Le vacanze: cosa significano e perché piacciono
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Cosa sono le vacanze?
Le vacanze sono dei congedi, più o meno lunghi, da un’occupazione regolare, di solito a scopo ricreativo o turistico.
La vacanza può essere considerata un piacere?
Si, la vacanza è anzitutto un piacere lecito, che non comporta rimorsi, o fastidiosi sensi di colpa per chi decide di fuggire, di andarsene per un po’.
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Quando si va in vacanza in genere?
In genere per le festività, in cui si può godere delle ferie, oppure per le vacanze estive, o anche per festeggiare particolari eventi (ad esempio, un anniversario).
Con chi si trascorrono, in genere, le vacanze?
In genere, le vacanze vengono trascorse insieme ad amici e familiari.
Vi sono altri motivi per cui si va in vacanza?
Si: una persona può, ad esempio, decidere di prendersi una pausa più lunga dal lavoro, come un anno sabbatico, o prendere una lunga aspettativa. In genere questa scelta precede un cambiamento di vita molto importante.
Da quanto tempo si va in vacanza?
Le vacanze sono una recente invenzione, sviluppatasi negli ultimi due secoli. Storicamente, l’idea di viaggiare per divertimento era un lusso che solo i ricchi potevano un tempo permettersi (ricordiamo l’ottocentesco Grand Tour verso l’Italia).
La tecnologia ha cambiato lo spirito della vacanza?
Si. Una volta, quando si partiva per le vacanze, si staccava completamente la spina con la propria vita e il proprio lavoro. Oggi, tramite il cellulare e le varie applicazioni, restiamo tutto il giorno in contatto con tutti. Da una parte questo impedisce di vivere la vacanza con lo stesso spirito di completo relax di un tempo, dall’altra, oggi anche la vita quotidiana può essere vacanza, dal momento che si può lavorare con il computer anche da una barca o sotto una palma.
Le vacanze comportano necessariamente il viaggiare?
No, si possono trascorrere le vacanze anche in un luogo di destinazione fisso, vicino o lontano dalla propria abitazione.
Un periodo in casa, senza andare a lavorare, può essere considerato “vacanza”?
Si, se le persone lo considerano un periodo piacevole di relax e amano la casa e le persone che la frequentano.
Le vacanze sono necessarie?
Si, tanto è vero che in quasi tutti i paesi del mondo, ci sono requisiti minimi per le ferie annuali che devono essere concesse a un dipendente. La “fuga” dal proprio mondo consente di liberarsi completamente di tutti i problemi: dalla routine quotidiana, al maledetto suono della sveglia, dalle frequentazioni sociali non sempre gradite, ai compiti gravosi e stressanti richiesti dal proprio lavoro.
Come ci si sente poco prima delle vacanze?
Più si avvicina il periodo delle ferie, più le persone si sentono depresse, stanche, irritabili, prive di energia. Non a caso, prima del periodo di vacanze non succede mai nulla: ogni decisione, ogni cambiamento, viene rimandato e postposto. Al ritorno, tutto potrà essere rimesso in discussione. Inoltre, prima delle vacanze si può alzare il livello di stress: con le valigie da completare, le piante da annaffiare, il gas da chiudere, il portiere da avvisare, si raggiunge forse il massimo del malessere nei giorni che precedono la vacanza, tanto che molti arrivano a dire che avrebbero preferito non partire, in modo da non aggiungere stress a stress.
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Staccare la spina per andare in vacanza può anche comportare sentimenti negativi?
Si. Per molti può esserci l’ansia da separazione con le persone care, il dispiacere di allontanarsi dai propri affetti, siano essi persone, animali o cose.
Cosa succede quando comincia la vacanza?
Quando, finalmente, arriva la vacanza vera e propria, essa è in genere balsamica e ristoratrice, capace di far allentare tutte le tensioni e di predisporre alla ricerca dei propri piaceri o alla soddisfazione dei propri bisogni.
La vacanza parla della persona che la sceglie?
Sicuramente si. Poiché la vacanza è sempre, in qualche modo, una risposta ai propri bisogni interiori, ai propri desideri di autorealizzazione, si può dire che essa sia in grado di spiegare molto di chi la sceglie: il tipo di personalità, il tono dell’umore, gli interessi, il modo di trovare il piacere di vivere.
Cosa si può dire di chi sceglie una vacanza di mare?
Chi opta per la classica vacanza in una località di mare, in tutto prevedibile e dunque non ansiogena, dove il piacere viene dalla possibilità di riposare, di godersi un cibo sano, dal gusto differente, passeggiate al sole, bagni di mare (se non vi sono alghe e inquinamento…) feste di piazza o eventi sulla spiaggia: il ritmo è scandito da abitudini semplici, che vengono rapidamente a sostituire le precedenti e che donano tranquillità allo spirito e tregua ai tormenti interiori (per chi ce li ha).
Cosa si può dire di chi sceglie una vacanza di “ricerca”?
Tranquilla, ma solo in apparenza è invece la vacanza ‘di ricerca’, dove il viaggio è più interiore che fisico, anche se si raggiungono mete lontanissime: questo tipo di vacanza è un cammino all’interno di se stessi, alla continua ricerca di conoscenze e saggezza, allo scopo di migliorarsi, di crescere come persone. Quello che si cerca è il rilassamento profondo, tecniche di meditazione, trattamenti con medicine alternative o orientali, yoga, viaggi sciamanici volti al ‘risveglio’ delle energie sopite. In questo caso ci si può ritrovare a trascorrere le vacanze in un ashram indiano o in un monastero buddista, o in luogo di ritiro e meditazione francescano.
Cosa dire di chi sceglie una vacanza avventurosa?
Andarsene via dalla pazza folla, magari a bordo di un catamarano o di un caicco turco, o perfino con una banale barca a vela può essere una ricerca dei propri limiti, sul piano fisico, sulle capacità di adattamento, sulla sensazione inebriante e allo stesso tempo paurosa di essere soli in balìa delle forze della natura, da domare e sconfiggere, oppure da capire e rispettare, per sfruttarle a proprio favore e non esserne sopraffatti. Ciò che si ricava da questa vacanza è un brivido di onnipotenza la dimostrazione di saper badare a se stessi, anche quando si è soli contro tutto. Sensazioni simili le si possono ricavare con gli sport estremi, tipo il rafting, il jumping, il parapendio: anche questi sono dei modi per regalarsi una scossa, una sorta di ‘tremo, ergo sum’.
Cosa dire della vacanza di lusso?
La scelta della vacanza a cinque stelle è quella con alberghi ‘vista mare’ a 360 gradi, crociere fantastiche, villaggi turistici da sogno. Tutto è perfetto, tutto è organizzato. In questi luoghi di vacanza si dimentica il mondo che c’è fuori, con i suoi problemi e le tante ingiustizie. A disposizione si hanno stuoli di efficienti camerieri, servizievoli portieri d’albergo, simpatici e disponibili animatori, tutti con un unico obiettivo in testa: il divertimento degli ospiti.
Cosa succede quando la vacanza finisce?
Come accadde a Ulisse, dopo aver conosciuto maghe, ciclopi e sirene, si comincia a desiderare di tornare finalmente alla propria Itaca. In vacanza ci si è sentiti degli eroi, dei privilegiati, ora si vuole tornare ad essere semplici persone che vivono la loro ‘normalità’. In fondo si parte proprio per questo: per poter ritrovare le proprie cose ed i propri affetti, per scoprire quanto essi siano migliori di tutto quello che è lontano e dal sapore esotico.
Perché piace raccontare la vacanza?
Mentre ancora la mente è affollata di bei ricordi, immagini, emozioni, risate, si prova a rendere gli altri partecipi delle proprie recenti esperienze, dei propri vissuti vacanzieri, ma questo momento, tanto atteso, è spesso deludente. Il più delle volte infatti è difficile trovare un orecchio attento per più di cinque-dieci minuti, mentre sono tante le cose che si vorrebbero raccontare. (Ovviamente anche noi stessi ci comportiamo così quando sono “gli altri” a tornare dalle vacanze…).
In genere, il replay della vacanza ad uso degli amici e dei parenti viene presto interrotto dalla comunicazione, da parte di chi ascolta, di qualche notizia capace di riportare bruscamente il vacanziere alla realtà quotidiana, infrangendo l’incantesimo: sai, mentre tu non c’eri, è morto Tizio, Caio ha perso il lavoro, Sempronio ha lasciato la moglie… Fine della vacanza !
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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