La libido: cosa significa esattamente?
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Cosa significa “libido”?
“Libido” è un termine latino, che significa ‘desiderio’. Nella letteratura psicoanalitica, il termine può essere interpretato almeno in due modi: secondo Freud o secondo Jung.
Quali sono le differenze ?
Freud introdusse il termine per indicare, a livello di inconscio, l’energia psichica innata, biologicamente determinata e correlata strettamente al principio del piacere. Nell’accezione ortodossa freudiana la libido si trova alla base degli impulsi e dei comportamenti umani ed indica l’energia della pulsione sessuale nei suoi aspetti psichici. (Pertanto è errato considerare la libido come un’eccitazione sessuale puramente somatica, come normalmente si tende a fare; per dirla con Freud essa è “l’espressione dinamica della pulsione sessuale nella vita psichica”).
Il termine libido in Jung assume un significato più ampio, presentandosi come energia psichica in generale, come impulso non inibito da istanze morali o d’altro genere, che comprende sia la sessualità sia altri bisogni, appetiti, affetti.
Più di ogni altra divergenza di opinione, a separare ancor oggi i seguaci di Freud da quelli di Jung è soprattutto questo concetto della libido. (Quando Jung ne dette la ridefinizione di ‘energia vitale umana generale’, Freud commentò: “Si rinuncia a tutti i risultati dell’osservazione psicoanalitica raggiunti fino ad oggi se, seguendo C.G. Jung, si fa volatizzare il concetto stesso di libido, facendola coincidere in generale con la forza motrice psichica”).
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In sessuologia quale è il suo significato?
In sessuologia il termine designa il desiderio sessuale, su cui influiscono fattori ormonali, nervosi e psichici, e che non necessariamente corrisponde all’effettiva capacità sessuale del soggetto.
Il concetto di libido è cambiato nel tempo?
In una prima fase del pensiero freudiano l’altra pulsione che accompagnava quella libidica era quella di autoconservazione (poi detta dell’Io) e, in una seconda fase, caduta la suddetta distinzione, la libido venne contrapposta alle pulsioni di morte, identificando la libido con le pulsioni di vita, o Eros (dalla mitologia di Eros e Thanatos).
Cosa sono gli investimenti libidici?
La libido può investire un oggetto esterno all’individuo (libido oggettuale) o l’individuo stesso (libido narcisistica o libido dell’Io). Quanto più aumenta la libido narcisistica, tanto più diminuisce la libido oggettuale e viceversa. (Detto in altre parole, se si ama troppo se stessi, non si può amare un’altra persona, e viceversa).
Alla nascita, la libido è interamente narcisistica e solo successivamente si trasferisce sugli oggetti esterni all’individuo (persone o cose: per Freud un ‘oggetto’ può essere anche una persona, in quanto l’oggetto è ciò che riesce a soddisfare una pulsione); si va così dall’autoerotismo all’oggetto eterosessuale passando per le fasi del narcisismo primario e dell’omosessualità.
Quando la libido è investita tutta sull’Io invece che sugli oggetti esterni cosa avviene?
Questo avviene negli stati patologici, come nei deliri di onnipotenza: invece di dirigersi verso l’oggetto esterno, la libido ripiega nuovamente sull’Io (ed in questo caso si parla di ‘narcisismo secondario’, alla base di problemi psicotici, come la schizofrenia).
Come è organizzata la libido?
L’organizzazione della libido consiste nella coordinazione delle pulsioni parziali (cioè incomplete, limitate) che di volta in volta interessano in particolare una determinata zona erogena.
Quali sono le zone erogene interessate?
Le zone erogene che nello sviluppo psicosessuale vengono investite dalle pulsioni libidiche sono nell’ordine: la bocca (fase orale), l’ano (fase anale), i genitali (fase fallica e poi genitale, dopo un periodo di così detta ‘latenza’). La piena organizzazione delle pulsioni parziali della libido, dice Freud, è raggiunta “soltanto con la pubertà in una quarta fase, quella genitale”.
(In altre parole: la libido si organizza e giunge ad esprimersi compiutamente solo attraverso la scelta di una persona dell’altro sesso, con la quale si stabilisce un rapporto anche sessuale. Da qui il corollario che l’omosessualità è una devianza, che il sesso non genitale rappresenta solo una pulsione parziale e dunque denota l’immaturità psicosessuale del soggetto. Esempio pratico di quanto appena detto: l’orgasmo clitorideo e l’orgasmo vaginale, dove l’orgasmo clitorideo sarebbe una fase di passaggio, che dovrebbe essere abbandonata dalla ragazza nel periodo puberale, una volta raggiunta la ‘piena organizzazione delle pulsioni parziali della libido’).
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Quando, durante lo sviluppo psicosessuale, la libido non si sposta da una zona erogena all’altra cosa accade?
Se la libido si fissa a un determinato stadio dello sviluppo sessuale, ad una determinata zona erogena, si tratta di una fissazione, (o regressione se dopo essersi spostata in altre zone erogene torna indietro). Sia la fissazione che la regressione sono situazioni che aprono le porte a comportamenti nevrotici o psicotici. (Ci si fissa o si regredisce ad un determinato stadio di sviluppo per due motivi: o si sono avute soddisfazioni particolarmente gratificanti, o situazioni particolarmente frustranti che costituiscono un blocco per la possibilità di sviluppo).
In che modo si comporta la libido?
La libido si comporta a volte in modo plastico, a volte viscoso: nel primo caso, quando non è possibile una scarica diretta nella soddisfazione pulsionale (ad esempio: quando si desidera un oggetto o una persona, ma non li si può avere), la libido si trasferisce da un oggetto ad un altro e da una forma di soddisfacimento ad un’altra, secondo un modello di compensazione omeostatica.
Nel secondo caso essa si fissa su un determinato oggetto o fase e vi si stabilizza in modo più o meno accentuato. Plasticità o viscosità della libido determinano la personalità dell’individuo: la viscosità tende ad aumentare con l’invecchiamento biologico e può rappresentare un serio ostacolo per il successo terapeutico.
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Cosa accade se la libido non riesce a scaricarsi completamente?
Se la libido non riesce più a scaricarsi adeguatamente e si accumula a livello intrapsichico, costituisce una sorta di serbatoio da cui i sintomi patologici nevrotici o psicotici attingeranno la loro energia. Esempi di stasi o ingorgo libidico sono la nevrosi d’angoscia, l’ipocondria (come accumulo di libido narcisistica) e il delirio (come disperato tentativo di ridirigere l’energia libidica su un mondo esterno trasformato).
Cosa accade quando la libido si fissa a stadi primitivi dello sviluppo psicosessuale?
In ambito sessuale una libido fissata a stadi primitivi dello sviluppo psicosessuale può dar luogo a fissazioni per particolare zone erogene, sessualità infantile, sublimazione ecc.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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