Lessico adolescenziale: un fenomeno in continua evoluzione
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
A volte tra giovani e adulti si vengono a creare dei codici linguistici talmente diversi, che alcuni termini utilizzati da una generazione o dall’altra risultano del tutto incomprensibili agli appartenenti di questa o quella fascia d’età (e questo accade perfino fra generazioni diverse di giovani).
Il lessico giovanile rappresenta infatti un fenomeno linguistico dinamico, che riflette i rapidi cambiamenti culturali e sociali che caratterizzano la vita dei giovani.
Questi linguaggi in codice, spesso incomprensibili per generazioni differenti, svolgono un ruolo cruciale nella formazione dell’identità e nella socializzazione degli adolescenti. Cerchiamo di saperne di più.
Si tratta di un fenomeno nuovo?
No. Il fenomeno non è nuovo ed è stato a lungo studiato, tanto che sono state indicate (vedi Enciclopedia Treccani) alcune componenti comuni del linguaggio giovanile:
- (a) una base di italiano colloquiale informale, scherzoso;
- (b) uno strato dialettale;
- (c) uno strato costituito da inserti di lingue straniere (internazionalismi e pseudoforestierismi);
- (d) uno strato costituito da parole tratte da lingue speciali o da gerghi;
- (e) uno strato proveniente dalla lingua dei mass-media (televisione, Internet e lingua della pubblicità);
- (f) uno strato gergale tradizionale (linguaggio giovanile di lunga durata);
- (g) uno strato gergale ‘innovante’ ed effimero.
Per l’odierno linguaggio giovanile c’è però anche un nuovo aspetto da tenere in considerazione e cioè l’uso dei Social, e della tecnologia informatica, che rappresenta un terreno particolarmente fertile per giocare con la lingua e creare neologismi.
Quale è la principale caratteristica del lessico giovanile?
E’ la creatività. Gli adolescenti tendono a inventare nuovi termini o attribuiscono nuovi significati a parole esistenti. Questo processo viene influenzato da tendenze culturali, tecnologiche e mediatiche.
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
I termini utilizzati sui social influenzano questi linguaggi?
Si. Piattaforme come Instagram, TikTok e Twitter giocano un ruolo cruciale nella diffusione e nell’evoluzione del linguaggio adolescenziale. Termini come “lit”, “flexare” o “ghostare” sono diventati comuni grazie alla loro popolarità sui social network.
I termini utilizzati nella comunicazione digitale influenzano questi linguaggi?
Si. Espressioni come “LOL” (Laugh Out Loud), “OMG” (Oh My God) e “BRB” (Be Right Back) riflettono l’influenza della comunicazione digitale, dove la rapidità e l’efficienza sono fondamentali.
Gli adolescenti usano anche codici segreti, per non farsi capire?
Si. Gli adolescenti spesso utilizzano termini e frasi che fungono da codici segreti, comprensibili solo all’interno del loro gruppo. Questo crea un senso di appartenenza e distinzione dagli adulti e da altri gruppi sociali.
Da dove trae soprattutto origine il lessico adolescenziale dei nostri tempi?
Il lessico adolescenziale dei nostri tempi trae origine da varie fonti e in particolare:
– Musica – Generi musicali come il rap e l’hip-hop hanno una grande influenza sul linguaggio giovanile. Parole e frasi utilizzate nelle canzoni spesso diventano parte integrante del lessico quotidiano degli adolescenti.
– TV e Cinema – Serie TV e film popolari contribuiscono alla diffusione di nuovi termini e modi di dire.
– Videogiochi – L’industria dei videogiochi e la tecnologia in generale introducono nuovi termini che vengono rapidamente adottati dai giovani.
A cosa serve l’adozione di un lessico diverso da quello degli adulti?
Utilizzare un certo tipo di linguaggio permette agli adolescenti di costruire e affermare la propria identità, differenziandosi dagli adulti e identificandosi con i loro coetanei.
Autori: Giuliana Proietti - Walter La Gatta
Cosa significa per un giovane parlare lo stesso linguaggio dei coetanei?
Parlare lo stesso linguaggio dei coetanei facilita la propria inclusione all’interno di gruppi sociali e delle comunità giovanili, favorendo il senso di appartenenza.
Il lessico adolescenziale può essere visto come una forma di anticonformismo?
Si e no: infatti, il lessico adolescenziale può essere visto come un atto di anticonformismo e ribellione contro la cultura dominante, ma anche come una forma di conformismo all’interno del gruppo specifico di appartenenza.
Questi neologismi possono peggiorare il rendimento scolastico?
Lo si è temuto, per lungo tempo, dal momento che il modo di esprimersi dei giovani non riguarda solo la lingua parlata ma, con i social, è diventato anche una lingua scritta. Invece sembra che non sia così. E’ come se si trattasse di una lingua straniera, appresa a parte del percorso di studi.
Il turpiloquio fa parte del lessico giovanile?
Si, è sempre stato così. L’unica differenza notevole è l’uso del turpiloquio fra le ragazze. Sentire parlare una diciottenne oggi equivale probabilmente all’effetto che potevano fare alle nostre nonne i famigerati scaricatori di porto. Una volta erano le classi sociali meno elevate a dire le parolacce, oggi queste sono diffusissime fra ragazzi di entrambi i sessi.
Questi gerghi giovanili sono interpretabili, in qualche modo?
Sono interpretabili, ma con il rischio di fare interpretazioni sbagliate. Alcune parole, ad esempio, possono sembrare riferimenti sessuali, come il diffusissimo “culonia”, che invece significa “un posto veramente lontano”, mentre altri riferimenti sessuali possono essere più prevedibili, come nel caso di “pisellabile”, che indica una bella ragazza.
Una intervista sull'ipnosi
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Quanto dura uno slang giovanile?
Pochissimo. Lo slang giovanile invecchia velocemente. Quello che sembrava nuovo o trasgressivo per una generazione può diventare un’espressione obsoleta per un’altra generazione.
Si pensi alla parola “matusa”, da Matusalemme, che imperversava fra i giovani negli anni sessanta per definire tutto quello che c’era di vecchio, con riferimento alle persone che potevano avere allora più di quaranta anni. Oggi ascoltare questa parola significa, per un giovane, fare un viaggio in un’altra epoca e ascoltare un linguaggio desueto che ha perso ogni significato e ogni carica emotiva.
Altre parole, anche più moderne, transitate nel linguaggio colloquiale dei giovani, hanno definitivamente perso la loro caratterizzazione giovanilistica e ora fanno parte del linguaggio comune, come ad esempio beccare, nel senso di «conquistare, trovare», bestiale, cagata, casino, nel senso di «confusione» o di «grande quantità», ecc.
Per concludere, il linguaggio giovanile rispecchia l’epoca in cui si vive ed è influenzato da moltissimi fattori. La sua caratteristica principale, tuttavia, è quella di essere effimero, cioè di non durare anche per le generazioni successive. Potremmo dire che il linguaggio giovanile invecchia insieme alle persone che lo parlano.
Dr. Walter La Gatta
Una intervista sulla Timidezza
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:
Psicoterapie individuali e di coppia
Terapie Sessuali
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