Jung e gli archetipi femminili nei miti e nelle religioni
Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Carl Gustav Jung, psicoanalista e fondatore della psicologia analitica, ha sviluppato un approccio innovativo alla psiche umana che ha incluso concetti profondi come l’inconscio collettivo e gli archetipi.
Secondo Jung, gli archetipi sono immagini primordiali o modelli di comportamento che emergono dalla parte inconscia della psiche, comuni a tutta l’umanità. Uno degli ambiti in cui questi archetipi trovano espressione è il simbolismo femminile nei miti e nelle religioni, che riflette il ruolo complesso e poliedrico dell’energia femminile nella storia dell’umanità e nelle rappresentazioni simboliche. Cerchiamo di saperne di più.
Perché Jung cominciò a interessarsi della mitologia?
Perché aveva osservato che miti e religioni, nelle varie culture, contenevano temi ed entità comuni: per esempio immagini della madre, del padre, della moglie, del marito, dell’amante, del matto, del diavolo, dell’ombra, dell’eroe, del salvatore e molti altri. Le loro storie, per Jung, costituiscono i miti e le storie religiose dell’umanità.
Cosa sono gli archetipi, secondo Jung?
Gli archetipi, secondo Carl Gustav Jung, sono immagini primordiali e universali presenti nell’inconscio collettivo, una sorta di “memoria” condivisa da tutta l’umanità. Questi simboli rappresentano modelli comportamentali e figure fondamentali, come la Madre, l’Eroe, il Saggio, che emergono spontaneamente nella mente umana, nei sogni, nei miti e nelle religioni. Gli archetipi influenzano il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo, agendo come schemi che danno forma alle nostre esperienze e relazioni profonde.
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C’è qualche affinità fra sogni e mitologia, secondo Jung?
Carl Jung ha postulato che i miti sulle entità archetipiche costituiscano i “sogni” delle culture e che le storie e gli archetipi abbiano origine nei sogni e nelle fantasie degli individui. Come i sogni, i miti sono aperti all’interpretazione e possono avere un significato personale o trasmettere verità archetipiche sulla natura umana.
Che relazione c’è fra archetipi e inconscio collettivo?
Jung chiamò le rappresentazioni simili nelle varie culture gli “archetipi primordiali”, pensando che essi fossero attivi non solo nella mente di ogni singolo essere umano, ma anche nella cultura più ampia. Jung era infatti convinto che. sebbene ogni individuo e ogni cultura differiscano in molti modi, alla base di queste differenze ci sia sempre un’unità di idee e di forme.
Questa unità è stata da lui chiamata “inconscio collettivo”, perché gli esseri umani lo condividono collettivamente: esso opera inconsciamente all’interno delle persone e delle culture.
Quali sono le più importanti figure femminili nella mitologia?
- Nella mitologia greca vi sono figure femminili come Afrodite, che rappresenta l’Amante, con il suo potere sulla bellezza, l’amore e la seduzione. Atena, invece, la dea della saggezza, rispecchia l’archetipo della Saggia, mentre Demetra incarna la Madre, che dona e protegge, ma che può anche vendicarsi in modo terribile.
- Nella mitologia egizia, Iside è la Grande Madre e protettrice, che risolleva Osiride dalla morte e rappresenta l’energia vitale e protettiva della maternità e della femminilità. Hathor, altra divinità egizia, è al contempo madre, amante e distruttrice, unendo in sé molti archetipi femminili.
- Nelle tradizioni orientali, come l’induismo, le dee Parvati, Kali e Saraswati riflettono le sfaccettature della femminilità. Parvati è la madre amorevole e devota, Kali è la distruttrice e trasformatrice, e Saraswati la dea della saggezza e della conoscenza. Kali, in particolare, incarna l’archetipo della Strega e della Madre feroce, una figura che incute timore ma che ha il compito di trasformare e purificare.
Vi sono archetipi femminili anche nelle religioni?
Si. Anche le grandi religioni monoteistiche incorporano archetipi femminili, sebbene in modi diversi rispetto alle mitologie politeistiche.
- Il Cristianesimo presenta la figura della Vergine Maria, che rispecchia l’archetipo della Madre e della Vergine, simbolo di purezza, amore e sacrificio. Questo modello femminile è centrale, ma a differenza delle divinità pagane, viene idealizzato in un’unica immagine priva degli aspetti più complessi e ambivalenti. Il lato oscuro della femminilità viene rappresentato da figure come Eva, simbolo di tentazione e disobbedienza.
- Nel misticismo ebraico, la figura della Shekinah rappresenta la presenza divina femminile e la saggezza. La Shekinah è considerata l’aspetto della divinità più vicino agli esseri umani, legato alla compassione e alla protezione, e rispecchia l’archetipo della Madre spirituale.
- Nell’Islam, l’archetipo femminile trova espressione nella figura di Fatima, figlia del profeta Maometto, che viene rispettata per la sua pietà, purezza e forza spirituale. Fatima è vista come un modello di purezza e devozione, incarnando il rispetto per la saggezza e la spiritualità femminile.
Quali sono gli archetipi femminili principali secondo Jung?
Jung identificò alcuni archetipi femminili principali che rappresentano aspetti universali dell’esperienza umana. Tra questi, vi sono figure come la Madre, la Vergine, la Strega, e la Saggia. Questi archetipi non si limitano a descrivere ruoli o stereotipi, ma riflettono energie profonde che attraversano e influenzano le esperienze psicologiche sia degli uomini sia delle donne.
– La Madre rappresenta il potere generativo e nutriente. È simbolo di protezione, fertilità e sostentamento, ma anche di controllo e soffocamento. Nella mitologia, questa figura appare in molte forme, come la dea Terra, che rappresenta la natura stessa, capace di dare e togliere la vita.
– La Vergine (o la figura della giovane innocente) è simbolo di purezza, autonomia e indipendenza. È presente nelle divinità come Artemide e Persefone, rappresentando il potenziale e la libertà di vivere senza legami imposti.
– La Strega o l’Ombra Femminile incarna l’aspetto oscuro, misterioso e spesso temuto della femminilità. Questa figura è associata a poteri occulti, saggezza esoterica e una conoscenza che va oltre la logica convenzionale.
– La Saggia (o Anziana) rappresenta la saggezza, la conoscenza intuitiva e la capacità di guidare. Questa figura è quella della dea Atena o della veggente, e incarna la guida spirituale e intellettuale.
Questi archetipi non sono semplici immagini statiche; nella prospettiva junghiana, essi rispondono a bisogni psichici fondamentali e variano nelle diverse culture e religioni.
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Come sono considerati gli archetipi femminili nella psicologia Junghiana?
Gli archetipi nella psicologia Junghiana aiutano le persone a sviluppare aspetti essenziali della propria psiche, come la capacità di essere empatici, intuitivi e creativi. Una maggiore consapevolezza di queste figure archetipiche può portare a una più profonda comprensione di sé e del proprio ruolo nel mondo.
Cosa sono i concetti di “Anima” e “Animus”?
Jung riteneva che ogni essere umano possedesse un aspetto inconscio femminile chiamato “anima” (nell’uomo) e un aspetto maschile chiamato “animus” (nella donna). L’anima è legata agli aspetti emotivi e intuitivi, mentre l’animus rappresenta la razionalità e la forza assertiva. Queste figure interiori influenzano il modo in cui ci relazioniamo con l’altro sesso e con noi stessi. Secondo Jung integrarle consapevolmente nella psiche è essenziale per raggiungere l’equilibrio e la completezza psicologica.
L’anima nelle parole di Jung:
“È qualcosa che vive di se stessa, che ci fa vivere; è una vita dietro la coscienza che non può essere completamente integrata con essa, ma da cui, al contrario, sorge la coscienza “(Jung, 1954).
L’anima è “l’impulso caotico alla vita”, ma è anche la saggezza di “uno scopo nascosto che sembra riflettere una conoscenza superiore delle leggi della vita” (Jung, 1954).
Dr. Giuliana Proietti
Relazione sull'Innamoramento - Festival della Coppia 2023
Immagine:
Busto di Demetra. Marmo, copia romana da un originale greco del IV secolo avanti Cristo, Wikipedia
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
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