La sindrome delle vacanze finite
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La “sindrome delle vacanze finite” è un fenomeno psicologico che molte persone sperimentano al rientro dalle vacanze, caratterizzato da una sensazione di malinconia, stress, e difficoltà ad adattarsi alla routine quotidiana. Questo stato emotivo può manifestarsi con sintomi fisici e psicologici, influenzando il benessere generale. La sindrome delle vacanze finite è amplificata da una cultura che associa le vacanze al concetto di felicità assoluta e il lavoro a doveri noiosi e faticosi. Questo dualismo crea un carico psicologico al rientro. Cerchiamo di capire meglio come gestire questa sindrome.
Perché sono utili le vacanze?
Le vacanze sono estremamente utili per la salute mentale e fisica delle persone, e sia in campo medico, sia psicologico: in vacanza si abbandonano finalmente gli stress quotidiani e questo migliora il sonno, la pressione sanguigna diminuisce, ci si sente più rilassati.
Cosa si intende per sindrome delle vacanze finite?
La sindrome delle vacanze finite esprime sotto forma di sintomi fisici quello che è un disagio puramente psicologico. La stanchezza, la mancanza di appetito e di concentrazione, la mancanza di sonno, dolori muscolari, tachicardia sono i disturbi somatici più frequentemente lamentati da chi rientra dalle vacanze e deve aspettare un anno prima di poter pensare ad un altro periodo di riposo dalla routine lavorativa.
Quali sono i sintomi più comuni di questa sindrome?
Le persone che vivono questa sindrome possono presentare:
- Sensazione di vuoto o tristezza al pensiero del ritorno al lavoro o agli impegni quotidiani.
- Stanchezza persistente, nonostante il periodo di riposo appena trascorso.
- Irritabilità, ansia o difficoltà di concentrazione.
- Disturbi del sonno, come insonnia o risvegli frequenti.
- Riduzione della motivazione e del rendimento.
Quali sono le cause principali di questo malessere?
Questa condizione è spesso legata a un brusco cambiamento tra il rilassamento e la libertà delle vacanze e le pressioni della vita quotidiana. Tra i fattori che contribuiscono troviamo:
- Aspettative irrealistiche: Durante le vacanze, si tende a idealizzare il tempo libero, come se fosse un qualcosa di acquisito per sempre.
- Carico di lavoro accumulato: Il ritorno al proprio lavoro spesso coincide con un aumento di responsabilità e scadenze.
- Mancanza di flessibilità: Tornare subito a un ritmo serrato senza un periodo di transizione può accentuare il disagio.
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Cosa fare per attenuare il senso di malessere?
Esistono diversi modi per gestire efficacemente questa condizione e favorire un rientro più sereno:
- Quando si è in vacanza concentrarsi su quello che si sta facendo e vivendo, perché si tratta di esperienze nuove o insolite, che possono essere utili come spunto per modificare alcune abitudini o comportamenti sbagliati nella propria vita. Queste esperienze della vacanza dunque saranno tanto più interessanti se forniranno una motivazione a cambiare le abitudini di vita sbagliate o non soddisfacenti;
- Al ritorno dalle vacanze, invece di lasciarsi andare alla nostalgia, programmare subito la prossima vacanza. Anche l’attesa per una vacanza o la sua preparazione possono rappresentare una gioia, soprattutto nel cercare i modi per fare meglio di quanto si è fatto nell’ultima vacanza (es. scelta di un hotel migliore, di una spiaggia meno affollata, un volo meno costoso ecc.);
- Considerare la fortuna che si ha nel potersi concedere delle vacanze: non tutti possono permettersele e dunque essere nati nella parte giusta del mondo, o nella famiglia giusta, quelle cioè in cui sono contemplate le vacanze, dovrebbe essere un aiuto psicologico che permette di apprezzare di più il tempo trascorso in ferie, lontani dalla propria abituale casa;
- Suddividere il periodo complessivo della vacanza in più segmenti: questo dà l’impressione che la vacanza sia più lunga;
- Stabilire un periodo di ri-adattamento al lavoro, ritornando a casa qualche giorno prima la fine della vacanza, invece di tornare all’ultimissimo momento. In questo modo si potrà tornare alle vecchie abitudini, abbandonando quelle prese in vacanza, come l’andare a dormire tardi o fare il sonnellino pomeridiano.
- Mantenere piccole abitudini rilassanti, come passeggiate, hobby o momenti di svago.
- Infine, non attribuire troppa importanza a questi malesseri post vacanza e cercare di contrastare la malinconia pensando che la vacanza ci ha permesso di essere più forti e carichi per affrontare un nuovo periodo di lavoro, cercando di trarne dei benefici.
- Se i sintomi persistono o diventano invalidanti, può essere utile consultare uno/a psicoterapeuta per approfondire le cause e sviluppare strategie personalizzate.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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