Jacqueline Kennedy, icona di stile e di eleganza
Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis (1929-1994) è stata una delle figure più emblematiche del XX secolo. Moglie del 35° presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, è ricordata per la sua eleganza e la sua intelligenza. Cerchiamo di conoscerla meglio.
Anni giovanili
Nata il 28 luglio 1929 a Southampton, New York, da una famiglia molto benestante.
Il padre, John “Black Jack” Vernon Bouvier era un facoltoso agente di cambio di New York, cattolico, di origine francese, sua madre Janet Lee era figlia di un direttore di banca, di origine irlandese.
Nei suoi anni giovanili, Jacqueline poté godere di tutti i privilegi dovuti alla nascita in una famiglia facoltosa: imparò a cavalcare prima ancora di imparare a camminare, studiò danza, frequentò le migliori scuole private di New York City, East Hampton e Long Island. Sin da piccola si dilettava a scrivere storie, che poi illustrava. Questo periodo idilliaco finì con la separazione dei genitori, quando Jackie aveva solo sette anni: l’allontanamento dal padre fu una grave perdita per la futura First Lady e la sorella, che lo amavano teneramente.
Nel 1942 la madre si risposò con Hugh D. Auchincloss, Jr., un ricco agente di borsa, portando le sue figlie a “Merrywood,” nella sua casa vicino Washington. Nel 1947, a diciotto anni, un colonnista del gruppo Hearst la notò, nominandola ‘debuttante dell’anno’. Così la descrisse ai suoi lettori: ‘una brunetta regale, dai lineamenti classici e dalla carnagione che ricorda la porcellana di Dresda’.
Nel 1949 Jaqueline trascorse un anno a Parigi per studiare alla Sorbona. Qui restò molto affascinata dalla Francia, sviluppando un senso del gusto e dell’eleganza che si sarebbe manifestato successivamente in molti aspetti della sua vita e sviluppò un amore per la cultura europea che la accompagnò per il resto della sua vita.
Jacqueline si laureò in letteratura francese al Vassar College e alla Sorbona di Parigi. Nel 1951 si laureò presso la George Washington University di Washington in Belle Arti. L’unica cosa che l’ambiziosa Jacqueline sapeva a questo punto del suo futuro, come ebbe lei stessa a dichiarare, era che certamente non avrebbe mai fatto la casalinga.
Nello stesso anno, Jackie trovò un lavoro presso il Washington Times-Herald, inizialmente come fotografa, poi come giornalista, per intervistare esponenti del mondo politico. Così conobbe il futuro marito John Kennedy ad un party, ma con lui non scoccò immediatamente la scintilla dell’attrazione.
Si fidanzò infatti, poco dopo, con John Husted, fidanzamento che però durò pochi mesi, perché all’orizzonte riapparve la stella dell’allora senatore e astro nascente del partito democratico, e questa volta fu subito amore.
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Il matrimonio con Kennedy
Jackie era una ragazza bella, brillante, intelligente e colta e John Kennedy, allora senatore del Massachusetts, la giudicò subito la ragazza giusta per lui; la presentò dunque alla sua numerosa famiglia, che ne rimase entusiasta, specialmente il patriarca del clan, l’ambasciatore Joseph Kennedy, padre di John.
Il 12 Settembre del 1953 fu celebrato il loro sontuoso matrimonio, presso la St. Mary’s Roman Catholic Church di Newport, Rhode Island. Il matrimonio fu celebrato da un arcivescovo e quattro sacerdoti; al ricevimento furono invitati 1300 ospiti.
I due sposi andarono a trascorrere la loro luna di miele presso la villa di Don Miguel Aleman, Presidente messicano. Nel 1956 nacque la prima figlia della coppia, Arabella, nata morta, cui seguirono Caroline (1957), John (1960) e un altro bambino nato morto, Patrick, nel 1963.
Nel primo periodo di nozze John Kennedy ebbe diversi problemi di salute, dovuti a traumi vertebrali riportati in guerra, a seguito dei quali dovette sottoporsi a due interventi chirurgici e passare lunghi periodi di convalescenza.
Nonostante i problemi di salute, John Kennedy (Jack per i familiari) si candidò alle presidenziali americane (1960) e Jacqueline, sebbene incinta, non si risparmiò in questa avventura e lo aiutò pronunciando i suoi discorsi in spagnolo, francese, italiano, a seconda del luogo dove il futuro presidente andava a parlare.
Nel voto dell’8 novembre 1960 Kennedy sconfisse di misura Richard Nixon, divenendo il 35º Presidente degli Stati Uniti d’America: Jackie Kennedy divenne una delle più giovani First Lady della storia e in questa veste si rivelò perfetta, poiché aiutò moltissimo il marito nella sua carriera politica, occupandosi della sua immagine, dei suoi discorsi, dei suoi ricevimenti.
La Casa Bianca
Quando Kennedy divenne presidente nel 1961, Jacqueline supervisionò il restauro della Casa Bianca, facendone una sorta di museo della storia americana, e incoraggiò la conservazione degli edifici circostanti. La White House, completamente restaurata nello stile di Jackie, fu mostrata in un programma televisivo il 14 febbraio del 1962: lo videro 56 milioni di americani e la First Lady vinse un Emmy Award onorario per la sua performance.
La coppia presidenziale si distinse inoltre per il coinvolgimento in eventi sociali e culturali: Jackie e John si circondarono di artisti, celebrità e premi Nobel, che parteciparono ai pranzi e alle cerimonie ufficiali, mescolandosi alle autorità politiche.
Nei viaggi all’estero Jaqueline aveva molto successo, con i giornalisti e i capi di stato, tanto che in una visita in Francia il presidente Kennedy si presentò come “l’uomo che ha accompagnato Jacqueline Kennedy a Parigi”.
Il tragico attentato e gli anni successivi
Il 22 novembre 1963, la vita di Jacqueline cambiò drammaticamente con l’assassinio del marito a Dallas, Texas.
Jackie era seduta dietro suo marito nella macchina presidenziale, quando lui fu ucciso da Lee Harvey Oswald. La vedova del presidente, trentaquattrenne, nella sua dignitosa compostezza, malgrado le macchie di sangue del marito sul suo vestito rosa, divenne il simbolo di una nazione ferita. La sua dignità durante e dopo la tragedia la rese una figura simbolo di forza e compostezza.
Al funerale di John, Jacqueline Kennedy, tenendo i figli per mano, seguì a piedi il feretro dalla Casa Bianca alla cattedrale di St. Matthew ed accese la fiamma eterna sulla sua tomba nel cimitero nazionale di Arlington. Il London Evening Standard scrisse: «Jacqueline Kennedy ha dato al popolo americano una cosa che gli era sempre mancata: la maestà».
Jacqueline fu molto vicina al cognato Robert Kennedy durante la sua campagna presidenziale, ma il 6 giugno 1968 anche Robert fu assassinato.
Ricordando la morte del marito la ex first lady fece riferimento a Camelot, la fortezza del leggendario Re Artù, con la famosa frase: “There’ll be great presidents again, but there’ll never be another Camelot again”. Nel 1964 Jackie lasciò Wahington ed andò a New York, come per fuggire ai suoi ricordi.
Il matrimonio con Onassis
Quattro mesi dopo la morte di Robert Kennedy, il 20 ottobre 1968, la ex first lady sposò l’armatore greco Aristotele Onassis, 23 anni più vecchio di lei, che per questa nuova relazione dovette interrompere la lunga storia d’amore con la cantante lirica Maria Callas. Questo matrimonio, pur controverso, garantì a Jacqueline una maggiore sicurezza personale e finanziaria.
I figli maschi della nuova coppia legarono molto (fu Alexander Onassis che diede al giovane John Kennedy le prime lezioni di volo…Per uno scherzo del destino questi due ragazzi morirono entrambi giovani e per incidente aereo). La figlia Christina Onassis, invece, non andò mai d’accordo con Jacqueline, che considerava un’approfittatrice. Il matrimonio della strana coppia fallì, ma durò formalmente fino alla morte di lui, nel 1975.
Dopo la morte di Onassis
Dopo la morte di Onassis nel 1975, Jacqueline si dedicò a una carriera editoriale, diventando senior editor di Doubleday, dove si occupava principalmente di arte egizia e di letteratura.
Nel 1994 le fu diagnosticato un linfoma non Hodgkin che la condusse alla morte il 19 maggio dello stesso anno, all’età di 64 anni, nel suo appartamento sulla Fifth Avenue.
Jacqueline Kennedy è ora sepolta a fianco del suo primo marito, John Fitzgerald Kennedy, nel Cimitero Nazionale della Contea di Arlington. Il figlio John disse che i maggiori pregi di sua madre erano stati: ‘amore per le lettere, per la casa e la famiglia e per lo spirito di avventura’.
Poco prima di morire, Jackie aveva ricordato: ‘Mi sono capitate diverse cose brutte ed ho anche sofferto molto, ma ho avuto anche tanti bei momenti. Ogni momento che si vive è differente dall’altro. Il bello, il brutto, le cose difficili, la gioia, la tragedia, l’amore, la felicità formano una cosa unica, che è quello che si chiama ‘vita’. Non si può separare il buono dal cattivo e forse non ce n’è nemmeno bisogno di farlo’.
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Critiche
Jacqueline Kennedy Onassis, nonostante il suo status di icona di eleganza e compostezza, è stata spesso criticata per aspetti legati alle sue scelte personali, alla gestione della sua immagine pubblica e al modo in cui ha affrontato le complesse dinamiche politiche e sociali del suo tempo.
Sicuramente la decisione di sposare Aristotele Onassis, nel 1968, suscitò molte polemiche. Per alcuni, sembrò un tradimento della memoria di John F. Kennedy, l’ex presidente assassinato. Onassis era un ricco uomo d’affari greco, distante dal mondo politico americano, e molti critici interpretarono questa unione come una scelta pragmatica, dettata dalla necessità di protezione finanziaria e personale, piuttosto che dall’amore. Questo matrimonio incrinò la sua immagine pubblica, specialmente tra coloro che la vedevano come un simbolo del “Camelot” dell’era Kennedy.
Jacqueline era poi una persona particolarmente riservata: sebbene questa discrezione fosse spesso elogiata, alcuni critici l’accusarono di essere troppo calcolatrice, manipolando abilmente la propria immagine per mantenere il suo status di icona intoccabile.
Durante il matrimonio con John F. Kennedy, Jacqueline scelse di ignorare pubblicamente i numerosi tradimenti del marito, inclusa la presunta relazione con Marilyn Monroe. Questa scelta le attirò critiche da chi riteneva che accettare il comportamento di Kennedy perpetuasse un modello di subordinazione femminile. Tuttavia, va notato che negli anni ’60, il ruolo della moglie di un politico era visto in modo diverso rispetto ad oggi, e la sua discrezione potrebbe essere interpretata anche come un mezzo per proteggere la propria famiglia e il prestigio presidenziale.
Giuliana Proietti
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- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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