Non posso avere rapporti sessuali – Consulenza online
Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 348 3314908
Salve,
Sono una ragazza di quasi 27 anni, proveniente da una famiglia musulmana trasferitasi in Italia quando io ero poco più di una neonata. Per quanto i miei siano sempre stati aperti mentalmente (di fatto, posso uscire vestita come mi pare e, anzi, spesso è mia madre stessa a comprarmi vestitini e top), tengono molto alla sfera sessuale: niente rapporti sessuali prima del matrimonio.
Da quel che immagino, pur essendo una regola dettata dalla religione, come tante altre che non seguiamo (come già detto, ad es., quello dell’abbigliamento), per loro ha più una portata culturale. E io confesso che non ne posso più: come ogni essere umano anche io ho dei bisogni e gli ormoni funzionano correttamente, la masturbazione a volte non basta e, soprattutto, anche il mio corpo vuole di più.
Sarebbe facile consigliare di non badare alle richieste assurde di casa, ma, dall’altro canto, ci sono altri aspetti che mi preoccupano. In primis, mi è sempre stato detto che, durante un rapporto, per una ragazza, si nota se si tratta della prima volta: oltre al fatto che da bambina vedevo film, trasmessi su canali del mio paese d’origine, in cui una neosposa, che aveva avuto rapporti fisici con qualcuno prima del matrimonio, o mentiva al marito, insospettitosi durante la notte di nozze insieme, affermando di aver subito un incidente o, addirittura, si procurava un taglio sul braccio per macchiare le lenzuola, ho chiesto anche ad una ginecologa, a cui mi sono rivolta, se un uomo, nell’atto, capisse se ha a che fare con una vergine e la sua risposta è stata affermativa (non le ho parlato del mio disagio, ma l’ho posta come domanda di curiosità).
Inoltre, anche in libri come “Mille splendidi soli” (scritto da un medico) e “La casa degli spiriti” ci sono dei personaggi femminili che, per camuffare il fatto di aver già copulato, sporcano il letto con piccole recisioni di altre parti del corpo. A me dispiace presentarmi qui con un tale discorso, che sembra retrogrado anche a me, che sono cresciuta qui e che sono italiana a tutti gli effetti. C’è dell’altro purtroppo.
Permetto che nessuno dei miei genitori mi obbligherebbe mai al matrimonio con chi non voglio. Ad ogni modo, vista la mia età e considerando che in determinati paesi ci si sposa presto (io sono quasi al limite ormai), continuano a propormi dei tipi più o meno miei coetanei, della mia stessa origine, di cui conoscono i genitori e che abitano anche loro in Stati europei, suggerendomi di conversare con questi ragazzi (che non conosco e non mi conoscono) telefonicamente, per messaggio.
Ovviamente, ogni volta mi rifiuto perché il mio animo, dannatamente romantico, mi impedisce di intraprendere conversazioni con questo preciso scopo, oltre al fatto che mi pesa parlare con persone con cui non ho alcun tipo di legame. Eppure, io mi innamoro, gradualmente e follemente, magari di qualcuno che prima conosco, con cui comincio a parlare un po’ e legare (e.g. sono oltre due anni che sono infatuata di un ragazzo, il quale non ha nulla a che fare con la mia religione ed è a conoscenza dei miei sentimenti, che ovviamente non ricambia; prima di lui ho avuto una “cotta” per quasi quattro anni per un altro ragazzo).
Detto ciò, sarebbe facile suggerire di avere una prima esperienza sessuale con qualcuno ma io, se non provo sentimenti verso questo qualcuno e se non ne sono attratta mentalmente, non riesco nemmeno a provare per lui una qualsiasi attrazione fisica.
Inoltre, anche se riuscissi ad andare a letto con qualcuno per gioco (cosa, ripeto, improbabile), non avendo una sfera di cristallo, sicuramente, per via di tutto il discorso iniziale, nemmeno più in là, potrei intraprendere una relazione con qualcuno della mia stessa fede, il quale sicuramente metterebbe alla gogna me e la mia famiglia (so che i miei ne soffrirebbero parecchio).
Eccomi qua, dunque, a quasi 27 anni non ho mai avuto un ragazzo, nemmeno per pochi giorni, e continuo ad anelare a quel primo bacio che tutte le persone attorno a me (di qualsiasi sesso, etnia, religione) hanno già esperito. Per gli altri, non capendo quanto sia frustrante tutta la mia situazione perché non ci sono passati, è facile dire ”troverai qualcuno”, “hai ancora tempo”, etc., o mostrarmi esempi di rapporti terminati, ma per una volta vorrei amare e sentirmi amata anche io, raggiungere quell’intimità mentale e confidenza che si ha solo con un partner.
Questa perenne mancanza mi fa sentire davvero sola, nonostante la famiglia e gli amici. Tale sofferenza è anche accentuata dal mio aspetto fisico che abbassa ulteriormente la mia autostima: pur curandomi, vestendomi sempre bene, resto brutta, come mi è stato ribadito gratuitamente non solo da bambina, ma anche una volta divenuta adulta. E non posso biasimare nessuno, anche l’occhio vuole la sua parte. Purtroppo, il trucco non riesce a migliorare il mio viso deforme e, per quanto mi dicano che sia una ragazza altruista (a volte fin troppo), intelligente, simpatica, non sono mai stata corrisposta da nessuno e continuamente penso che la causa sia il mio volto.
Non solo avrei, però, timore di stravolgere il mio viso con la chirurgia, ma la mia situazione economica non mi permette davvero di fare nulla. Possono dirmi che la bellezza è passeggera, ma non mi aiuta. Cosa vuol dire? Che devo continuare a stare sola, senza una via di fuga, fino alla tarda età? Che, vista la mia situazione, a breve devo cedere ed accettare qualcuno dei tipi che mi propongono a casa e sposarmi con qualcuno che non amo?
Spesso capita che, quando mi sale il desiderio, il mio umore cala pensando a tutta la mia situazione, al fatto che alla mia età non ho alcuna esperienza in ambito amoroso (non per scelta mia), che non so come comportarmi e che non riesco ad esprimere i miei problemi a casa (certi discorsi sono un tabù e a me manca il coraggio) e al fatto che, per quanto mi sforzi, il mio aspetto non migliora. Non so più come muovermi.
Mi scuso per il testo lunghissimo, ma era l’unico modo per descrivere la mia situazione e avevo davvero bisogno di parlarne in modo completo.
Gentilissima,
Grazie anzitutto di aver condiviso con noi tutti questi pensieri, anche se mancano molti dettagli utili della sua vita che occorrerebbe conoscere per farsi una idea più precisa. Dalla sua scrittura si capisce che lei ha potuto studiare, forse laurearsi, e quindi mi chiedo come mai a 27 anni lei non abbia cercato una sua via di emancipazione attraverso il lavoro e l’indipendenza economica.
E’ vero, la sua famiglia potrebbe avere idee antiquate su molte situazioni che riguardano la sessualità e il matrimonio, ma lei, giovane ragazza cresciuta in Italia e con un buon bagaglio culturale, cosa sta facendo per se stessa? Come sta cercando di pianificare la sua vita ?
Non tutti hanno la fortuna di nascere nella famiglia che avrebbero desiderato, e questo accade anche a chi è nato in Italia, da genitori italiani. Se lei si sente diversa dai suoi genitori, pur continuando ad amarli e a rispettarli come tali, può sempre cercare una sua strada personale, in cui decidere ciò che è bene e ciò che è male in autonomia e senza dover necessariamente condividere ogni scelta che la riguarda con qualcuno.
Lei ha 27 anni, non 13, ed è una ragazza di buona cultura, quindi le suggerirei di abbandonare questo atteggiamento vittimistico, dove tutti i mali sembrano dovuti alla famiglia, alle tradizioni, alla fede, ai pettegolezzi, alle persone che non la ricambiano, ecc.
Cosa sta facendo per cambiare una vita che non le piace e non la soddisfa?
A mio parere gli step da seguire sono i seguenti, prendendosi tutto il tempo che le è necessario: completare gli studi (se non si è ancora laureata o diplomata), cercarsi un lavoro e rendersi indipendente, iniziare un percorso di psicoterapia per imparare ad accettarsi e ad avere maggiore fiducia in se stessa. Solo a questo punto lei sarà in grado di decidere se le interessa seguire le orme tracciate dalla sua cultura di origine e dalla sua famiglia, oppure decidere le cose secondo il suo istinto e il suo raziocinio, ivi incluse le scelte sessuali.
A questo proposito, mi sembra che lei sia non troppo informata sulla sessualità, dal momento che ha ancora delle incertezze sulla verginità e il primo rapporto sessuale: la invito a prepararsi meglio su questi temi, anche leggendo i nostri articoli, affinché possa essere più sicura sulle scelte da fare, senza ispirarsi a quello che facevano le donne del passato per celare la perdita della verginità.
La sua verginità non appartiene a nessuno, se non a lei: è lei che deve decidere cosa farne, e capire se per lei essa rappresenta davvero un valore, oppure è qualcosa di cui sbarazzarsi al più presto possibile.
Le auguro di riuscire a vincere questa battaglia con se stessa e cambiare la sua vita in meglio, con forza e coraggio.
Buone cose.
Dr. Walter La Gatta
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI E ONLINE
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
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