La violenza sessuale sulle donne
Secondo uno studio di qualche anno fa, un terzo dei britannici credeva che una donna che si comportava con estrema leggerezza negli incontri sociali meritasse di essere violentata. Più di un quarto degli intervistati riteneva che una donna fosse responsabile della violenza che le veniva fatta se lei indossava abiti sexy o troppo rivelatori, o fosse ubriaca.
Nello studio, una persona su cinque pensava che la donna vittima di stupro fosse in parte colpevole se si sapeva in giro che aveva avuto molti partner sessuali, e più di un terzo credeva che lei fosse responsabile se non si fosse espressamente negata all’uomo che voleva tentare un approccio sessuale con lei.
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In ognuno di questi scenari, si è visto che a pensarla così era una percentuale leggermente maggiore di uomini rispetto alle donne, tranne nel caso dell’ubriachezza, dove la percentuale espressa da uomini e donne era quasi pari, con una leggera prevalenza delle percentuali espresse dalle donne.
I gruppi di sostegno alle vittime, leggendo risultati del genere, non possono che ritenere questi dati allarmanti, e invitare a prendere provvedimenti che possano educare le persone sul fatto che la violenza sessuale è un grave reato, che comporta gravi sofferenze, sia a livello fisico che psicologico, che non possono essere giustificate per nessuna ragione.
In questa ottica, piuttosto che domandarsi se e perché una donna si comporti con leggerezza, o si vesta con abiti provocanti, o si ubriachi perdendo la cognizione di sé, occorrerebbe chiedersi: è proprio vero che un uomo non possa trattenersi dal violentare una donna in queste condizioni?
Il pensiero ricorrente è che se vai a svegliare il cane che dorme, il minimo che ti puoi aspettare è un’aggressione. L’istinto di un uomo alla violenza sessuale viene considerato come un istinto animale incontrollabile, per cui le donne devono prestare attenzione ed evitare ogni provocazione, reale o anche solo ritenuta tale.
Con questo modo di pensare, lo stupro viene legittimato, quasi come se fosse una calamità naturale inevitabile, dovuta ai comportamenti “sbagliati” delle donne. Non a caso si insegna più facilmente ad una ragazza quali comportamenti tenere in pubblico per evitare di essere giudicata male e quindi violentata, piuttosto che l’obbligo assoluto di non violentare le donne, per nessuna ragione, ai maschi.
Ciò che in tutto questo maggiormente stupisce è che un numero abbastanza elevato di donne tende a dare la colpa alle vittime della violenza, invece che agli stupratori.
Una spiegazione di questo comportamento potrebbe essere nel cercare di squalificare la vittima, vedendola come una persona diversa da sé: in questo modo ci può sentire lontane dal pericolo e invulnerabili per quel particolare rischio, grazie alle precauzioni intraprese.
In realtà occorrerebbe abituarsi all’idea che le donne possono anche non comportarsi come suore; è importante spiegare agli uomini che non è lecito chiedere o pretendere rapporti sessuali quando non c’è consenso.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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