Margaret Mead
Margaret Mead (1901-1978) è stata una delle antropologhe più influenti del XX secolo, nota per i suoi studi pionieristici sulla cultura e la società. Le sue ricerche sul campo, principalmente nelle isole del Pacifico, hanno avuto un impatto profondo sulla disciplina dell’antropologia culturale e hanno contribuito a modellare il dibattito pubblico sulle questioni di genere, adolescenza e relazioni interculturali. Cerchiamo di conoscerla meglio.
Primi Anni e Formazione
Margaret Mead nacque il 16 dicembre 1901 a Filadelfia, Pennsylvania, in una famiglia di intellettuali di religione quacchera: era la primogenita di quattro figli. Suo padre, Edward Sherwood Mead, era professore di economia all’Università di Pennsylvania, mentre sua madre, Emily Fogg Mead, era una sociologa. Crescendo in un ambiente stimolante, la Mead sviluppò presto un interesse per le scienze sociali.
Margaret iniziò i suoi studi presso la DePauw University nel 1919 per un anno, prima di trasferirsi al Barnard College, dove si diplomò nel 1923. Continuò i suoi studi presso la Columbia University, dove fu allieva di Franz Boas (considerato il padre dell’antropologia americana) e Ruth Benedict (antropologa, che divenne sua amica).
Carriera e Ricerche sul Campo
Nel 1925, Mead intraprese il suo primo lavoro di ricerca sul campo nelle isole Samoa (isola di Tau), che culminò nella pubblicazione del suo libro più famoso, “Coming of Age in Samoa” (L’adolescenza in Samoa, 1928).
Questo studio esplorò la vita degli adolescenti samoani e sfidò molte delle idee prevalenti sulla natura universale della crisi adolescenziale. La Mead scoprì che gli adolescenti samoani vivevano un’esperienza di transizione verso l’età adulta più serena rispetto ai loro coetanei occidentali.
Le ragazze, in particolare, trascorrevano la loro adolescenza come un periodo di sviluppo ordinato, che comprendeva anche la libertà sessuale.
La conclusione di Margaret Mead era la seguente: il disagio adolescenziale non è un fatto naturale ma appreso, una conseguenza di aspetti culturali e non biologici.
Questo libro, il primo dei ventitré pubblicati dalla Mead, è stato per anni un best seller. In seguito il libro è stato duramente contestato in quanto si è detto che i dati statistici riportati non erano esatti, anche se rimane il valore della profondità di osservazione dell’antropologa statunitense in queste società ancora primitive.
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Nel 1928, anno di pubblicazione del suo primo libro, finì il breve matrimonio con Luther Cressman, ministro e a sua volta archeologo; un anno dopo la Mead si sposò per la seconda volta con Reo Fortune, con il quale partì per l’isola di Manus in Nuova Guinea. Questa volta l’oggetto di studio erano il gioco e le fantasie dei bambini più piccoli ed il modo nel quale diventavano adulti in quella società.
In Crescere in Nuova Guinea (1930) la Mead rifiutava il concetto che i primitivi fossero da considerare come soggetti infantili; sosteneva invece che la personalità individuale era da considerarsi effetto della cultura. Questo libro fu considerato di importanza eccezionale nella teoria dell’educazione.
Il suo lavoro successivo, “Sex and Temperament in Three Primitive Societies” (1935), esaminò i ruoli di genere in diverse società e concluse che i comportamenti associati alla mascolinità e alla femminilità erano anch’essi culturalmente determinati. Le tre società primitive di cui parla nel libro erano gli Arapesh, i Mundumugor e i Tchambuli.
Le conclusioni della Mead vanno considerate in base ai suoi riferimenti culturali, che erano il determinismo culturale e la psicoanalisi, per cui le sue riflessioni erano centrate sui rapporti tra elementi biologici e psicologici, i fattori culturali e i tratti individuali nella formazione della personalità individuale e nell’organizzazione sociale.
Nel 1936 la Mead fece un altro viaggio, questa volta a Bali, con il suo terzo marito, lo psicologo Gregory Bateson. Nel 1939 nacque la loro figlia Catherine, che divenne anche lei un’antropologa di rilievo. Nel 1942 uscì il libro Il carattere balinese, scritto con il marito Gregory.
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Nel 1944 Margaret Mead fondò un Istituto per gli Studi Interculturali. Dopo la guerra (1949) pubblicò Maschio e Femmina: uno studio sui sessi in un mondo che cambia, che trattava delle sue osservazioni sulle persone conosciute nel Pacifico del Sud e nelle Indie dell’est. In questo libro la Mead approfondisce ancora le sue idee sui ruoli sessuali e confronta gli atteggiamenti delle persone osservate nel Pacifico con quelle osservabili negli americani del suo tempo.
Nel 1959 apparve Un’antropologa al lavoro, uno studio sulla sua collega Ruth Benedict e nel 1972 la sua autobiografia, L’inverno delle more.
Riconoscimenti
Dal 1926 e per tutta la sua vita la Mead lavorò per l’ American Museum of Natural History di New York; fu Presidente della Society for Applied Anthropology e della American Anthropological Association. Fu la prima donna a diventare Presidente dell’American Association for the Advancement of Science. Insegnò al Vassar College (1939-41) e alla Columbia University (1947-1978). Ricevette 28 lauree ad honorem.
Morte
Margaret Mead morì di cancro, a New York, il 15 novembre del 1978.
Perché la ricordiamo
La ricordiamo perché il suo approccio pionieristico e il suo impegno nella divulgazione scientifica ne hanno fatto una delle figure più rispettate e riconosciute nel campo dell’antropologia, lasciando un’impronta indelebile sulla comprensione delle culture umane.
Come personaggio pubblico si interessò di razzismo, identità di genere, cultura, giustizia, educazione, salute e nutrizione, psicologia evolutiva, femminismo, emancipazione sociale delle minoranze, spiritualità e sovrappopolazione.
Il suo lavoro ha contribuito a sfidare e ridefinire le concezioni occidentali della cultura, del genere e della crescita umana, offrendo una prospettiva più ampia e inclusiva sulla diversità umana.
Credeva che fossero gli aspetti culturali a portare al razzismo, alle intolleranze, alle guerre, a causa di pregiudizi appresi, e che i membri di una società potevano/dovevano lavorare insieme per modificare i loro pregiudizi e costruire nuove istituzioni.
Il suo slogan in proposito era: “Never doubt that a small group of thoughtful, committed citizens can change the world.” (“Non dubitate mai che un piccolo gruppo di cittadini pensanti e impegnati possa cambiare il mondo.”)
In una società sempre più pessimista riguardo alle capacità umane di cambiamento, lei insisteva sull’importanza di favorire e supportare tale motivazione nelle persone di buona volontà.
Si poteva imparare dagli altri popoli: le diversità umane sono una grande risorsa, pensava la Mead, non un ostacolo, e gli esseri umani sono tutti in grado di apprendere ed insegnare l’un l’altro.
Citazione:
I have spent most of my life studying the lives of other peoples — faraway peoples — so that Americans might better understand themselves.
“Ho trascorso gran parte della mia vita studiando le vite di altri popoli – popoli lontani – affinché gli americani potessero comprendere meglio se stessi.”
Margaret Mead
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
Nella foto: Gregory Bateson, Margaret Mead, Reo Fortune, a Sydney dopo aver completato il lavoro in Nuova Guinea, 1933. Manuscript Division/Library of Congress, Washington, D.C.
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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