La bisessualità nel mondo antico
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La bisessualità, intesa come l’attrazione sessuale e affettiva verso persone di entrambi i sessi, è un fenomeno che ha radici profonde nella storia umana. Le culture antiche avevano una comprensione e una rappresentazione della sessualità molto diverse da quelle odierne ed erano in genere più fluide e inclusive. Cerchiamo di capire meglio come stavano le cose.
La Grecia Antica
In Grecia la bisessualità era una parte integrale della vita sociale e culturale, particolarmente tra gli uomini, tanto che la pederastia, una relazione tra un uomo adulto e un giovane ragazzo, era una pratica comune e socialmente accettata, spesso vista come un mezzo di educazione e formazione morale.
L’identità omosessuale non era definita: nella Grecia antica, infatti, il diffuso comportamento bisessuale rendeva problematica l’acquisizione di una identità omosessuale, intesa come preferenza esclusiva per il sesso maschile (David Cohen, 1991).
L’essere soggetti passivi in giovane età veniva considerata una forma di educazione e di sottomissione al volere dell’autorità. Superata l’adolescenza, l’uomo si sposava, ma poiché non era tenuto alla fedeltà, poteva intrattenere relazioni sessuali o con altre donne (in genere prostitute) o con dei giovanissimi, purché, come si è detto, il ruolo sessuale fosse attivo.
Anche nella mitologia greca molte divinità mostravano comportamenti bisessuali. Zeus, ad esempio, ebbe numerosi amanti di entrambi i sessi.
Una intervista sull'anorgasmia femminile
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Roma Antica
La società romana, pur condividendo alcune somiglianze con quella greca, aveva proprie peculiarità in termini di sessualità. Le relazioni bisessuali tra uomini erano comuni, ma spesso regolamentate da rigide norme sociali e di classe.
Non esisteva infatti una differenza fra omosessualità ed eterosessualità, ma tra comportamento ‘passivo’ e comportamento ‘attivo’. Assumere un comportamento passivo era considerato ‘contro natura’ se si aveva una certa età, oppure se si aveva la condizione di ‘uomo libero’ o di persona ‘ricca’.
Nella Roma antica il maschio aveva a disposizione, oltre alle moglie e alle prostitute, schiavi, liberti e gli uomini dei paesi conquistati. Più che di libertà sessuale, potremmo dire, si trattava di libertà di stupro e di pedofilia.
Diversi imperatori romani, come Nerone e Adriano, ebbero amanti di entrambi i sessi. Adriano, in particolare, è noto per la sua relazione con Antinoo, un giovane greco che fu deificato dopo la sua morte.
L’Antico Egitto
In Egitto, la sessualità era spesso rappresentata in modi che riflettevano la centralità della fertilità e della continuità dinastica. Tuttavia, esistono testimonianze che suggeriscono una certa tolleranza verso le relazioni bisessuali.
Ad esempio, alcuni testi mitologici accennano a relazioni tra divinità di sesso maschile e femminile.
L’Asia Antica
Anche in molte culture asiatiche antiche, la sessualità era vista con una maggiore fluidità.
In India il Kama Sutra, un antico testo indiano sul comportamento sessuale umano, riconosceva la diversità delle pratiche sessuali, inclusa la bisessualità. Il testo descrive vari tipi di unioni e la sessualità era vista come un aspetto naturale della vita umana.
In Cina durante la dinastia Han, le relazioni tra uomini di status elevato erano documentate e spesso accettate. L’imperatore Ai della dinastia Han è noto per la sua relazione con Dong Xian, un ufficiale di corte.
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Cristianesimo
Con l’avvento del Cristianesimo e l’influenza crescente delle religioni monoteiste, le percezioni della sessualità, inclusa la bisessualità, cambiarono radicalmente. Le pratiche sessuali che erano una volta accettate e celebrate in molte culture antiche furono represse o considerate peccaminose.
Nell’alto impero romano del III secolo d.C. si inasprirono anzitutto i provvedimenti legislativi contro l’omosessualità passiva ma, a poco a poco, essi cominciarono a riguardare anche l’omosessualità attiva.
Alcuni autori (Michel Faucault, 1982, Paul Veyne, 1983, Aline Rousselle, 1985) sostengono che un simile cambiamento fu determinato da fattori interni alla società pagana, che diedero vita ad un vero e proprio ‘puritanesimo della virilità’.
Secondo altri autori (Eva Cantarella, 1995), “la politica imperiale in materia di omosessualità sembra effettivamente orientata e determinata dal desiderio di imporre la morale cristiana, secondo la quale ogni manifestazione di omosessualità doveva sparire perché, sempre e comunque, il ‘rapporto contro natura’ offendeva il Signore”
Di certo la civiltà romana, alla fine del periodo augusteo, iniziò a cercare rimedi per fronteggiare una progressiva decadenza, che si pensava fosse dovuta alla rilassatezza dei costumi. La sessualità fu così gradualmente slegata dal piacere e ricondotta esclusivamente alla procreazione all’interno del matrimonio, aumentando l’ostracismo nei confronti dei rapporti omosessuali.
Nel VI secolo d.C. Giustiniano dispose la condanna a morte per tutti gli omosessuali, fossero essi attivi o passivi. Secondo la Cantarella, fu questa una chiara influenza del pensiero e delle dottrine giudaico-cristiane, per le quali l’atto omosessuale era condannabile in sé, in qualsiasi modo fosse compiuto.
Fonti principali:
L. Benadusi, La storia dell’omosessualità maschile: linee di tendenza, spunti di riflessione e prospettive di ricerca, in Rivista di Sessuologia, vol 31, 2007
Eva Cantarella, Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico, Rizzoli, 1995
Immagine: Wikimedia
Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere
Convegno Diventare Donne
18 Marzo 2023, Castelferretti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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