Lo stereotipo del ‘secchione’
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Essere un “secchione” a scuola è spesso associato a un comportamento diligente e orientato agli studi. I ragazzi con questa caratteristica tendono ad essere molto impegnati nell’apprendimento e nella ricerca della conoscenza. Non si tratta di un comportamento perfetto: questi ragazzi incontrano molti ostacoli e devono superare molte sfide. Cerchiamo di saperne di più.
Cosa significa, esattamente, “secchione”?
Il termine “secchione” è accrescitivo di secchia (alunno sgobbone). La voce sembra derivare dal lombardo ticinese segión, «alunno che studia molto».
Per spiegare il rapporto che c’è tra secchio e studio, più che pensare all’alunno che va continuamente a riempire il suo secchio al pozzo della scienza, sembra si debba ricorrere a sgamelà («sgobbare, lavorare molto»), che a sua volta fa pensare a gamela, il recipiente per il rancio dei soldati: da questo si passa a un recipiente più grande, il segión.
Secondo questa spiegazione, l’unica che si trova sul web, come avviene spesso nel gergo, a una parola è stato sostituito un suo sinonimo. Infatti, a segión viene dato, attraverso gamela («gamella»), il significato di sgamelà, cioè «sgobbare».
La parola negli ultimi anni è entrata nell’italiano come termine gergale prevalentemente studentesco.
I ragazzi amano essere considerati sgobboni, o secchioni?
In genere no: nessuno vuole essere considerato uno sgobbone, neanche se lo è davver0.
Il fatto è che la parola, nell’ambiente studentesco, viene spesso usata in senso dispregiativo, anche se talvolta si può accompagnare anche a una certa invidia per chi fa una cosa che è difficile fare e si sente di non averne le possibilità.
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Nella lingua inglese come si definisce un secchione?
Per trovare qualcosa di simile a ‘secchione’ nella lingua inglese, dobbiamo pensare al termine ‘nerd’: così viene chiamato chi ha una certa predisposizione per la ricerca intellettuale (magari associata ad una intelligenza superiore alla media) e sia al contempo solitario e con una più o meno spiccata predisposizione per l’asocialità.
I ‘nerds’ sono affascinati dal sapere, attratti soprattutto dalle materie scientifiche e per niente interessati alle attività sportive e sociali.
Dagli anni novanta però ‘nerd’ è divenuto un termine positivo, perché molti ragazzi, esperti di informatica, iniziarono a sostenere che il vocabolo nerd, a loro applicato, fosse un punto di onore e iniziarono ad usarlo come una descrizione positiva di tutte quelle persone che avessero competenze tecniche di un certo livello, tralasciando ogni implicazione riguardo alla loro socialità e socievolezza.
Bill Gates, ad esempio, si è spesso autodefinito un ‘nerd’.
Chi adottò per primo la parola “nerd”?
Fu il filosofo Timothy Charles Paul Fuller il primo ad adottare il termine ‘nerd’ nella metà degli anni sessanta dello scorso secolo, per descrivere lo stereotipo dell’uomo intelligente ma con poche capacità sociali, che quindi diveniva spesso lo zimbello dei suoi conoscenti.
Come viene dipinto il classico “nerd” nella sua immagine stereotipata?
Lo stereotipo dell’immagine del secchione nei mass media e nei cartoni animati consiste in un ragazzo giovane con grossi occhiali con la montatura nera (preferibilmente rotti e attaccati alla bell’e meglio con del nastro adesivo), ed abiti vintage o troppo formali per le circostanze. Viene descritto come persona dall’igiene incerta; di solito è molto magro o molto grasso. Il nerd ha sempre particolari difficoltà ad instaurare rapporti sociali, eccezion fatta per quelle situazioni in cui si debbano intavolare discussioni su argomenti tecnico-scientifici.
Che differenza c’è fra geek e nerd?
Abitualmente il termine descrive unicamente uomini e ragazzi, ma i geek sono soggetti meno esperti di un nerd, anche se a lui simili.
Questi termini vengono utilizzati anche per le ragazze?
Si, specialmente se hanno interessi nella tecnologia, nelle scienze e nella matematica e altri campi usualmente occupati dagli uomini.
Quali sono i punti di forza del “secchione”?
Tra i punti di forza dei “secchioni”, ci sono solitamente:
- Intelligenza, buona capacità di apprendimento e grande sete di conoscenza.
- Disciplina, dedizione allo studio, forte determinazione nel voler raggiungere i propri obiettivi scolastici.
- Ambizione, volontà di eccellere, desiderio di ottenere risultati elevati.
- Organizzazione, abilità di gestione del tempo.
Quali sono i limiti del “secchione”?
I limiti principali sono i seguenti:
- Isolamento sociale: l’attenzione focalizzata solo sugli studi può portare all’isolamento sociale, con il rischio di trascurare le relazioni interpersonali.
- Perfezionismo: si può cadere nel tranello del perfezionismo, rendendo difficile per loro accettare errori o insuccessi.
- Stress e ansia: il desiderio di ottenere risultati eccellenti può portare a elevati livelli di stress e ansia, soprattutto durante periodi di esami o valutazioni.
- Mancanza di equilibrio: concentrandosi esclusivamente sugli studi, i secchioni potrebbero trascurare altre sfere della loro vita, come il tempo libero, i sentimenti o gli interessi personali.
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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