Andrew Thomas Weil (classe 1942) è un famosissimo medico americano, fondatore del campo della così detta “medicina integrativa”, quella medicina cioè che tenta di integrare la medicina alternativa con la medicina convenzionale. Weil è autore di numerosi best-seller, gestisce un sito web ed è fondatore e direttore del Centro di Medicina Integrativa presso la University of Arizona. Parlando qualche giorno fa in uno dei più grandi convegni mondiali di psicoterapia, il Washington’s annual Psychotherapy Networker Symposium, il pioniere della medicina integrativa ha sostenuto l’esistenza di un potenziale di guarigione innato, che può agire in presenza di uno stile di vita sano e della pratica della meditazione.
“Siamo in presenza di una epidemia di malattie psicologiche … una epidemia di depressioni”, Weil ha detto al suo pubblico. Sempre più persone sono in trattamento per problemi di salute mentale rispetto a qualsiasi altro momento della nostra storia. Almeno 1 paziente su 10 persone sta assumendo dei farmaci per migliorare la sua salute mentale. E’ noto tuttavia che questi farmaci non funzionano meglio di quanto potrebbe fare un placebo e possono, in alcuni casi, produrre effetti più negativi che positivi, come ad esempio la disforia tardiva o il “cattivo umore persistente “, capace di cronicizzarsi, con il risultato paradossale per cui “è la medicina che crea il bisogno”, e non viceversa.
Secondo Weil, il trattamento della salute mentale segue generalmente un modello biomedico, “un paradigma materialista” in cui “la causa della malattia deve essere di origine fisica”. Questo modello ignora in gran parte la dimensione mentale, emotiva e spirituale del benessere.
Weil ha rilevato che oggi il paradigma biomedico viene messo in discussione dalle neuroscienze. La ricerca che è stato ispirata dal Dalai Lama e che utilizza l’alta tecnologia per scansionare le aree cerebrali, mostra che ciò che una persona pensa e prova è in grado di alterare la struttura stessa del suo cervello.
Weil ha identificato i fattori principali di questa “epidemia depressiva” nella crescente mancanza di attività fisica, nell’isolamento sociale, nel distacco dalla natura, e nel sovraccarico di informazioni che ci bombardano ogni giorno.
“La medicina integrativa pone una maggiore enfasi sullo stile di vita”, ha detto Weil. Passeggiate e acidi grassi omega 3, per esempio, sono risultati maggiormente protettivi per la salute mentale di quanto siano i farmaci. “È necessario fare attività fisica tutti i giorni e mantenersi attivi”.
Parlando di mente e cervello, Weil ha tenuto a precisare che vi sono differenze fra la psicologia occidentale e quella orientale: mentre la prima è convinta che conoscere i propri problemi porti al cambiamento e ha creato l’aspettativa culturale sbagliata che dovremmo essere felici tutto il tempo, la psicologia orientale addestra le persone a mantenere la loro attenzione sul momento presente.
Essere in grado di dirigere e mantenere la propria attenzione è un forte indicatore di buona salute mentale. Weil ritiene che, a causa del nostro impegno 24/7 (24 ore al giorno, 7 giorni su 7), la tecnologia dei telefoni cellulari, le e-mail e simili, i nostri cervelli sono super-stimolati, il che incoraggia il multitasking, pratica deleteria per il nostro cervello, programmato per fare una sola cosa alla volta. “Quando è costretto a prestazioni multitasking, il cervello soffre”, ha osservato il medico americano.
Weil ha fatto inoltre riferimento a numerosi studi recenti sul potere della gratitudine, per migliorare il tono dell’umore. Tenere un diario della gratitudine, in cui si scrive ciò di cui siamo grati a qualcuno ogni giorno, è altamente efficace per stabilizzare l’umore nel lungo periodo. “Fare questo per una settimana può migliorare il nostro stato d’animo per sei mesi”, sostiene Weil.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte:
Examiner.com
Immagine:
Dr. Weil, tratta dal sito Dr. Weil
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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