La terapia Junghiana: cos’è, come funziona
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La terapia junghiana, o psicoterapia analitica, o anche psicologia analitica, è una forma di psicoterapia sviluppata da Carl Gustav Jung, uno dei pionieri della psicologia moderna. Questa terapia si distingue per il suo approccio profondamente simbolico e archetipico alla comprensione della psiche umana.
Come e quando è nata la terapia Junghiana?
Carl Gustav Jung, nato nel 1875 in Svizzera, inizialmente lavorò a stretto contatto con Sigmund Freud. Tuttavia, le loro teorie alla fine si separarono su diversi punti fondamentali, portando Jung a sviluppare la propria scuola di pensiero. Mentre Freud si concentrava principalmente sull’inconscio individuale e sui conflitti sessuali, Jung ampliò il concetto di inconscio includendo un livello più profondo chiamato inconscio collettivo. Questo livello, secondo Jung, contiene archetipi: immagini e temi universali presenti in tutte le culture e in tutte le epoche.
Il modello terapeutico di Jung ricalca quello di Freud?
Si. La terapia junghiana segue a grandi linee il modello di Freud, come ha spesso ammesso lo stesso Jung. Viene tuttavia applicato anche un metodo complementare, per guidare il paziente verso un confronto personale con l’inconscio collettivo e i suoi archetipi.
Questo confronto mira all’assimilazione delle immagini archetipiche, cioè all’individuazione.
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Cosa intende Jung per Individuazione?
Si tratta di un vasto processo che porta alla realizzazione dell’integrità, che nasce dalla congiunzione di coscienza e inconscio. In pratica, si tratta di un’estensione dell’Io freudiano, per includere gli elementi portati dagli archetipi.
Quali sono i Fondamenti della Terapia Junghiana?
La terapia junghiana si basa su diversi concetti chiave:
- Inconscio Collettivo e Archetipi: Jung credeva che oltre all’inconscio personale, esistesse un inconscio collettivo composto da archetipi comuni a tutta l’umanità. Questi archetipi includono figure come il Saggio, l’Eroe, l’Ombra e l’Anima, che emergono nei sogni, nelle mitologie e nelle storie.
- Individuazione: Questo è il processo attraverso il quale un individuo si realizza pienamente, integrando consapevolmente diverse parti del proprio sé. L’individuazione è vista come il compimento del potenziale umano e il raggiungimento di un equilibrio tra le varie parti della psiche.
- Sogni e Simbolismo: Jung attribuiva grande importanza ai sogni e ai simboli, vedendoli come vie attraverso cui l’inconscio comunica con la coscienza. L’analisi dei sogni è quindi una componente cruciale della terapia junghiana.
- Funzioni psichiche: Jung identificava quattro funzioni principali della psiche: pensiero, sentimento, intuizione e sensazione. Ogni individuo ha una combinazione unica di queste funzioni, che influenzano il modo in cui percepisce e interagisce con il mondo.
Come si svolge la Terapia Junghiana?
La terapia junghiana si svolge attraverso un processo collaborativo tra terapeuta e paziente, dove il terapeuta assume il ruolo di guida piuttosto che di esperto autoritario. La psicoterapia Junghiana usa queste tecniche:
– Analisi dei Sogni: I sogni vengono analizzati per rivelare contenuti dell’inconscio e facilitare il processo di individuazione. Il metodo di interpretazione dei sogni di Jung segue quello di Freud, comprese le associazioni libere e l’approccio retrospettivo. Jung ha aggiunto diversi nuovi concetti, come l’amplificazione dei contenuti onirici.
– Amplificazione: Questo metodo coinvolge l’esplorazione di immagini e simboli del sogno attraverso miti, arte, e folklore, per comprendere meglio i loro significati. Questa tecnica mira all’integrazione dei contenuti inconsci e all’estensione della mente cosciente.
– Lavoro con l’Ombra: La terapia spesso si concentra sull’integrazione dell’ombra, le parti nascoste e non riconosciute della personalità, per promuovere la crescita psicologica.
– Tecniche immaginative attive: Le fantasie sono prodotti dell’inconscio e, secondo Jung, devono essere pienamente integrate in modo consapevole. Le tecniche immaginative includono esercizi come l’immaginazione attiva, dove i pazienti dialogano con immagini interne per esplorare i propri conflitti e potenzialità. Jung invitava i suoi pazienti a lasciar passare qualsiasi cosa nella loro mente: le fantasie interiori devono fluire liberamente, mentre il paziente non è uno spettatore distaccato e contemplativo, né uno psicoterapeuta di se stesso, ma un attore, che prende parte alle sue fantasie e svolge un ruolo in esse.
– Test libere associazioni: Il test utilizzato nel trattamento psicoterapeutico consiste nel registrare il tempo medio di risposta a determinate parole stimolo. Al paziente viene chiesto di rispondere alle parole pronunciate dall’analista con qualsiasi parola gli venga in mente. Il tempo di risposta può essere un indicatore dei complessi inconsci attivati.
– Giocare, dipingere, costruire e altre attività simili: possono portare a esplorare e manifestare i suoi contenuti inconsci. Nella pittura si può esprimere una rappresentazione visiva della totalità. Anche nella costruzione, si possono alleviare le sue forze creative interiori bloccate o inibite dai valori etici o morali unilaterali.
Che impatto ha avuto la psicoterapia Junghiana nella psicoterapia e, più in generale, nella cultura?
La terapia junghiana ha avuto un impatto significativo e duraturo nella psicoterapia e nella cultura.
In ambito terapeutico i pazienti riportano una maggiore comprensione e accettazione di sé stessi, grazie al lavoro con archetipi e simboli. Inoltre, l’enfasi di Jung sulla spiritualità ha aiutato molte persone a trovare scopi e significati nella vita.
Le idee di Jung hanno, inoltre, influenzato profondamente artisti, scrittori e pensatori in vari campi, promuovendo una visione più integrata e simbolica della creatività umana.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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