Lei faceva la mistress – Consulenza online
Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 348 3314908
Mi chiamo Marco, ho 50 anni e sono in una relazione con Laura da un anno. Quando ho conosciuto Laura due anni fa lei era una mistress. Faceva la mistress da 7 anni ed era circondata da circa 30 uomini che le ruotavano intorno e facevano tutto quello che lei voleva, tutto. Aveva messo un annuncio su vari siti internet e riceveva centinaia di telefonate ogni giorno. Io avevo voglia di qualcosa di trasgressivo e cosi’ l’ho incontrata in questa situazione. Ho “giocato” a fare il suo schiavo per qualche mese poi ci siamo innamorati.
Per dire la verità, io mi sono innamorato appena l’ho vista. Dopo qualche mese le ho detto che ora la nostra relazione era paritaria e che le cose dovevano cambiare, volevo con lei una vita “normale”. Abbiamo cominciato a fare l’amore con grande passione e coinvolgimento e piano piano e’ uscito fuori il fatto che lei era stata ripetutamente abusata da bambina da un amico di famiglia.
Mi disse che non ne voleva parlare ma la cosa che mi colpì di più fu che mi desse che quando succede una cosa del genere è come se fosse successo il giorni prima. A volte lei sentiva dolore durante l’atto sessuale ma mi diceva che le piaceva. Le dissi che durante l’atto sessuale io avrei fatto qualsiasi cosa e che l’importante era che lei stava bene e si sentiva sicura e felice. Mi disse che andava bene così.
Nella vita di tutti i giorni è aggressiva, ha pensieri e idee fisse, per lungo tempo dava per scontato che io mi occupassi di tutto ciò che era la vita pratica disinteressandosi completamente (far da mangiare, cucinare, fare la spesa, lavare ecc…), era gelosa in maniera paranoica, giudicava ferocemente la mia vita e le persone che frequentavo, a letto pretendeva di fare l’amore per ore portandomi allo sfinimento.
Ho avuto una pazienza infinita e l’ho trattata sempre con dolcezza. Ad un certo punto sono esploso, non ce l’ho fatta più. Ora lei ha paura di me. Si perchè tantissime volte le ho detto che si sarebbe dovuta fare aiutare ma è troppo orgogliosa. Non ha mai pianto con me tranne una volta.
A4
Gentile Marco,
Credo che la sua mail non sia completa, visto che manca la domanda finale, o forse voleva semplicemente parlare della sua situazione attuale, che è un po’ insolita e per questo forse non sa con chi consigliarsi.
Spieghiamo intanto a chi legge che una “mistress” non è una normale prostituta, ma una donna che nel mondo BDSM (Bondage, Dominazione e Sottomissione, Sadismo e Masochismo) svolge un ruolo da dominatrice, con uomini che, volontariamente, si sottomettono a lei e diventano suoi schiavi.
In questo mondo può accadere talvolta, come è accaduto a lei, che una relazione cambi e diventi 24/7 (modo di dire inglese che significa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7), cioè che il rapporto occasionale diventi una relazione stabile, in cui vengono però mantenuti i ruoli di dominanza e di sottomissione, che si esprimono non solo nel rapporto sessuale, ma anche in altre attività (come ad esempio pulire la casa, fare da mangiare, ecc).
Date le premesse, è chiaro che sarà ben difficile trasformare questa relazione in una relazione “paritaria”, come lei vorrebbe, anche perché questa persona non aveva probabilmente scelto di fare quello che faceva solo in considerazione dei guadagni (a quanto pare cospicui) che avrebbero potuto derivarle da questa attività, ma come espressione di un meccanismo di difesa per quei pensieri ossessivi che, stando a quanto lei racconta, la riportano così vividamente alla violenza subita in passato, che è stata evidentemente molto traumatica.
Tale meccanismo di difesa, elaborato da Anna Freud, funziona così: chi ha subito un trauma assume in seguito il ruolo dell’aggressore, imitandone comportamenti e atteggiamenti aggressivi. Questo è il modo che il soggetto abusato può usare per fronteggiare l’angoscia e ri-trovare, in qualche modo, un equilibrio. E’ dunque sicuramente auspicabile che la sua compagna cerchi di risolvere il suo trauma infantile attraverso una psicoterapia, che la renda capace di apprezzare il sesso, anche quando è un’espressione d’amore e non un atto di violenza.
D’altra parte però c’è anche il suo caso, che potrebbe lasciare perplessi: lei, è vero, ha cercato questo rapporto per “giocare” a fare lo schiavo, ma anche in lei potrebbero esservi delle tendenze masochistiche, che potrebbero interferire con la sua effettiva capacità di costruire legami positivi e non distruttivi per il proprio benessere, come ad esempio la scelta di relazioni amorose che potrebbero rivelarsi dolorose e potenzialmente fallimentari.
Saluti cordiali e molti auguri.
Dr. Walter La Gatta
Relazione sulle Coppie Non Monogamiche
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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Gentile professore,
inanzi tutto la ringrazio del suo tempo e della sua risposta.
Rispetto al fatto che non abbia fatto una domanda è stata una scelta intenzionale. Si trattava più di fare una condivisione dove, nel reciproco rispetto, c’è una possibilità per entrambi di ampliare i nostri orizzonti attraverso il confronto.
La relazione di cui sopra si è conclusa da tempo.
Ovviamente ho riflettuto molto su tutto quello che è successo e anche sulla sua risposta, visto che si tratta della mia vita e ciò che mi interessa più di ogni cosa è comprendere me stesso per essere libero e poter così veramente amare una persona o meglio, più in generale, amare. Ovviamente quando ci si incontra, in qualche modo ci si “incastra” a vicenda e di questo me ne rendo ben conto. Le volevo però dire che le cose non sono così semplici e che non si possono catalogare schematicamente secondo studi seppur importanti e in parte chiarificatori ma sempre parziali, e che ho scoperto che ciò che lei chiama masochismo nasconde un desiderio molto profondo e puro di amare una donna. Io e come me, le garantisco, una moltitudine di persone uomini o donne molti di più di quello che si potrebbe immaginare, vanno alla ricerca di uno spazio ben definito e circoscritto in cui ci si possa esprimere liberamente andando così a toccare parti di se stessi e dell’altra persona che sarebbe impossibile conoscere in una relazione così detta “normale”. La dimensione segreta e privata che di solito si tiene molto nascosta che si ritrova nel mondo SM (visto che viviamo in un mondo cattolico/repressivo) ha le sue ragioni di esistere. Di SM esistono tante forme e come ogni cosa, si può trasformare in un atto violento o in qualcosa di diverso che ora le spiegherò. Da la possibilità di vivere una dimensione di totale vulnerabilità. In questa dimensione di vulnerabilità si apre una porta verso la percezione della propria essenza. Dietro a questo desiderio così forte e profondo di adorare una donna c’è qualcosa di vero e di autentico. Infatti in quello spazio circoscritto, senza un futuro e senza passato, che forse lei non ha mai sperimentato nello specifico, tutto ciò che riguarda la “relazione” intesa nel senso comune del termine, sparisce. Insieme a quello sparisce anche la dimensione del tempo. L’umo adora la donna e la donna accetta questa adorazione e in quest’atto c’è un riconoscimento della natura divina della donna. Anche il contrario accade spesso e volentieri ed è accaduto anche a me e con la stessa persona. In questa spazio di adorazione l’altro si rilassa completamente perchè non si deve preoccupare di dover essere diverso da ciò che veramente è, non deve censurare i pensieri, le emozioni. E’ ovvio che si tratta di persone adulte e consenzienti e che c’è sempre la possibilità di stabilire dei limiti. Esiste anche una forte componente di gioco, sensualità ed erotismo per le persone intelligenti che lo praticano. Questa dimensione ti da la possibilità di vivere una forma di amore che non chiede nulla in cambio perchè si alimenta nella gioia di dare. Il problema di tutto ciò è che gli esseri umani non hanno un “centro di gravità permanente” e ovviamente non avendo un centro, una volta passato quel momento di autentica apertura, si richiudono e poi riescono a manipolare anche quello. Li è stato il mio errore di non capire uesto. Ora l’ho capito. Onestamente parlando e senza voler offendere nessuno, io nelle relazioni così dette “normali” vedo molta prostituzione, di quella vera e ancora più velenosa perchè non dichiarata, piena di compromessi, di mancanza di sincerità, di maschere, di controllo, di pretesa che l’altro assecondi i propri bisogni, di prevaricazione reciproca, di emozionalità ricattatoria, di violenza psicologica. Non ne conosco una di coppia che ha il coraggio di dire al proprio partner fino in fondo ciò che vive, che sente che desidera e non mi riferisco solo alla sfera sessuale. Allora mi chiedo : che cosa sarebbe questa relazione costruttiva di cui mi parla lei? Il conformarsi a questo modo di essere per non rischiare di perdere tutto? Ovviamente lei mi risponderà di no ma nella realtà è ciò che accade ed ciò che vedo continuamente intorno a me, non si tratta di eccezioni, si tratta della norma. La teoria è bella ma la realtà è molto diversa dalla teoria. La realtà, per come la vedo io, è che la gente ha paura della solitudine e pur di non vivere fino in fondo che cosa veramente significhi passandone tutti gli strati, compromette continuamente verso se stessa. Per poter amare bisogna prima di tutto essere capaci di essere soli e non solo, bisogna essere capaci di amare la solitudine e di trovarne tutta la bellezza. Forse potrà sembrare che sia uscito dal tema ma non è così perchè tutto è connesso con tutto. Il percorso che ho fatto finora nella mia vita mi ha portato a questa comprensione : la libertà consiste nella capacità di amare senza chiedere nulla indietro. Il fatto che sia facile o difficile non cambia nulla. Sapere questo è una cosa, qualsiasi mistico lo ha detto, viverlo sulla propria pelle è un’altra cosa, completamente diversa. Sono grato a tutto ciò che la vita mi ha dato e mi sta dando compresa la sofferenza che ho vissuto in questa storia. Ci vuole coraggio, tanto coraggio per andare fino in fondo a se stessi perchè arriva un momento che si è completamente soli e allora si scoprono tante cose che diversamente sarebbe impossibile comprendere.
Distinti saluti
Marco