La paura dei coltelli e degli oggetti appuntiti
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La fobia dei coltelli e degli oggetti appuntiti è un disturbo d’ansia intenso e persistente, associato alla presenza o al pensiero di oggetti affilati come coltelli, forbici, rasoi o altri strumenti taglienti. Questa fobia può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana di chi ne soffre, influenzando le attività quotidiane e le relazioni personali. Cerchiamo allora di capire cosa significa vivere con questa fobia e come è possibile superarla.
Come si origina questa fobia?
Come per tutte le altre fobie, si possono trovare le cause generanti questa fobia nelle diverse esperienze di vita. Ad esempio, un’esperienza traumatica come un incidente con un oggetto affilato, o l’osservazione di un incidente simile accaduto a una persona cara, potrebbero contribuire allo sviluppo di questa fobia. Alcune persone, tuttavia, potrebbero sviluppare questa paura senza alcun evento specifico, ma piuttosto per una combinazione di fattori genetici, biologici e ambientali.
Relazione fra sesso e cibo
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Come si può definire questa fobia?
Ci sono vari nomi, utilizzati per definire questa fobia:
- Aichmofobia, dal greco aichmē (punto) e phobos (paura), rappresenta un’intensa paura e ansia quando ci si trova vicino a oggetti appuntiti come forbici, coltelli, aghi e matite. Chi ne soffre potrebbe evitare situazioni o luoghi in cui sono presenti questi oggetti per evitare l’ansia ad essi collegata.
- Tripanofobia, paura specifica delle iniezioni o degli aghi, specialmente in ambito medico
- Belonefobia, dal greco βελόνη, «ago», la paura degli aghi e degli spilli
- Xilofobia dal greco “xilo”, che significa “coltello” o “lama”, e “phobos”, che significa “paura”.
Quanto è diffusa questa fobia?
Non è possibile conoscere il numero esatto di casi di questa fobia, che appartiene al gruppo delle fobie specifiche, come quelle che si possono avere per i ragni, per l’altezza, per il buio, ecc. Si può dire però che circa il 7-10% della popolazione soffre di una fobia specifica.
Come si fa a capire se si soffre di questa fobia?
I sintomi sono i seguenti:
- Sentimenti di paura e ansia
- Battito cardiaco accelerato
- Tremore
- Fiato corto, fame d’aria
- Vertigini
- Stordimento
- Sudorazione
- Brividi
- Desiderio di fuggire dalla situazione
Questi sintomi possono essere attivati anche solo pensando alle immagini che scatenano la paura dei coltelli.
Possono esserci relazioni con il DOC, disturbo ossessivo-compulsivo?
Si, ma in questo caso si tratta di ossessioni pure, senza compulsioni. Queste ossessioni possono essere di contenuto aggressivo, religioso, sociale o sessuale. Tra esse vi sono:
- Timore di fare del male a se stessi o agli altri (es. paura di usare i coltelli, di passare vicino alle finestre, di avvelenare il cibo di altre persone, di fare del male ai bambini piccoli, ecc.),
- Presenza di immagini violente o terrificanti (es. visioni di corpi fatti a pezzi),
- Timore di pronunciare frasi oscene o insulti,
- Paura di bestemmiare o compiere atti sacrileghi
- Timore di fare cose imbarazzanti o pericolose
- Dubbio (o terrore) di essere perversi, pedofili o omosessuali.
Questi soggetti possono passare anche delle ore a rimuginare su questi pensieri, con estenuati messe alla prova e ripetute domande sulla propria natura.
Come si cura questa fobia?
La fobia può solitamente essere trattata con la terapia espositiva e/o la terapia cognitivo comportamentale. Nei casi più gravi, il soggetto potrebbe aver bisogno di farmaci che allevino temporaneamente i sintomi di paura e ansia, per partecipare con maggiore tranquillità alle sedute di psicoterapia. È importante ricordare che la fobia dei coltelli e degli oggetti appuntiti è una condizione comune e trattabile. Rivolgersi a uno psicoterapeuta o a uno psichiatra specializzato in disturbi d’ansia può essere il primo passo verso il superamento di questa paura e per il recupero di una vita più serena e funzionale.
Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione
Cosa si intende per Terapia dell’esposizione?
La terapia dell’esposizione è una forma comune di trattamento psicologico utilizzato per trattare le fobie specifiche. Attraverso questa terapia si incoraggiano i soggetti con fobia ad avvicinarsi e a cercare di rimanere nelle situazioni che causano loro ansia, in modo che possano imparare ad affrontarle. In genere si inizia dall’osservare immagini di coltelli e oggetti appuntiti, per poi imparare a tenerli tra le mani senza soffrirne. Il processo di terapia espositiva è lento e graduale: si inizia con esposizioni leggere per poi progressivamente aumentare l’intensità, desensibilizzando la risposta ansiosa. I tempi vanno adattati ai bisogni del paziente.
Cosa è la terapia cognitivo comportamentale?
E’ un trattamento efficace per le fobie, compresa la fobia dei coltelli e degli oggetti appuntiti. Questa forma di terapia ha lo scopo di identificare e modificare i pensieri irrazionali o distorti e di sviluppare strategie per affrontare gradualmente le situazioni temute.
Cosa si può fare da soli per ridurre i sintomi?
- Dormire abbastanza e fare attività fisica
- Distrarsi con altri pensieri
- Praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, il training autogeno e lo yoga
- Rivolgersi a familiari e amici per ricevere supporto
- Imparare di più sugli oggetti temuti: comprendere come vengono utilizzati in modo sicuro e praticarne l’uso corretto, per aumentare la fiducia e ridurre la paura.
Dr. Giuliana Proietti
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Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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