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Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta
La bisessualità è un orientamento sessuale che può suscitare curiosità e anche alcune incomprensioni. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche della bisessualità rispondendo a domande frequenti per chiarire miti, pregiudizi e fornire una comprensione più ampia e accurata.
Da quanto tempo è stata riconosciuta la bisessualità?
Il termine bisessuale è stato coniato nel 1809 da alcuni botanici, per descrivere le piante provviste di organi riproduttivi sia maschili sia femminili. In seguito è entrato nel linguaggio sessuologico per definire l’attrazione sia per soggetti di sesso maschile, sia per soggetti di sesso femminile.
Che cosa è la bisessualità?
La bisessualità è un orientamento sessuale che si caratterizza per l’attrazione, sentimentale o sessuale, verso persone di più di un genere. Non significa necessariamente essere attratti in modo uguale da tutti i generi, ma comporta un’apertura all’attrazione per più generi. Questa attrazione può variare nel tempo, come in ogni orientamento, e differisce da persona a persona.
La bisessualità è tipica degli esseri umani?
No, è stata osservata anche fra gli animali. L’elevato numero di osservazioni scientifiche sul comportamento bisex degli animali dimostra che si tratta di un comportamento naturale e non una moda o una perversione umana.
La definizione di “bisessualità” può essere rigida?
No. La bisessualità non ha una definizione rigida e assoluta. Alcune persone possono sentirsi attratte da uomini e donne in modo paritario, mentre altre possono provare attrazione per generi diversi in misura variabile. Altre ancora si identificano come bisessuali pur avendo preferenze prevalenti. La bisessualità può anche comprendere attrazioni che sfidano le categorie binarie di genere, includendo persone non-binarie o con altre identità di genere.
La bisessualità può essere solo potenziale, senza trovare reale espressione?
Si, molte persone, pur sentendo attrazione e fantasie erotiche nei confronti di entrambi i sessi, non passano mai all’atto, rimanendo fedeli alla scelta fatta, eterosessuale o omosessuale.
La bisessualità è una fase nel percorso verso l’omosessualità?
No. Questo è un mito comune, ma non veritiero. La bisessualità non è una fase transitoria verso un altro orientamento. Alcune persone possono sperimentare la propria sessualità e attraversare periodi di esplorazione, ma la bisessualità è un orientamento sessuale stabile e legittimo. Le persone bisessuali possono avere rapporti duraturi e felici con partner di vari generi senza che ciò implichi una “confusione” o “indecisione” riguardo al proprio orientamento.
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Le persone bisessuali provano attrazione per uomini e donne allo stesso modo?
Non necessariamente. La bisessualità non significa avere attrazione identica verso ogni genere. Alcune persone bisessuali possono sentirsi attratte maggiormente da un genere rispetto all’altro, oppure l’intensità e la frequenza dell’attrazione possono cambiare nel tempo. La scelta sessuale della persona bisex, contrariamente a quanto si crede è spesso del tutto casuale: questo significa che possono aver luogo relazioni monogame, anche di lungo termine, con soggetti dello stesso sesso, o del sesso opposto.
Le persone bisessuali sono più propense al tradimento?
Questo è un pregiudizio dannoso e infondato. La fedeltà e l’impegno in una relazione non dipendono dall’orientamento sessuale ma dai valori personali e dall’accordo con il/la partner. La bisessualità non rende una persona più o meno incline al tradimento rispetto ad altri orientamenti sessuali. Come gli eterosessuali, anche i bisessuali possono avere una relazione monogama con un/una partner, per poi tradirlo/a occasionalmente con un’altra persona, che in questo caso può essere sia uomo che donna.
Una persona bisessuale in una relazione con una persona di un certo genere smette di essere bisessuale?
No. L’orientamento sessuale è una parte dell’identità di una persona, indipendentemente dal genere del/la partner con cui si trova in una relazione. Una persona bisessuale che ha una relazione con una persona di un certo genere rimane bisessuale, poiché l’orientamento riguarda l’attrazione, non il tipo di relazione in cui si è al momento.
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La bisessualità è una scelta?
Come per ogni orientamento sessuale, la bisessualità non è una scelta. Le persone non scelgono da chi sentirsi attratte, ma scoprono e comprendono la propria attrazione nel tempo. La bisessualità è una parte naturale dell’orientamento umano e non può essere “indotta” o “cambiata”.
In che modo la bisessualità è diversa dalla pansessualità?
Sia la bisessualità che la pansessualità implicano l’attrazione per più generi, ma spesso vengono intese in modo leggermente diverso. Chi si identifica come bisessuale può sentirsi attratto principalmente da uomini e donne o più generi, mentre la pansessualità è comunemente descritta come un’attrazione indipendente dal genere, in cui il genere della persona non è un fattore rilevante per l’attrazione. Tuttavia, le definizioni possono variare individualmente, e alcune persone si identificano come bisessuali o pansessuali in modo intercambiabile.
Quali sono i pregiudizi più comuni sulla bisessualità?
Le persone bisessuali affrontano vari pregiudizi, tra cui l’idea che siano indecise, confuse, o che attraversino solo una fase temporanea. Esiste anche lo stereotipo secondo cui le persone bisessuali sarebbero più inclini al tradimento o alla promiscuità. Questi pregiudizi nascono spesso da incomprensioni e portano a forme di discriminazione specifiche, come nel caso della “bifobia”.
Le persone bisessuali hanno difficoltà a sentirsi accettate?
Sì, talvolta le persone bisessuali si sentono emarginate sia dalla comunità LGBTQ+ sia da chi non appartiene a questa comunità. L’accettazione della bisessualità è in crescita, ma vi sono ancora molti pregiudizi, anche nel mondo LGBT in quanto gli omosessuali ritengono spesso i bisessuali delle persone che tendono a reprimere i propri reali desideri e che tendono a nascondersi per non voler affrontare la diversità e violare così la norma sociale.
Cosa ne pensa la psicoanalisi?
Freud parlò, con grande scandalo per quel tempo, del bambino ‘perverso polimorfo’, cioè con la potenziale possibilità di avere ogni tipo di attività sessuale e che, solo attraverso l’educazione e la cultura fa poi una scelta più definita.
Freud scrive infatti:
“Un certo grado di ermafroditismo anatomico è proprio della normalità: in nessun individuo di normale formazione maschile o femminile mancano le tracce dell’apparato dell’altro sesso che, o continuavano a sussistere, senza avere una funzione, come organi rudimentali oppure sono state trasformate per assumere altre funzioni”. Ed ancora : “ la proporzione con cui il maschile ed il femminile si intrecciano nell’individuo è soggetta ad oscillazioni assai rilevanti”.
Il padre della psicoanalisi prese ad esempio gli antichi Greci:
“Tra i greci, presso i quali gli uomini più virili appaiono fra gli invertiti, è chiaro che non il carattere virile del fanciullo, ma la sua prossimità fisica alla donna, come anche le sue qualità psichiche femminili – la timidezza, il ritegno, il bisogno di imparare, di essere aiutato- accendevano l’amore dell’uomo. Divenuto uomo, il fanciullo cessava di essere oggetto sessuale per l’uomo e magari diventava egli stesso un pederasta. In questo caso dunque l’oggetto sessuale, come in molti casi, non è lo stesso sesso, bensì l’unione dei caratteri dei due sessi, quasi il compromesso fra un impulso che richiede l’uomo ed un altro che richiede la donna, ferma restando la condizione della virilità del corpo (dei genitali), per così dire il rispecchiamento della propria natura bisessuale”.
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I giovani sono tendenzialmente più bisex rispetto alla popolazione adulta?
Si. I giovani che s’identificano come gay o bisex sono esponenzialmente aumentati negli ultimi anni. Tra i millennials la bisessualità è molto frequente.
C’è differenza fra uomini e donne riguardo all’orientamento bisessuale?
Le donne sono in genere più portate verso la bisessualità, avendo una sessualità più aperta e fluida. Inoltre, anche da un punto di vista sociale lo stigma nei confronti delle bisessuali donne è stato minore rispetto ai bisessuali uomini.
Cosa è la scala Kinsey?
Kinsey studiò la bisessualità fra il 1940 ed il 1950, ma le sue ricerche vengono ancora molto citate quando si parla di questo argomento, in particolare facendo riferimento alla sua scala per diversificare i vari gradi di bisessualità:
La scala è così composta:
0. Completamente eterosessuale
1. Eterosessualità predominante, con qualche sporadico rapporto omosessuale
2. Eterosessualità predominante, ma con una chiara storia omosessuale
3. Eterosessualità ed Omosessualità allo stesso livello
4. Omosessualità predominante, ma con una chiara storia eterosessuale
5. Omosessualità predominante, con qualche sporadico rapporto eterosessuale
6. Completamente omosessuale
Questa scala non tiene conto che, con il passare del tempo, alcune persone possono modificare il loro orientamento sessuale.
Dr. Walter La Gatta
Relazione sulla Terapia di Coppia dopo un Tradimento - Festival della Coppia 2023
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Immagine
Pixabay
La bisessualità: domande e risposte
La bisessualità: nuove ricerche
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:
Psicoterapie individuali e di coppia
Terapie Sessuali
Tecniche di Rilassamento e Ipnosi
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