La tortura psicologica
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
La tortura psicologica rappresenta una delle forme più subdole e devastanti di abuso che un individuo possa subire. Mentre la tortura fisica infligge dolore immediato e visibile, la tortura psicologica colpisce la mente e l’equilibrio emotivo della persona, producendo danni duraturi che spesso sono invisibili.
Questa pratica è una grave violazione dei diritti umani e un mezzo di coercizione che mina profondamente i principi di democrazia e giustizia.
Cerchiamo allora di saperne di più.
Cosa è la tortura?
La tortura è un metodo di coercizione fisica o psicologica, talvolta inflitta con il fine di punire o di estorcere delle informazioni o delle confessioni (in alcuni casi solo per puro divertimento e sadismo); molte volte viene accompagnata dall’uso di strumenti particolari atti ad infliggere punizioni corporali.
Una intervista sull'ipnosi
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Che cos’è la Tortura Psicologica?
La tortura psicologica è una forma di abuso che mira a manipolare e destabilizzare la psiche della vittima attraverso l’uso di minacce, intimidazioni, isolamento e altre tecniche volte a creare ansia, paura e perdita di controllo.
C’è una relazione fra tortura fisica e tortura psicologica?
Spesso questi due tipi di tortura sono usati in combinazione tra loro, dal momento che la tortura fisica provoca paura e dolore, e questo non può che provocare effetti psicologici devastanti.
A differenza della tortura fisica, la tortura psicologica non lascia cicatrici visibili, ma gli effetti sul benessere mentale e fisico della persona possono lasciare cicatrici indelebili.
Quali sono, ad esempio, le pratiche di tortura psicologica?
Le più comuni sono:
– Isolamento prolungato: la vittima viene tenuta in isolamento totale o parziale per settimane, mesi o anni, private della possibilità di dormire, lasciate senza vestiti in temperature estreme, obbligate a farsi i bisogni fisiologici addosso, essere minacciate da cani, ecc. Questo può portare all’incapacità acquisita di percepire il tempo, alla confusione mentale e a sentimenti di disperazione.
– Deprivazione sensoriale: consiste nella privazione di sensazioni (ad es. incappucciamento) o nel sovraccarico di sensazioni (luce, suoni, etc.) per provocare disorientamento e allucinazioni.
– Minacce e intimidazioni: vengono usate minacce di danni fisici o psicologici alla vittima o ai suoi cari, anche senza l’effettiva intenzione di metterle in pratica, con lo scopo di suscitare paura e ansia.
– Umiliazione e degradazione: vengono imposte alla vittima azioni che la umiliano profondamente, minando la sua dignità e autostima (es. rasatura della testa).
– Manipolazione dell’informazione: consiste nell’inganno o nel confondere la vittima, alimentando sentimenti di paranoia e insicurezza. Questo può avvenire attraverso la distorsione dei fatti o il negare elementi della realtà.
– Deprivazione del sonno: la persona viene privata del sonno per periodi prolungati, riducendo la sua capacità di pensare razionalmente e di resistere psicologicamente.
Quali sono gli obiettivi della tortura psicologica?
Gli obiettivi della tortura psicologica possono variare a seconda del contesto in cui viene praticata. Tuttavia, i principali scopi sono:
- Ottenere informazioni o confessioni
- Punizione o vendetta
- Intimidazione e controllo sociale
- Distruzione dell’autostima e dell’autonomia
- Controllare il pensiero e il comportamento della vittima
Da quanto tempo si pratica la tortura psicologica?
La tortura psicologica è una pratica molto antica. E’ sempre stata utilizzata da governi, eserciti e organizzazioni autoritarie per sottomettere e controllare individui e popolazioni. Tuttavia, il concetto di tortura psicologica si è evoluto nel corso del XX secolo, quando le tecniche sono state affinate e rese più sistematiche.
Nei tempi più antichi la tortura fisica poteva essere accompagnata da umiliazione pubblica, esposizione alla paura della morte o delle punizioni corporali.
In contesti religiosi, ad esempio, l’inquisizione medievale utilizzava la minaccia della dannazione eterna e il senso di colpa per sottomettere gli eretici e ottenere confessioni. Sebbene queste pratiche fossero accompagnate da tortura fisica, l’elemento psicologico era fondamentale per creare sottomissione.
Da quanto tempo la tortura psicologica viene usata come arma di guerra?
Durante le guerre mondiali, e in particolare la Seconda Guerra Mondiale, la tortura psicologica venne applicata su larga scala come parte delle tecniche di interrogatorio dei prigionieri di guerra. Gli esperimenti condotti su prigionieri, soprattutto da parte dei regimi totalitari, come quello nazista e quello stalinista, miravano a trovare modi più efficaci per piegare la volontà delle persone senza lasciare segni fisici evidenti. In questo contesto, tecniche come l’isolamento e la deprivazione sensoriale furono sviluppate e applicate su vasta scala.
Oggi come si pratica la tortura psicologica?
Negli ultimi decenni, la tortura psicologica continua ad essere una pratica utilizzata in vari contesti, anche nei paesi democratici, specialmente nelle situazioni di guerra e di contrasto al terrorismo. Rapporti di organizzazioni internazionali, come Amnesty International e Human Rights Watch, hanno documentato casi di tortura psicologica in numerosi paesi, incluse le democrazie occidentali, dove le tecniche di interrogatorio stressante vengono ancora largamente usate.
Perché le informazioni ottenute attraverso la tortura spesso non sono affidabili?
Perché le vittime forniscono false confessioni per porre fine al proprio tormento.
Cosa è la tortura indiretta?
E’ un metodo di tortura in cui una vittima è costretta ad assistere alla tortura di un’altra persona, spesso una persona amata. Questo crea sensi di colpa e sofferenza indiretta per l’affetto e la lealtà della vittima verso il compagno, il parente, l’amico, il compagno d’armi ecc.
Perché le torture sono incompatibili con la democrazia?
Perché sono antitetiche ai principi fondamentali delle democrazie moderne, che si basano su valori di dignità umana, libertà, e rispetto dei diritti individuali. La tortura, sia fisica che psicologica, rappresenta una violazione dei diritti umani universali.
Cosa è la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura?
E’ un trattato internazionale sui diritti umani che mira a prevenire la tortura e altri atti crudeli, inumani o degradanti. La Convenzione impone agli Stati di adottare misure efficaci per prevenire la tortura e vieta di trasportare persone in qualsiasi paese in cui vi sia motivo di ritenere che la tortura potrebbe verificarsi.
Il testo della Convenzione è stato adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite è entrato in vigore il 26 giugno 1987. Per questa ragione il 26 giugno è ora riconosciuto come la Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura.
Dr. Walter La Gatta
Dr. Walter La Gatta Tel 348 3314908
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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