Mio figlio preferisce il papà – Consulenza on Line
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Gentile Dottoressa,sono una mamma disperata. Premetto che mio marito, padre del mio bambino di 2 anni e tre mesi, è una bella persona, è un padre premuroso e presente, so che non è poco. Lo stretto legame creatosi tra mio figlio e mio marito mi ha spesso fatto provare un senso di estraneità, ho cercato di comportarmi da persona matura,reputandolo una fortuna, anche se non sempre è stato facile.
Lavorando molto,non posso dedicare a mio figlio molte ore della mia giornata, ma ho sempre cercato, credevo con successo, di rendere il nostro tempo condiviso un tempo di qualità, dedicandomi a lui, ai suoi interessi e al gioco. Mio marito dedica più o meno lo stesso tempo a mio figlio.La situazione attuale, però, presente ormai da oltre un mese, mi ha gettato nel più completo sconforto.
Il mio bambino mi rifiuta completamente, rufiuta la mia stessa presenza. Durante l’arco della giornata, quando si trova a casa dei nonni, cerca disperatamente il padre con crisi di pianto che durano ore. La stessa cosa succede la sera, quando in casa ci sono io. Cerca solo il papà, mi caccia, mi dice che sono cattiva, che non mi vuole…è terribilmente frustrante e mi rendo conto che, seppur sbagliando, divento bambina a mia volta.
Mi sento completamente fallita e non riesco più a vivere serenamente, scoppiando a mia volta, in crisi di pianto che mi fanno sprofondare sempre di più. Mi sento disperata, non posso e non voglio rinunciare all’amore di mio figlio. Per favore, come devo comportarmi? Cosa può essere la causa di questo rifiuto? E quale dovrebbe essere la reazione corretta di mio marito di fronte a questa richiesta d’amore a senso unico?La ringrazio di cuore in anticipo.E.
Gentile E.,
Come lei dice, è una bella fortuna che suo figlio possa godere della compagnia dei nonni e del padre anziché di quella di un’anonima babysitter, e dunque il fatto che manifesti nei loro confronti un legame di affetto e di attaccamento è naturale e positivo.
Quanto a lei, mi sembra di leggere fra le righe un forte senso di colpa per il fatto di dover lavorare molto e di poter offrire al suo bambino solo poco del suo tempo. Del resto, purtroppo, quando si fa la scelta di essere madri lavoratrici si fa anche la scelta di non essere una tradizionale madre a tempo pieno.
In fondo, se lei ha scelto di lavorare, l’ha fatto sicuramente anche per il benessere di suo figlio, della sua famiglia: è un modo diverso di dare, che otterrà i suoi riconoscimenti, ma in un tempo futuro, quando suo figlio potrà comprendere il valore personale di una madre che si è molto spesa per dargli un avvenire migliore.
Lasci dunque da parte le sue gelosie, i suoi sensi di colpa: assuma un atteggiamento più ‘maschile’, che è quello di volere bene al figlio e di prendersi cura di lui, anche senza essere, in questo momento, una figura di particolare riferimento.
Non c’è nulla di cui debba sentirsi in colpa e non può sentirsi fallita se il bambino al momento non capisce quello che lei sta facendo per lui.
Il consiglio è quello di evitare di imporsi con la forza: usi sempre la tenerezza e l’affetto di una mamma che vuole bene al suo bambino e che lo perdona e lo ama, anche se qualche volta lui non capisce cosa fa e cosa dice: ha solo due anni! Crescerà…
P.s. Dalla sua lettera emerge anche un suo senso di gelosia verso il padre, che non si tira indietro, di fronte alle attenzioni del piccolo, per lasciare spazio a lei: questo è un problema che riguarda la coppia, non il suo rapporto con il bambino! Chiarite meglio i vostri ruoli, il chi-fa-che e vedrà che le cose andranno meglio.
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it
Spett.le Redazione, rimango allibita di fronte alla risposta della Dott.ssa Proietti Ancona.
Mi sento chiamata in causa perchè per certi versi vivo la stessa esperienza della lettrice…..
Ma come è possibile pensare che al giorno d’oggi il lavoro sia una scelta? Il lavoro è una NECESSITA’! E certo che una mamma si sente in colpa…..e tanto anche! Le donne lavorano perchè in casa servono due stipendi. La risposta della dottoressa non fa altro che aggravare anzichè alleviare il senso di colpa di una mamma.
Il fatto che il bambino si leghi molto al padre (ma anche alla nonna o alla baby sitter) rifiutando e quasi cacciando la madre, può essere un modo del piccolo di “protestare” contro un’assenza che vive come innaturale. Dire a un genitore “sei cattivo!”, cacciarlo, tenerlo lontano, ignorarlo (atteggiamenti tipici anche di alcuni bambini che vanno all’asilo e si sentono abbadonati) é solo un modo di attirare l’attenzione.
E magari anche di incapacità a verbalizzare i propri veri sentimenti.
Grazie se pubblicherete la mia risposta.
Chiara (MI)
Buongiorno, ho letto la lettera della mamma disperata perchè il figlio la rifiuta e preferisce il papà. Purtroppo mi trovo inuna situazione per alcuni versi analoga in quanto mio figlio ora di 4 anni già da piccolissimo ha mostrato una preferenza per il padre, anche lui molto premuroso. E’ vero che per un periodo lui se ne è occupato di più specie la notte perchè io avevo da fare con la sorellina neonata, ma a differenza della signora io ho preso un permesso per quasi 4 anni proprio per fare la mamma tradizionale, per stare con i miei piccoli. Quindi passo praticamente tutto il mio tempo con loro, sono andati all’asilo solo a due anni passati, senza traumi e per poche ore a settimana, tornando sempre a casa per pranzo, insomma ho cercato e cerco tuttora di dedicare loro tutto il tempo di cui hanno bisogno, ma il bambino pur essendo affettuoso con me, mostra una preferenza per il padre, passando giornate ad aspettarlo e dandomi la sensazione che stare con me sia solo un surrogato della vita vera quella che lui preferisce…. questo mi rende gelosa e alimenta un rancore nei confronti di mio marito da parte mia. Infatti ho l’impressione che lui non faccia nulla per aiutarmi, anzi nei fine settimana organizza il tempo dei bambini in modo tale che io sia esclusa. Cosa posso fare? Soffro molto per questa situazione…. grazie se potrà aiutarmi