Omofobia ed eterosessismo: definizioni e storia
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Omofobia ed eterosessismo sono termini molto importanti per comprendere le dinamiche di discriminazione e privilegio legate all’orientamento sessuale. Cerchiamo allora di saperne di più.
- Omofobia
E’ un termine che si riferisce a un insieme di atteggiamenti, sentimenti e comportamenti negativi verso le persone omosessuali. La parola deriva dal greco “homos” (uguale) e “phobos” (paura), e il termine significa letteralmente “paura dell’uguale”, ovvero la paura degli eterosessuali di trovarsi a stretto contatto con gli omosessuali, una paura che spesso si manifesta piuttosto come avversione, pregiudizio e discriminazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT).
- Eterosessismo
E’ un concetto strettamente collegato all’omofobia, ma si riferisce a un sistema di credenze e pratiche che privilegia l’eterosessualità e assume che questa sia la norma naturale e superiore rispetto ad altri orientamenti sessuali. L’eterosessismo si manifesta in vari modi, inclusi la discriminazione istituzionale, le norme sociali e culturali, e la marginalizzazione delle persone non eterosessuali.
Quale è la storia del termine “omofobia”?
Il termine “omofobia” fu coniato per la prima volta dal Dr. George Weinberg, uno psicologo clinico, nel suo libro “Society and the Healthy Homosexual” pubblicato nel 1972. Weinberg introdusse il termine per descrivere la paura, l’odio e il disprezzo che molti eterosessuali provano nei confronti delle persone omosessuali, o talvolta gli omosessuali verso se stessi (self loathing).
La diffusione del termine contribuì a rendere più visibile la discriminazione contro le persone LGBT, stimolando il dibattito pubblico e accademico sulla necessità di combattere tali pregiudizi.
Negli anni successivi, il termine omofobia è stato adottato da movimenti per i diritti civili e da organizzazioni per i diritti LGBT in tutto il mondo ed è stato oggetto di approfondimento anche da parte della ricerca scientifica.
Ad esempio, secondo Ross e Rosser (1996) il termine omofobia indicava una concezione negativa dell’omosessualità, piuttosto che denotare una fobia o la paura degli omosessuali. Anche Szymanski (2004) notava che gli atteggiamenti negativi contro i gay e le lesbiche non erano necessariamente irrazionali o il riflesso di una paura, ma potevano essere delle scelte intenzionali contro la minaccia percepita dal gruppo dominante, o comunque finalizzata ad imporre valori culturali e religiosi.
Sono state quindi proposte definizioni diverse, come ‘omonegativismo’, ‘omosessismo’, ‘eterosessismo’ per esprimere una designazione esclusiva dell’intero universo di atteggiamenti negativi verso l’omosessualità e le persone omosessuali (dal pregiudizio individuale alla violenza personale, alla discriminazione istituzionalizzata).
Il termine omofobia è comunque rimasto in uso e serve oggi per definire o riconoscere le molteplici forme di discriminazione subite dalle persone omosessuali, inclusi bullismo, violenza fisica, discriminazioni sul lavoro e in altri ambiti della vita quotidiana.
Da quando si parla di eterosessismo?
Il concetto di eterosessismo è più recente rispetto a quello di omofobia ed è emerso come parte della critica teorica e sociologica del patriarcato e delle norme sessuali. L’uso del termine “eterosessismo” si è diffuso negli anni ’80 e ’90, grazie al lavoro di teorici e attivisti queer che hanno messo in luce come l’eterosessualità fosse implicitamente e sistematicamente privilegiata nelle società occidentali.
Secondo Herek (1996), l’eterosessismo è ‘il sistema ideologico che rifiuta, denigra e stigmatizza ogni forma di comportamento, identità, relazione o comunità di tipo non eterosessuale’. Esso si manifesta sia a livello individuale che a livello culturale, pervadendo i costumi e le istituzioni sociali.
In particolare, l’eterosessismo si può manifestare attraverso leggi e politiche che escludono le persone LGBT, la rappresentazione mediatica che marginalizza o stereotipa le identità non eterosessuali, e le pratiche culturali che rafforzano l’idea che l’eterosessualità sia l’unico orientamento sessuale normale e desiderabile. Criticare l’eterosessismo significa dunque sfidare queste norme e lavorare per una maggiore inclusività e uguaglianza.
Omofobia ed Eterosessismo oggi
Negli ultimi decenni, ci sono stati significativi progressi nella lotta contro l’omofobia e l’eterosessismo. Movimenti per i diritti civili, come Stonewall negli Stati Uniti nel 1969, hanno dato impulso alla lotta per i diritti LGBT. La legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in molti paesi e l’adozione di leggi anti-discriminazione rappresentano passi importanti verso l’uguaglianza.
Tuttavia, in molti paesi del mondo, le persone LGBT affrontano ancora gravi discriminazioni e violenze.
Dott.ssa Giuliana Proietti
Una intervista sulla violenza domestica
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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