Mansioni sessuali: la masturbazione
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Le mansioni sessuali, intese come esercizi pratici e psicologici da svolgere nel contesto di una terapia, hanno lo scopo di aiutare le persone a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e della propria reattività sessuale, oltre che a migliorare la comunicazione e la connessione con il partner. Fra queste mansioni c’è quella della masturbazione, o autoerotismo.
In cosa consiste l’autoerotismo come mansione sessuale?
Questo è uno degli esercizi più noti e consiste nel toccarsi e ricevere stimolazioni, senza la pressione di dover avere un rapporto sessuale completo o anche solo dover raggiungere l’orgasmo. L’obiettivo è spostare l’attenzione dalla performance e dal risultato alla sensazione fisica e al piacere. Questo esercizio può aiutare a ridurre l’ansia da prestazione e a riscoprire il legame, fisico ed emotivo con il /la partner.
La Kaplan considerava questo esercizio da fare a casa uno strumento essenziale per ridurre l’ansia e coltivare un’esperienza sessuale spontanea e autentica. Rimuovendo l’enfasi sulla “performance” e favorendo un approccio basato sulla curiosità e sull’esplorazione, questa mansione mira a ridurre la pressione legata alla sessualità e a costruire una nuova percezione del proprio corpo e della sessualità.
Come viene prescritto questo esercizio?
Ci sono, naturalmente, diverse prescrizioni in base ai bisogni specifici del paziente o della coppia. Generalmente dapprima ci si serve di un esercizio di autoerotismo, che in un secondo tempo potrebbe essere affidato al/alla partner.
Può sembrare strano che il terapeuta indichi questo tipo di prescrizione: in realtà molte persone, per tabù personali, fobie, inibizioni, non hanno mai avuto accesso alla loro zona genitale e non conoscono le loro reazioni alla stimolazione sessuale. Per questo, quando sono in coppia, possono presentare delle disfunzioni.
Il/La terapeuta in questo senso viene visto/a dal/la paziente come un’autorità permissiva, il che aiuta a decolpevolizzare il gesto. Questa mansione infatti è, e deve essere vista, come un momento preparatorio allo scambio sessuale e non una modalità di realizzazione sessuale fine a se stessa.
Ovviamente, se il/la paziente conosce questa pratica e ne fa uso, non ha alcun senso prescrivere questa mansione. Il comportamento masturbatorio frequentemente ripetuto infatti struttura una modalità di attività sessuale difficilmente compatibile con il rapporto sessuale di coppia: nel caso uno dei due partners si masturbi abitualmente, la terapia deve anzi provvedere a decondizionare il soggetto, affinché possa passare dal piacere dell’autoerotismo al piacere della relazione a due.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte:
AAVV Sessuologia clinica, ed. Clueb
Immagine:
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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