Ortoressia – Definizione
Ortoressia, o ortoressia nervosa, è un termine coniato da Steven Bratman per definire l’ossessione patologica per i cibi sani, che porta alla malnutrizione e a disturbi di salute anche abbastanza severi.
Dottor Steven Bratman
Questo medico, specializzatosi in medicina alternativa, era diventato egli stesso un maniaco dell’alimentazione, al punto che consumava i propri pasti nel silenzio più assoluto, si alzava da tavola quando il suo stomaco non era ancora sazio, non mangiava una verdura se questa era stata colta da più di quindici minuti e masticava il boccone di cibo, prima di ingerirlo, per più di cinquanta volte. Mangiare del formaggio pastorizzato poteva farlo sentire male al punto di temere di contrarre, dopo questa ingestione di cibo ‘avvelenato’, una polmonite, se non addirittura il cancro. Riconosciuto di avere qualcosa che non andava, si è curato ed ha anche divulgato le caratteristiche e la sintomatologia di questo nuovo disturbo alimentare.
DSM
La patologia teorizzata dal Dr. Bratman non è ancora ufficialmente riconosciuta dal mondo psichiatrico e dunque è inutile cercarla nel DSM (il manuale degli psichiatri americani, che aiuta i professionisti a formulare le diagnosi, attraverso l’elenco dettagliato dei sintomi che statisticamente sono più frequenti per ogni singola patologia).
Etimologia
Il termine viene dal greco: ortos, “corretto”, e orexis, “appetito”. Letteralmente dunque si tratta di “appetito corretto”. Il termine richiama alla memoria un altro disturbo alimentare, l’anoressia (che significa letteralmente mancanza di appetito).
Scelta degli alimenti
Bratman descrive l’ortoressia come un’ossessione per ciò che il paziente considera alimentazione sana, ma che invece è dannoso per la salute. Il soggetto può evitare determinati alimenti, come quelli contenenti grassi, conservanti, coloranti artificiali, carne rossa, uova, zuccheri, latticini, e scegliere una dieta povera. Le persone che soffrono di anoressia non sono interessate al gusto di ciò che mangiano, agli aromi, ai profumi o perfino ai cattivi odori; essi si disinteressano totalmente del modo in cui il loro cibo viene servito nel piatto: l’unica cosa che conta è sapere che quel determinato cibo può fare bene, evitare le malattie, ricevere forza ed energia per affrontare la vita, un po’ come Braccio di Ferro ed i suoi spinaci. I cibi maggiormente scelti da questi soggetti per nutrirsi sono vegetali crudi e cereali, o cibi macrobiotici. Bratman sostiene infatti che “la malnutrizione è comune tra i seguaci delle diete alimentari sane”.
Altre caratteristiche
Le persone ossessionate dal cibo sano, come intuibile, sono anche quelle della ‘salute, a qualsiasi costo’ dunque il loro interesse non riguarda solamente l’alimentazione, ma anche l’ossessione per il fitness, la pulizia, i massaggi, il rilassamento, la meditazione…
Possono esservi poi altre fissazioni che portano ad esempio ad evitare, nei luoghi pubblici, stoviglie (piatti, pentole, posate) contaminate dalle ‘vibrazioni’ della carne, oppure considerate tossiche, come quelle di alluminio o di plastica, oppure al ristorante chiedere un piatto di insalata con foglie non tagliate, per non far perdere alla verdura le sue qualità nutritive, mangiare solo (e soltanto) verdura e frutta di stagione, o escludere dalla propria dieta anche i latticini e le uova, per essere vegetariani totali, o ‘vegetaliani’, come molti si definiscono.
Un altro segnale di ortoressia è la conoscenza precisa di tutte le etichette dei cibi in vendita al supermercato: questi soggetti conoscono a memoria i componenti nutritivi di ogni genere di prodotto, per cui sanno benissimo, in termini assoluti ed in percentuale, quanti grassi saturi e insaturi contiene quel determinato prodotto, il suo valore calorico, i carboidrati… In pratica questi ‘estremisti del cibo’ focalizzano tutte le loro attenzioni ed energie solamente sugli aspetti dietetici, trascurando completamente gli altri aspetti della loro vita quotidiana, come ad esempio le relazioni sociali.
Problematiche psicologiche associate
Le diete drastiche aggravano il problema dell’isolamento sociale, poiché l’ortoressico tende a sentirsi superiore a causa del livello di vita nutrizionale che ha, in confronto con quello degli altri, e dunque rifiuta di mangiare insieme ad altre persone. Per seguire il regime, gli ortoressici dimostrano una grande forza di volontà, ma se si trovano ad infrangere le loro regole, soccombendo alla tentazione del cibo proibito, poi si sentono colpevoli e corrotti. Questo comportamento è simile a quello delle persone che soffrono di anoressia o bulimia , tuttavia, la preoccupazione degli anoressici e dei bulimici riguarda la quantità di cibo che consumano, mentre gli ortoressici sono ossessionati dalla sua qualità.
Le interazioni sociali di questo tipo di pazienti non sono mai troppe e non sono mai buone: infatti questi soggetti sono in genere piuttosto orgogliosi di sé stessi, della cura che hanno per il proprio corpo e vivono una sorta di complesso di superiorità nei confronti degli altri. La consapevolezza che a niente siano valsi i propri appelli al salutismo dietetico, il rifiuto del proselitismo di amici e conoscenti, porta l’ortoressico ad allontanarsi da tutti, con pensieri sempre meno espressi apertamente, sempre più marcati da aspetti paranoici.
Occorre del resto considerare che è obiettivamente difficile rinunciare alle occasioni sociali; è difficile rinunciare ad un pezzo di torta per il compleanno o al panettone di Natale e ci vuole davvero una grande forza di volontà per andare contro corrente, per cui è abbastanza normale che la personalità dell’individuo si irrigidisca, non solo nei riguardi di se stessi, ma anche degli altri.
Con il progredire dell’ortoressia le sensazioni interiori provate sono quelle di sentirsi sani, puliti dentro, raggiungendo in molti casi anche livelli di esaltazione spirituale mentre, al contrario, cadere nell’alimentazione ‘normale,’ fa sentire questi ‘mistici del cibo’ estremamente colpevoli,tanto da soffrire poi di violenti mal di testa, nausea, vomito, al punto che l’unico rimedio, dopo essere caduti di fronte ad una tentazione, appare un atto di penitenza.
Diffusione
Si stima che il problema riguardi il 28% della popolazione dei paesi occidentali, dove i più colpiti sono i giovani e le donne.
Previsione
Si pensa che questo fenomeno possa aumentare nei prossimi anni, dal momento che la società di oggi “tende a scelte estreme” e le persone o sono troppo selettive con gli alimenti, o tendono ad autodistruggersi con il cibo, fino all’obesità.
Diagnosi e Terapia
L’ortoressia non è un disturbo facilmente diagnosticabile, perché le persone si nascondono dietro l’ideale “mangiar bene”. Per una persona con problemi di ortoressia, è necessario un aiuto interdisciplinare per affrontare non solo il deficit nutrizionale di cui si soffre, ma anche curare il problema dal punto di vista psicologico.
Prevenire significa dunque sapersi porre dei limiti quando ci si accorge di esagerare in questo ambito: il campanello d’allarme può suonare quando ci si accorge di aver rifiutato un invito a stare con gli altri a causa del cibo, o quando ci si sta per presentare ad una festa con il proprio pacchettino di cibo macrobiotico, ad uso strettamente personale.
Deve poi essere interrotto il circolo vizioso che porta l’ortoressico a programmare il pasto, ad acquistare personalmente il cibo e a cucinarlo secondo determinate teorie: cercare di limitare questa o quella attività, delegando ad altri la responsabilità della propria alimentazione, almeno un giorno alla settimana, può essere l’inizio di un’autoterapia.
L’importante è concedersi una sorta di ‘licenza di mangiare tutto’ almeno qualche volta, in giorni stabiliti, in modo poi di non sentirsi in colpa.
La madre di tutte le possibili terapie rimane però la psicoterapia, che possa portare il paziente a curare quello che è il suo vero problema : l’irragionevole desiderio di essere immortale.
Critiche
Il concetto di Bratman è stato criticato da alcuni scienziati, i quali sostengono che il desiderio di seguire una dieta sana è nel migliore dei casi benefico e non indica un disturbo psicologico di sé. L’ortoressia è stata piuttosto collegata a disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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