
Moana Pozzi, la diva dell’eros
Moana Pozzi (1961-1994) è stata una figura complessa e poliedrica: attrice, scrittrice, opinionista e icona della libertà sessuale in Italia.
Come scrisse The NewYorker: “La signorina Pozzi, una bionda fenomenale e padrona di sé, aveva 33 anni e negli ultimi dieci anni era stata una specie di monumento nazionale erotico”. La sua vita e la sua carriera debbono dunque essere analizzate non solo attraverso il prisma del successo e dello scandalo, ma anche dal punto di vista sociologico e psicologico, esplorando i tratti della sua personalità, le dinamiche sociali che l’hanno influenzata e il suo impatto sulla percezione della sessualità in Italia.
Infanzia
Moana Pozzi era ligure, nata a Genova il 27 aprile 1961 da una famiglia molto cattolica e di buon livello sociale. La madre, Rosanna, faceva la casalinga ed il papà Alfredo lavorava in un centro di ricerca nucleare, lavoro che lo portava a periodici trasferimenti all’estero: con la famiglia infatti si trasferì per brevi periodi in Spagna, Canada, Brasile ed Argentina.
Il nome
Il nome ‘Moana’ significa: ’laddove il mare è più profondo’ in lingua polinesiana e fu scelto dai genitori in dolce attesa della loro primogenita sull’atlante geografico; un nome non comune che forse incise sulla personalità della ragazza, al punto da farle decidere, già da giovanissima, che anche la sua vita doveva essere fuori del comune.
Formazione Scolastica
Dopo il liceo Scientifico, frequentato presso le Suore Marie Pie e Scolopie e sei anni di chitarra classica in Conservatorio, nel 1979, a soli 18 anni, Moana sentì il bisogno di sganciarsi dalla sua famiglia e andarsene a Roma, per provare a farcela da sola.
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Il mistero del figlio
Nel 1979, poche settimane prima del suo 18° compleanno, diede alla luce il suo unico figlio, un maschio di nome Simone, che fu cresciuto dai suoi genitori e a cui fu detto che sua madre era la sorella maggiore. La famiglia si trasferì in Francia nel 1980 e Pozzi, allora 19enne, decise di rimanere a Roma.
Personalità e ambizioni
Moana era una ragazza ambiziosa, testarda, determinata; cercava il successo ed aspirava a diventare un personaggio famoso in tutto il mondo. Il suo obiettivo era quello di riuscire a guadagnare tanto denaro, perché era convinta che solo quello avrebbe potuto renderla veramente felice. “Il denaro – diceva – mi piace guadagnarlo, toccarlo, spenderlo e metterlo in banca”.
Per lei avere soldi significava poter fare ed avere quasi tutte le cose che potesse desiderare: l’idea di vivere senza denaro non la rendeva né tranquilla né felice. Tre cose la spaventavano più delle altre: la sofferenza fisica, la vecchiaia e la dipendenza affettiva da un’altra persona; per questo forse non voleva perdere tempo, desiderava arrivare presto al successo e non legarsi veramente a nessuno.
Moana scelse di puntare sul suo corpo, di ragazza giovane, alta, bionda, con occhi verdi, un bellissimo sorriso e delle curve mozzafiato; avrebbe potuto contare anche sulla sua intelligenza e sensibilità, ma la strada era troppo lunga da percorrere e la ragazza aveva un’inspiegabile fretta di raggiungere il successo.
Cominciò posando come modella e poi, piano piano, ebbe proposte sempre più vantaggiose da un punto di vista economico, per cui dal 1981 al 1985, in soli quattro anni, riuscì a fare di se stessa un personaggio abbastanza conosciuto.
Lavorò alla trasmissione per ragazzi di Raidue, Tip Tap (1981) ebbe una porticina in Borotalco di Carlo Verdone (1982 – è la ragazza che esce nuda dalla vasca da bagno), un’altra in Ginger e Fred di Fellini (1985) ed ancora su Raitre, in Jeans 2, insieme a Fabio Fazio.
Il porno e la notorietà
Nel 1981, recitò nel suo primo film porno, Valentina, ragazza in calore. Ne seguì un piccolo scandalo poiché, nello stesso periodo in cui il film era nelle sale, stava ancora lavorando al programma televisivo per bambini, Tip Tap Club. La Pozzi negò di essere la stessa persona, ma fu comunque sospesa dalla televisione.
La Pozzi recitò in circa 100 film porno, per lo più in Italia, ma anche alcuni a Los Angeles con Gerard Damiano come regista. Vendette circa 1 milione di videocassette. Fu sulle copertine di 50 riviste importanti, senza contare i servizi fotografici sulle riviste porno.
La prima copertina, nel 1984, fu su Blitz (un giornale di nudo soft), poi la prima “seria” su l’Europeo nel 1985. Nel frattempo i genitori di lei erano venuti a sapere dell’attività artistica della loro figlia e pensavano che, date le qualità che indubbiamente aveva, si stesse buttando via, per cui cercarono di spingerla verso il teatro, la recitazione, visto anche il piacere che la figlia diceva di provare nell’esibirsi.
Scuola di Recitazione
Moana si iscrisse dunque alla scuola di recitazione “Alessandro Fersen”, ma la frequentò con scarsi risultati, in quanto mancava totalmente di motivazione; nello stesso periodo si presentò ad un provino dove cercavano una giovane attrice per un piccolo ruolo in una commedia musicale con Antonella Steni (1983): venne scelta e per due mesi recitò al teatro Parioli di Roma in “L’Adorabile Imputata”.
Ben presto però Moana capì che non era quella la sua strada, perché il teatro non le consentiva di diventare velocemente una protagonista e non sopportava di perdere del tempo in una lunghissima gavetta. Inoltre, il mestiere di attrice non la gratificava: in realtà non amava interpretare dei ruoli, ma solamente se stessa, per cui si stava facendo strada in lei l’idea di fare qualcosa di ‘poco tradizionale e scioccante’ nel mondo dello spettacolo.
L’Agenzia Diva Futura
Nel 1986 Moana decise quindi di entrare a far parte dell’agenzia Diva Futura, di Riccardo Schicchi, il manager di Ilona Staller, ed insieme costruirono il suo primo live-show: “Sesso telecomandato”. Fu un successo, cui seguì ‘Curve deliziose’, dove si esibiva con Cicciolina fra lo scandalo generale.
Le due pornostar furono infatti denunciate per atti osceni in luogo pubblico, processate e condannate a sette mesi, senza condizionale.
Moana: non solo una pornostar
Moana non era solo una pornostar: quello che la rendeva personaggio era il fatto di non essere mai veramente volgare, qualsiasi cosa dicesse o facesse. La sua abilità nel gestire la sua immagine ne fece in breve tempo un personaggio ammirato, dagli uomini e dalle donne, perché nelle sue castissime apparizioni televisive dimostrava sensibilità, autoironia, gusto artistico, cultura e stile.
La sessualità
Moana Pozzi non amava la mondanità e, se usciva, le piaceva andare in locali poco frequentati, tipo bar e discoteche per gay, club privati conosciuti solo da un piccolo giro di persone. Era molto attratta dal mondo dei gay : le piaceva averli come amici, guardarli mentre facevano l’amore. Sentiva di avere dentro di sé una componente maschile molto forte e quindi le piaceva fantasticare di essere un uomo e poter ‘prendere’ un altro uomo.
Della sessualità aveva infatti una visione molto maschile, del tipo ‘mordi e fuggi’: non le piacevano i legami lunghi, le storie con implicazioni sentimentali, anche perché la spaventavano. I suoi amori nella vita privata duravano al massimo un anno, ma in queste storie Moana era dolce, femminile, fedele (a parte che nel lavoro).
Religiosità
Moana era anche una donna molto religiosa, cresciuta fino all’età di tredici anni, per sua ammissione, con una grande paura dei possibili castighi divini, poi superata; credeva negli angeli e nei diavoli, nella vita dopo la morte e pregava spesso, leggendo la Bibbia o le Confessioni di Sant’Agostino, che apriva a caso, con la speranza di trovarvi il conforto.
Sogni ricorrenti
La sua vita, piena di contraddizioni, si rifletteva anche nei suoi sogni, come quello di camminare in equilibrio su una corda tesa sopra un mare immenso e minaccioso, dove in ogni momento sentiva di poter cadere, (anche se non succedeva mai). Un altro sogno era quello di trovarsi di fronte ad un’ enorme bilancia con il diavolo e Dio che la tenevano per mano, quasi in una posizione di equilibrio fra il bene ed il male.
Libro autobiografico
Nel 1991 Moana decise di svelarsi pubblicamente anche nella sua intimità. Pubblicò il libro: la ‘Filosofia di Moana’, un memoriale scritto in forma di dizionario, nel quale la pornostar parla di sé e dei tanti uomini con i quali ha avuto rapporti sessuali, fra cui alcuni famosissimi, come Renzo Arbore, Grillo, Tardelli, Craxi, De Crescenzo, ecc.
Il suo motto
Il suo motto era: “vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai”.
La sua scomparsa
La sua scomparsa fu annunciata il 17 Settembre 1994, ma secondo le fonti ufficiali il decesso era già avvenuto due giorni prima, presso l’ospedale Hotel de Dieu di Lione.
La causa della morte rimase per lungo tempo sconosciuta: chi parlava di AIDS, chi di un’infezione fulminante al fegato contratta in occasione di un suo viaggio in India, chi di cancro.
Speculazioni sulla sua morte
La morte prematura di Moana per un tumore al fegato ha lasciato spazio a numerose speculazioni, alimentando miti e teorie cospirazioniste. La sua gestione della malattia ricalca in verità la sua filosofia di vita: discrezione, controllo e rifiuto della compassione. È possibile che abbia vissuto la sua malattia come un’ultima battaglia per mantenere l’immagine forte che aveva costruito, evitando di mostrarsi vulnerabile al pubblico. Alcune persone si sono tuttavia chieste se la Pozzi fosse davvero morta. Nel 2006, oltre un decennio dopo la sua morte, il programma Chi l’ha visto? ha trasmesso il suo certificato di morte che mostrava che era effettivamente morta di cancro al fegato, insieme al suo certificato di cremazione, che mostrava che le sue ceneri erano state date ai membri della famiglia.
Nonostante la pubblicazione della documentazione e delle interviste con i membri della famiglia, il pubblico e i media hanno continuato a speculare su come e se Moana fosse davvero morta.
La sorella
Moana aveva una sorella di due anni più giovane di lei, Maria Tamiko detta Mima la quale, dal 1988 al 1991, divenne pornostar a sua volta con il nome d’arte di Baby Pozzi, senza però mai ottenere un successo paragonabile a quello della sorella.
La politica
Quando nel 1991 la collega Ilona Staller uscì dal Partito dell’Amore, fondato da Riccardo Schicchi e Mauro Biuzzi, Moana rifondò il partito a fine gennaio 1992, concedendo il suo volto per il nuovo simbolo. Le proposte di legge, dette Staller, per legalizzare i bordelli, migliorare l’educazione sessuale e la formazione di “parchi dell’amore”, presentate con il Partito Radicale nel 1987 furono messe in secondo piano per un programma più in linea con gli interessi di Moana: lotta alla corruzione politica e alla criminalità organizzata. Guidò in prima fila il suo partito alle elezioni politiche del 1992 e alle elezioni comunali a Roma dell’anno successivo.
In questa seconda campagna elettorale abbandonò del tutto la precedente linea scandalistica, revocando le cariche nel partito a Schicchi e alla Staller. Alle elezioni amministrative del 1993 non riuscì ad arrivare al ballottaggio: in un primo momento dichiarò che, se si fosse verificata tale situazione, avrebbe supportato il candidato di Rifondazione Comunista Renato Nicolini, che però non riuscì ad arrivare al secondo turno e il Partito dell’Amore diede allora indicazione ai propri elettori di far confluire i voti su Francesco Rutelli.
Eredità
Alla sua morte il suo attico all’Olgiata, pieno di collezioni di pellicce, vestiti, scarpe, preziosi oggetti di arredo in stile neoclassico e barocco, oggetti di arte sacra come statue, inginocchiatoi e acquasantiere, fontane seicentesche, macchine sportive ecc. è stato oggetto di lite giudiziaria fra la famiglia di lei ed il marito, Antonio Di Ciesco, suo ex autista, da lei sposato a Los Angeles.
Film su di lei
Sulla sua vita è stato girato anche un film, ‘Guardami’, che non è un film pornografico, anche se parla del mondo del porno, e forse per questo non ha avuto molto successo.
Nel 2009 è stata realizzata una miniserie sulla sua vita, diretta da Alfredo Peyretti con Violante Placido nel ruolo principale.
Nel 2010 il suo ex manager Riccardo Schicchi ha prodotto e diretto I segreti di Moana, in cui il ruolo principale è stato interpretato da Vittoria Risi.
Nel 2025 è uscito “Diva Futura” in cui si racconta la storia dell’agenzia di Riccardo Schicchi.
Le contraddizioni di Moana
Moana era l’esempio vivente della contraddizione: da un lato, c’era la donna indipendente e colta, capace di gestire con intelligenza la propria immagine pubblica; dall’altro, c’era il simbolo della trasgressione e del degrado, in una società italiana ancora per molti aspetti conservatrice. Moana era capace di dominare la scena con sicurezza, il che fa pensare che fosse mossa da sano narcisismo e da un forte bisogno di autorealizzazione, avendo superato ogni tabù; tuttavia il suo successo e la sua attività potrebbero aver nascosto, in realtà, un compulsivo bisogno profondo di riconoscimento.
L’oggettivazione del corpo femminile
Moana è stata una delle prime donne italiane a rivendicare apertamente il diritto alla libertà sessuale, senza vergogna o senso di colpa. Se, da un lato, Moana Pozzi ha saputo usare l’erotismo per affermarsi in un mondo, come quello della pornografia, dominato dagli uomini, dall’altro è difficile stabilire fino a che punto questa strategia sia stata una scelta consapevole o una necessità indotta dall’ambiente, per una persona straordinariamente ambiziosa e che desiderava il successo a tutti i costi.
Giuliana Proietti
Relazione fra sesso e cibo
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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