Interventi psicoterapeutici via Internet
Terapeuti di Psicolinea:
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta - Tel. 348 3314908
Negli ultimi anni sono molto aumentati i trattamenti psicoterapeutici condotti via Internet ed è stata effettuata anche molta ricerca, per cercare di capire se queste terapie online sono realmente efficaci e se producono risultati simili alla tradizionale terapia faccia-a-faccia. (Barak, Hen, BonielNissim & Shapira, 2008; Spek et al., 2007).
La ricerca ci dice che i disturbi psicologici riguardano il 47,4% della popolazione, ma che solo una piccola percentuale di persone ricevono effettivamente un trattamento (Kessler et al., 2009). Si spera dunque che attraverso l’uso delle nuove tecnologie sarà possibile pensare a degli interventi per un numero maggiore di persone, in modo flessibile e facilmente accessibile. Molte persone infatti non possono curarsi per carenza di terapeuti qualificati per il proprio problema, lunghe liste di attesa, o il fatto di vivere in zone rurali.
I trattamenti via Internet comportano peraltro anche una riduzione dei costi e un livello inferiore di ansia nell’approccio con il terapeuta, il che è particolarmente vantaggioso per disturbi come la fobia sociale, che è caratterizzata da una combinazione di elevata prevalenza e scarsa richiesta di trattamento (Kessler, 2003; Newman, Erickson, Przeworski, & Dzus, 2003).
I trattamenti basati su Internet devono anzitutto essere distinti fra quelli in cui Internet è utilizzato per comunicare o per fornire informazioni. Esistono infatti:
(A) programmi non guidati di auto-aiuto basati sul Web che utilizzano Internet come mezzo di somministrazione,
(B) approcci guidati di auto-aiuto basati su Internet, in cui la presentazione di un programma di auto-aiuto via Web si combina con contatti regolari con un terapeuta,
(C) terapie basate su Internet, come e-mail, chat o videoconferenze, in cui Internet viene utilizzato solo per scopi di comunicazione.
Gli interventi che si svolgono via Internet e che includono il contatto con il terapeuta possono essere ulteriormente divisi in quelli che si svolgono in tempo reale (ad esempio, faccia a faccia, chat, video, telefono) o in differita (ad esempio, e-mail).
La maggior parte dei trattamenti psicoterapeutici via Internet si basano su modelli cognitivo-comportamentali (Andersson, 2009), ma sono stati valutati anche altri approcci come quelli psicodinamici (Andersson et al, 2012;. Donker et al. 2013;. Meyer et al, 2009).
Un recente sviluppo è l’uso di trattamenti di transdiagnostica che affrontano il problema della comorbilità (Titov et al, 2011; Johansson et al, 2012; Berger, Böttcher, e Caspar, 2014) e che hanno l’obiettivo di trovare elementi comuni nelle diverse patologie. Vi sono poi i trattamenti su misura, che non utilizzano lo stesso protocollo per tutti i pazienti, ma adattano individualmente il materiale di auto-aiuto per la sintomatologia presente in uno specifico paziente.
La maggior parte delle ricerche si è occupata di trattamenti di auto-aiuto guidati, in cui la componente principale dell’intervento era un programma di auto-aiuto via Web. Tali programmi sono in genere organizzati in una serie di lezioni o moduli che includono esercizi e compiti a casa. Mentre i pazienti si impegnano nel seguire il programma, i terapeuti li assistono e li sostengono.
La quantità di contatto tra pazienti e terapeuti varia da un progetto ad un altro. Tuttavia, la maggior parte degli interventi riguarda scambi limitati col terapeuta, spesso via e-mail, per abbreviare il tempo delle sedute faccia-a-faccia. Spesso, questi interventi consistono in una osservazione settimanale dei pazienti per valutare i loro comportamenti e i loro progressi nel programma di auto-aiuto. I terapeuti cercano di motivare e rafforzare il lavoro indipendente dei pazienti e di fornire loro un riferimento temporale che corrisponda più o meno alla programmazione settimanale della terapia faccia a faccia.
Molti studi hanno dimostrato l’efficacia di questi trattamenti rispetto ai gruppi di controllo, soprattutto per i disturbi d’ansia e di depressione (Hedman, Ljótsson, e Lindefors, 2012.), fobia sociale (Andersson et al., 2006; Berger, Hohl, e Caspar, 2009a; Botella et al., 2010; Carlbring, Bohman, et al, 2006a.; Carlbring, Furmark, et al., 2006b; 2007; Titov, Andrews, Schwencke, Drobny e Einstein,
2008C; Titov, Andrews & Schwencke, 2008), disturbo da attacchi di panico (Carlbring, Bohman, et al, 2006;. Carlbring, Ekselius, e Andersson, 2003; Carlbring, Furmark, et al, 2006b.; Klein & Richards, 2001; Klein, Richards, e Austin, 2006), disturbo post-traumatico da stress (Hirai & Clum, 2005; Knaevelsrud & Maercker, 2007; Lange, van den Ven, Schrieken, e Emmelkamp, 2001; Lange et al., 2003), e disturbo d’ansia generalizzato (Robinson et al., 2010). Nella maggior parte di questi studi, si è proceduto a somministrare ai pazienti un programma computerizzato, in cui erano previsti brevi ma regolari contatti con il terapeuta.
Per quanto riguarda i disturbi d’ansia, varie modalità di trattamento hanno dimostrato la loro efficacia, indipendentemente dal fatto che vengano somministrate via Internet (cioè con un programma di auto-aiuto web-based e supporto via e-mail aggiuntivo attraverso un terapeuta) o con mezzi più tradizionali di comunicazione (vale a dire, con un libro di auto-aiuto e telefonate aggiuntive da parte di un terapeuta) come è stato recentemente confermato anche in una meta-analisi (Cuijpers, Donker, van Straten, e Andersson, 2010) o con la sola, tradizionale, terapia faccia a faccia (Andersson et al, 2013; Hedman et al, 2011).
Chiedere aiuto è il primo passo!
Negli approcci guidati l’importanza e la necessità del sostegno dato dal terapeuta meritano particolare attenzione. I risultati di una meta-analisi di Spek et al. (2007) (confermata da Richards & Richardson, nel 2012) ha suggerito infatti che i programmi di auto-aiuto, tra cui gli interventi di sostegno, sono sempre più efficaci dei programmi senza sostegno. Inoltre, si è constatato che negli interventi senza sostegno, l’abbandono è notevolmente superiore agli interventi con il sostegno psicologico e che vi è scarsa aderenza al trattamento (Spek et al., 2007).
Una recente review sistematica degli interventi via Internet per curare la depressione ha concluso che qualsiasi contatto con il terapeuta, ivi compreso un contatto prima del trattamento, può migliorare i risultati (Johansson & Andersson, 2012). I terapeuti peraltro possono essere molto utili nell’aiutare i pazienti ad accedere ad altri servizi necessari, come i servizi di pronto intervento, o ad altre forme di trattamento (ad esempio la terapia faccia-a-faccia; Andersson & Titov, 2014) .
Un’importante limitazione di questi studi è che essi per la maggior parte sono stati condotti in contesti di ricerca universitari, con i partecipanti reclutati fra gli studenti. Tuttavia, in una recente review si è visto che il risultato resta confermato anche quando il trattamento viene trasferito in ambienti clinici regolari (Andersson & Hedman, 2013).
Un altro limite è che la comunicazione basata su Internet non è mai completamente sicura.
Diversi studi hanno valutato l’alleanza terapeutica negli interventi di psicoterapia via Internet. Dalle indicazioni fornite dai pazienti si può dire che i trattamenti via Internet tendono a generare una forte alleanza terapeutica. Tuttavia, i risultati sulla associazione della alleanza terapeutica e l’esito sono meno consistenti: Ci sono alcuni studi in cui l’Alleanza online ha predetto risultato efficaci (ad esempio Wagner, Schulz, e Knaevelsrud, 2012) e altri in cui non è stato trovato alcun rapporto tra alleanza terapeutica e efficacia del trattamento (ad esempio, Andersson et al., 2012).
Una Conferenza sulla Paura
Un recente studio si è occupato degli effetti collaterali negativi di un intervento via Internet per il disturbo d’ansia sociale (Boettcher et al., 2014). In questo studio 19 (14%) su 133 partecipanti hanno segnalato effetti negativi successivi al trattamento, con l’emergere di nuovi sintomi. Anche se la maggior parte degli effetti collaterali descritti ha avuto solo un effetto temporaneo, la ricerca deve tenere molto in conto questi effetti negativi, che devono essere studiati sistematicamente.
I temi che la ricerca dovrebbe ulteriormente indagare riguardano:
(A) come funzionano i trattamenti via Internet e su chi,
(B) come i trattamenti via Internet possono e devono essere diffusi e implementati nelle cure sanitarie regolari,
(C) come gli interventi via Internet possono essere combinati con i trattamenti faccia a faccia per migliorarne l’efficacia
La ricerca dovrebbe quindi passare da una fase di legittimazione (Il trattamento via Internet funziona?) a una prescrittiva (in quali casi sono indicati gli interventi via Internet? Come funzionano? Come dovrebbero essere attuati ?)
Un dato interessante emerso finora è che l’attività on-line e il tempo trascorso nel programma di auto-aiuto durante la prima settimana di trattamento sembrano essere significativamente associati con l’esito del trattamento (Berger et al., 2011).
Il trattamento via Internet può riguardare anche un approccio di cura graduale (ad esempio, i pazienti possono iniziare con un intervento via Internet per poi passare a terapie faccia a faccia se il trattamento via Internet non mostra effetti soddisfacenti).
Anche l’accesso ad un forum di discussione online può essere efficace. Infatti, la condivisione di esperienze di dare e avere con altri partecipanti può compensare il limitato intervento terapeutico (Berger & Caspar, 2008).
E’ probabile che in futuro i terapeuti trascorreranno dunque sempre maggiore tempo per condurre i loro interventi terapeutici on-line, pur continuando naturalmente a svolgere le tradizionali sedute di terapia faccia a faccia.
Dr. Walter La Gatta
Fonti:
Thomas Berger Franz Caspar, Robert Richardson, Bernhard Kneubühler,
Daniel Sutter, Gerhard Andersson, Internet-based treatment of social phobia: A randomized controlled trial comparing unguided with two types of guided self-help, Behaviour Research and Therapy 49 (2011)
Berger, T. (2014, Ottobre). Internet-based psychotherapy treatments. [Web article]. Retrieved from: http://societyforpsychotherapy.org/internet-based-psychotherapy-treatments
Immagine:
Pexels
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
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Visita anche:
www.giulianaproietti.it