini si confrontano con una situazione pericolosa, sono maggiormente predisposti a passare all’atto di quanto non siano le donne”.
Nel vedere le immagini positive le donne hanno risposto in maniera più forte degli uomini quanto ad attivazione della parte superiore destra del giro temporale, che si interessa dei sistemi auditivi e della memoria. Gli uomini hanno mostrato maggiore attivazione nei lobi bilaterali occipitali, che sono associati con l’elaborazione visiva.
In conclusione, il Dr. Urbanik ritiene che queste differenze indicano che le donne possono analizzare gli stimoli positivi in un contesto sociale più ampio ed associare le immagini positive con un particolare ricordo. Ad esempio, vedere la foto di un bambino piccolo che sorride, fa ricordare loro i propri figli, quando avevano quell’età, mentre gli uomini hanno una risposta più percettiva.
Fonte: Eurekalert
Links:
RadiologyInfo.org.
Radiological Society of North America
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Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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