L’alleanza terapeutica: come favorirla
Una intervista sulla Eiaculazione Precoce
Nei miei primi anni professionali, mi ponevo la domanda: come posso trattare, curare o cambiare questa persona? Ora formulerei la domanda in questo modo: come posso fornire una relazione che questa persona possa utilizzare per la propria crescita personale?
–Carl R. Rogers
Alleanza Terapeutica: il concetto
Per alleanza terapeutica in ambito psicoanalitico si intende la collaborazione con l’analista di quella parte dell’Io del paziente relativamente libera da conflitti, che può entrare in rapporto maturo col terapeuta, facilitando il trattamento degli aspetti conflittuali.
Molte ricerche hanno dimostrato che la percezione di una relazione positiva con il proprio psicoterapeuta, di qualsiasi orientamento, sin dall’inizio del trattamento ,predice un successo terapeutico. Questo porta a concludere che, indipendentemente dal trattamento, la buona relazione col terapeuta contribuisce direttamente all’esito positivo della psicoterapia, favorendo sia i miglioramenti clinici sia le maggiori capacità di adattamento del soggetto all’ambiente.
Sebbene gli studiosi possano differire nel modo in cui viene concettualizzata l’alleanza, la maggior parte delle definizioni teoriche dell’alleanza ha tre temi in comune:
- la natura collaborativa della relazione,
- il legame affettivo tra paziente e terapeuta
- la capacità del paziente e del terapeuta di concordare obiettivi di trattamento e compiti.
Una intervista sull'ipnosi
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Pertanto, i terapeuti devono essere efficaci nello stabilire alleanze positive con i loro pazienti nelle prime fasi del processo terapeutico.
Come stabilire una buona alleanza terapeutica?
Ecco qualche suggerimento:
- Iniziare con un approccio centrato sul paziente.
- Informarsi sulle speranze e le preoccupazioni del paziente riguardo alla psicoterapia. Quale risultato cerca il paziente dalla terapia?
- Specificare l’importanza dell’alleanza terapeutica.
- Mostrare apprezzamento per la presenza e l’impegno che il paziente mette nella terapia.
- Pianificare come comunicare al di fuori degli appuntamenti se il paziente ha domande o dubbi.
- Discutere eventuali ostacoli alla partecipazione e risolverli.
- Iniziare con domande aperte e risposte empatiche.
- Ascoltare attentamente le motivazioni come guida a ciò che è più importante per il paziente.
- Coltivare un atteggiamento di umiltà culturale. Riflettere regolarmente sulle proprie reazioni automatiche e sui potenziali pregiudizi inconsci nei confronti dei pazienti per migliorarsi su questo punto.
- Stabilire obiettivi chiari costruendo insieme un piano terapeutico.
- Rivedere regolarmente i progressi della terapia, discutendo su cosa funziona e cosa no, apportando le modifiche appropriate.
- Rivedere regolarmente la soddisfazione del paziente rispetto al processo terapeutico, alla relazione e al piano terapeutico.
- Affrontare direttamente la possibilità che il paziente possa sentirsi scettico riguardo alle diagnosi e ai trattamenti proposti
Una intervista sulla Timidezza
Esempio di alleanza terapeutica
TJ era un ragazzo di 26 anni che lavorava nel settore edile. Aveva difficoltà a dormire, mancanza di energia e motivazione, mancanza di pazienza e minore produttività nel suo lavoro. Il suo capo lo aveva incoraggiato a consultare un terapeuta per questi sintomi. Il suo medico di base lo aveva inviato a uno psichiatra, il dottor Kurtz, dopo una visita medica.
TJ sembrava a disagio quando il dottor Kurtz incontrò il suo nuovo paziente nella sala d’attesa. Il dottor Kurtz sorrise in modo incoraggiante quando i due si sedettero nel suo studio.
“Il tuo medico di base ti ha indirizzato da me, pensando che potessi essere depresso. Hai già visto un terapeuta prima d’ora?” chiese il dottor Kurtz.
“No”, rispose seccamente TJ.
“Hmm. Beh, se sono il primo psichiatra che vedi, credo che farei meglio a farti una buona impressione”, disse scherzosamente il dottor Kurtz, nell’ovvio tentativo di aiutare TJ a sentirsi più a suo agio.
TJ fece un sorriso ironico e rispose: “Dottore, mi lasci essere onesto con lei. Non voglio sedermi e parlare dei miei problemi. Ne ho abbastanza senza dover spifferare a lei tutto ciò che mi dà fastidio. Voglio solo riuscire a dormire e recuperare le energie. Ho paura che verrò licenziato dal mio lavoro.”
Il dottor Kurtz guardò empaticamente TJ. “Oh. Deve essere stato davvero difficile venire qui. Mi dispiace che la vita sia stata così dura con te. Come pensi che possa esserti utile?”
“Onestamente, non credo che lei possa aiutarmi. Magari mi darà una medicina che non voglio davvero prendere e che mi priva del desiderio sessuale. Non lo so”, rispose sarcastico TJ, con una punta di sconfitta nel tono della voce.
Il dottor Kurtz strinse pensieroso le labbra, continuando a fissare TJ. “Grazie per essere stato onesto, TJ. E sono felice che tu sia venuto qui. Sai cosa vuoi e cosa non vuoi. Mi piace. Penso che possiamo lavorare insieme, se sei d’accordo.”
Il dottor Kurtz continuò a fare la sua anamnesi, fino a che TJ disse che non pensava che un medico ebreo potesse capire o davvero prendere in terapia un lavoratore nero.
Il dottor Kurtz sorrise. “Adoro davvero la tua onestà. Alcune persone non sono mai abbastanza consapevoli e abbastanza coraggiose da dire quello che sentono. Cercherò davvero di ascoltarti e capirti. Spero che mi farai sapere se ritieni che ti stia o meno “capendo”.
Paziente e Terapeuta a questo punto elaborarono un piano per aumentare la socializzazione di TJ con amici e familiari, per migliorare l’igiene del sonno assumendo melatonina secondo necessità per migliorare i ritmi circadiani e includere la psicoterapia, oltre a un trattamento farmacologico che non avrebbe avuto effetti sulla vita sessuale.
“Ehi, dottore, non è poi così male”, disse TJ con un ampio sorriso di sollievo mentre se ne andava. Strinse fermamente la mano del dottor Kurtz e dichiarò: “Ci vediamo la prossima settimana”.
Dr. Walter La Gatta
Adattato da: Stubbe DE. The Therapeutic Alliance: The Fundamental Element of Psychotherapy. Focus (Am Psychiatr Publ). 2018 Oct;16(4):402-403. doi: 10.1176/appi.focus.20180022. Epub 2018 Oct 18. PMID: 31975934; PMCID: PMC6493237.
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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