salve, ho 29 anni e mi sento un fallito. ho conseguito diversi studi in strumento musicale, ma questo governo ci ha tagliato fuori. lavoro in un call center ed è molto monotono e stressante. ho raggiunto degli obiettivi iportanti come vivere col mio ragazzo e vivere per conto nostro.. ma sono sempre il solito lupo solitario infelice. dovrei dire molto di più di me, parlare di mio padre che mi ha abbandonato quando ancora dovevo venire al mondo, del patrigno buono ma che non ho mai sentito come padre, ma spesso come nemico (ultimamente lo denominavo satana).. di una madre che è stata sempre quel genere di donna che si fasciava la testa ancor prima di cadere, che non sapeva affrontare i problemi. non mi piaccio, a volte mi detesto. mi mordo le labbra a sangue e non riesco a controllarmi. sono sempre molto critico verso me stesso e gli altri. vorrei che tutto e tutti fossero perfetti, vorrei che questa vita fosse più semplice. non mi piaccio fisicamente, ingrasso e dimagrisco senza controllo e non arrivo mai a piacermi. nel periodo in cui ho conseguito l’abilitazione all’insegnamento ho subito moltissimo stress. ho avuto un incidente (il secondo a dire la verità, il primo 3 giorni prima della laurea), mi hanno deturpato l’auto scrivendoci GAY TROIA, mi uscì uno sfogo che inizialmente pensavo fosse varicella… invece si è rivelata psoriasi guttatta. e allora vai col cortisone!! sono ingrassato di altri 10 kg. ora sono stanco.. perchè non vedo la luce, solo oscurità.. sono stanco e penso spesso al suicidio, a volte faccio delle ricerche sperando di trovare il modo più semplice ed indolore per …… morire. mi rendo conto che non è normale….ma non ho più la forza di fare nulla.non ce la faccio. punto.
Gentilissimo,
Proviamo a riformulare la sua lettera in questi termini: lei è un ragazzo gay, che ha dovuto in passato subire degli attacchi di bullismo e di omofobia, che hanno minato alla radice la sua autostima e la sicurezza di sé. Ciò nonostante, è riuscito a terminare gli studi in una materia che sicuramente l’appassionava (musica) e poi ha tentato la strada dell’insegnamento, riuscendo ad abilitarsi, per poter svolgere questa professione. Ha anche una relazione sentimentale stabile e soddisfacente con un’altra persona, tanto che recentemente è riuscito a realizzare un sogno: quello di andare a vivere insieme. Il lavoro in questo periodo non si trova (come sappiamo, nel nostro Paese un giovane su quattro non studia e non lavora), ma lei è riuscito ad avere la fortuna di trovare un posto in un call center, un lavoro piuttosto noioso e stressante, che però le consente di guadagnare qualcosa e di rendersi indipendente dalla famiglia. A proposito di famiglia: non è stata un granché, padre assente e madre molto ansiosa, ma per fortuna ora tutto questo appartiene al passato e lei ora può decidere della sua vita in piena libertà, senza dover dipendere da scelte altrui. Non sarà, fin qui, una vita brillantissima, ma sicuramente deve ammettere che, rispetto ad altri casi, lei si può dire davvero fortunato, se non altro per aver potuto conseguire una laurea, per aver approfondito ciò che l’appassionava, ed aver trovato una persona sulla quale appoggiarsi affettivamente per costruire il proprio futuro. Cosa c’è dunque che non va ? Non la sua realtà effettiva, ma il suo modo di leggere la realtà, di considerare gli eventi, di fronteggiare le sfide, di giudicare sé stesso e gli altri. Non va bene, ad esempio, vagheggiare l’idea della morte liberatrice: la speranza è ovviamente mal posta, se si spera che la fine possa essere una soluzione a tutti i propri mali. Lei è una persona libera, sana, colta e sicuramente potrà trovare in sé stesso la forza di combattere contro ciò che più di ogni altra cosa rema contro di lei: il suo modo di ragionare. Non è quello che le succede ad essere grave, ma è grave il modo in cui lei pensa e giudica la sua vita: le emozioni negative che prova stanno oscurando la sua capacità di analisi e non le consentono di apprezzare ciò che ha, e neanche ciò che lei è. Che la crisi economica sia una cosa molto spiacevole è un fatto: che lei non possa realizzare compiutamente la sua esistenza è invece solo un’opinione, la sua. Provi dunque a parlarne con un terapeuta, cerchi consiglio in qualche libro di auto-aiuto psicologico, si imponga un pensiero meno rigido e più ottimista, cerchi di essere creativo, propositivo, più sereno e rilassato. Infine, non ponga il punto dopo le sue affermazioni, ma i due punti: non blocchi i ragionamenti, li porti avanti, fino a cercare le possibili soluzioni.
Cari saluti e auguri.
Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona
Immagine:
Screanzatopo, Flickr
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
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