Quando la passione lavorativa diventa un’ossessione
Relazione sulle Coppie Non Monogamiche
Questa è la conclusione della tesi di dottorato di Ide Katrine Birkeland presso la Norwegian Business School: “la passione – dice – è importante per le organizzazioni. È qualcosa di cui abbiamo bisogno e che è auspicabile trovare fra i propri dipendenti, ma non a qualsiasi prezzo”.
È importante infatti identificare le cause della passione per il lavoro, che secondo l’autrice possono essere distinte in due tipi principali: quella “ossessiva” e quella “armoniosa”.
La prima non solo è negativa in quanto la persona soffre di idee ossessive per il proprio lavoro ma anche perché questo può condizionare negativamente anche l’ambiente e le relazioni con i colleghi, come hanno dimostrato le ricerche svolte in passato sulla passione ossessiva per lo sport o per il gioco d’azzardo.
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Il secondo tipo di passione lavorativa, quella “armoniosa” è invece associata a benessere, creatività, impegno organizzativo. Il lavoro rappresenta in questo caso qualcosa di importante e piacevole, ma non è così imperativa.
Una passione ossessiva, ricorda La Birkeland, emerge quando altre esigenze si intrecciano con il lavoro, ad esempio la ricerca di un miglior status sociale o dell’autostima. Le persone ossessionate dal proprio lavoro si definiscono per quello che fanno, non per quello che sono (es: sono un tecnico informatico, non semplicemente “sono Gianni”). Questo genere di attaccamento al lavoro porta spesso al burnout, a conflitti lavoro/famiglia e ad una vita sempre sotto stress, perché il lavoro occupa un tempo eccessivo nella propria esistenza.
Lo studio ha riguardato 1.200 persone che lavoravano per un sindacato, sia nel settore pubblico che in quello privato: esse sono state monitorate per un anno. Le persone erano tutte laureate. Nel corso dell’anno, i partecipanti hanno risposto per tre volte a domande su: passione per il lavoro, benessere, comportamento e loro visione dell’ambiente di lavoro.
Lo studio ha mostrato che più di 4 su 10 (tra il 40 e il 45 per cento) dei partecipanti hanno un alto grado di passione armoniosa per il lavoro che svolgono, con un impatto positivo sul benessere sperimentato. Circa il 15 per cento dei partecipanti ha invece un punteggio sopra la media per la passione ossessiva, mentre tra il 2,5 e il 3 per cento dei partecipanti soffrono in modo conclamato di passione ossessiva per il lavoro, con una percentuale di uomini che supera quella delle donne.
Queste persone si comportano spesso in modo scorretto nei confronti dei colleghi, ragionano con i para-occhi e comunicano in modo poco diplomatico.
Cosa si può fare? Per dirla in breve, lavorare con questo genere di persone ossessionate dal lavoro non è un bene, secondo Ide Katrine Birkeland, la quale ha pertanto voluto indagare cosa i manager e le organizzazioni potrebbero fare per attenuare le conseguenze negative della passione ossessiva per il lavoro. La dottoranda ha approfondito due elementi in particolare: il supporto da parte di colleghi e dirigenti e l’importanza di avere una certa libertà operativa nell’ambiente di lavoro.
In un clima di libertà operativa, il successo è caratterizzato da grande sforzo, sviluppo personale, apprendimento, padronanza del compito e collaborazione con i colleghi. Tutti i dipendenti hanno l’opportunità di sviluppare le proprie potenzialità senza confrontarsi costantemente con i propri pari.
Questo è in contrasto con un clima da prestazione, dove il successo si raggiunge solo attraverso il confronto con gli altri. Un clima da prestazione incoraggia rivalità e concorrenza interna, il focus aziendale è sui migliori e sui più talentuosi, i quali si sentono costantemente sotto i riflettori.
Un clima di libertà operativa e il sostegno da parte dei colleghi hanno dimostrato di avere il migliore impatto sul benessere percepito nel luogo di lavoro e sulla performance lavorativa, conclude la Birkeland.
Lo studio dimostra infatti che i colleghi che mostrano considerazione per le persone con passione ossessiva, possono rallentare lo sviluppo del burnout. Purtroppo, questo non sembra avere alcun effetto sui sintomi del burnout. La Birkeland sperava che un clima di libertà operativa potesse aiutare un dipendente con passione ossessiva ad essere meno scorretto nei confronti dei colleghi, ma ha dovuto constatare che in realtà questo clima genera esattamente un comportamento opposto.
Gli “ossessivi” diventano infatti in questo clima ancora più scorretti e maleducati nei confronti dei colleghi: essi non “brillano” affatto in un’organizzazione dove la collaborazione conta più della concorrenza tra dipendenti.
Consigli per i manager:
- Accertatevi che le persone che hanno una passione armoniosa per il lavoro siano adatte al posto di lavoro offerto dalla vostra organizzazione.
- Familiarizzate con i concetti di passione lavorativa “ossessiva” e “armoniosa”.
- Nell’assumere manager o impiegati, escludete coloro che hanno una passione ossessiva per il lavoro.
- Identificate le ragioni per cui le persone amano il proprio lavoro: hanno qualcos’altro di cui occuparsi dopo l’orario di lavoro? Come spiegano la loro passione per il lavoro?
- Incoraggiate manager e dipendenti a mostrare considerazione e supporto verso i colleghi.
Dr. Walter La Gatta
Fonte:
BI Norwegian Business School. (2014, July 17). “Feeling passionate about one’s job is not always a good thing.” Medical News Today, via Feeling passionate about one’s job is not always a good thing, MNT
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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