Il sesso… All’aria! Articolo di Giorgio Rifelli
Impariamo dal web (www.airguitaritaly.com) che Air Guitar è un’espressione inglese con cui si indica il mimare con frenesia il gesto di suonare la chitarra, fingendo di averne una tra le mani….
Il “mimo” sembra essere nato nel 1951 quando tale Jack Philson inventò la Philson Stratoblaster Air Guitar. Si diffuse poi nel 1969 per la performance di Joe Cocker al Woodstock Festival. Col passare degli anni la pratica si è sempre più affermata dando vita anche a gare nazionali e internazionali. Dal 1996 infatti ad Oulu in Finlandia si svolse l’Oulu Music Video Festival che ha visto anche un italiano raggiungere, nell’edizione 2007, il 7° posto.
Ma l’Air Guitar non è solo un gioco, uno spettacolo e una competizione, ha anche una missione; infatti, leggiamo sempre sul sito, che “l’idea della Air Guitar è quella di contribuire alla pace nel mondo”. Sembra che il successo della “chitarra d’aria” non potesse restare isolato così nel 2006, a Tokio, J-Taro Sugisaku ha pensato bene di trasferire il principio dell’Air Guitar al sesso dando vita ad una nuova performance chiamata Air Sex e destinata ad avere le stesse fortune dell’Air Guitar grazie anche alla pubblicizzazione consentita oggi da YouTube che è già ricco di filmati.
A differenza degli hobbisti di Air Guitar non sembra tuttavia che agli Air-Sexer interessi promuovere la pace del mondo anche se lo si potrebbe dare per scontato visto l’oramai nota e datata affermazione sessantottina “faccio l’amore, non faccio la guerra”. Lo scopo del gioco è per ora solo quello di mimare in pubblico, essendo vestiti, una tecnica erotica. Si può usare un sottofondo musicale e si hanno due minuti (una eiaculazione precoce?) a disposizione. Se è pur vero che il signor Sugisako ha dato il via a questo nuovo comportamento che si definisce sessuale, non possiamo dimenticare che ha avuto precursori nel mercato del porno, dove spesso la star di turno su di un cubo o avvalendosi di un qualche appoggio assume eccitanti movenze.
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Qualcuno tuttavia potrebbe obiettare che la prima rappresentazione di Air Sex la si deve a Meg Rayan che nel film “Harry ti presento Sally”, in un bar, simula un orgasmo. Difficile dargli torto soprattutto perché la prestazione della Rayan pur essendo fedele alla realtà, era proposta in maniera da suscitare più facilmente il riso che fantasie sessuali. Air Sex infatti non vuole eccitare: fra i commenti che leggiamo sul web uno in particolare sembra riassumerli tutti: “Il video è divertentissimo…
Vedere questi che si sbattono sul palco prendendosi + o – sul serio è fichissimo (chiariamoci, x niente eccitante!!!)”. Questa maniera di intendere la cosa sembra contrastare la raccomandazione dello stesso Sugisaku ai concorrenti (una edizione dei Campionati del Mondo di Air Sex si è svolta al Teatro Paramount di Austin, Texas nel 2008) “Se non sei convinto di quello che stai facendo non hai possibilità di vincere”. Quindi più si è convinti e più la performance dovrebbe essere convincente favorendo in chi assiste fantasie erotiche.
Per parte nostra abbiamo anche verificato alcune “performance” e non ci sembra proprio che siano “x niente eccitanti!!!” ma stentiamo ad affermarlo per non rischiare l’accusa di libidine senile. Tuttavia il problema ci sembra che sia proprio questo. Dopo aver accertato (ultimo decennio del ‘900) il progressivo e preoccupante diffondersi della diminuzione del desiderio sessuale con il conseguente calo dell’attività sessuale, dopo essere stati testimoni della nascita e diffusione del cyber sex dove ci si convince di fare cose che in realtà non si fanno, dopo aver assistito (2001) alla nascita della comunità di asessuali (www.asexuality.org/it) ovvero di persone che non provano interesse e attrazione per il sesso, dobbiamo, sempre più preoccupati, registrare il diffondersi di tornei di Air Sex dove si finge un gesto che deve essere privato di qualsiasi risonanza erotica e valutato solo per la sua correttezza tecnica come se si trattasse di un passo di danza o di un tuffo dalla piattaforma olimpionica di 10 mt..
Siamo dunque di fronte ad un’altra manifestazione del disarmo della sessualità che dopo gli entusiasmi portati dalla rivoluzione degli anni settanta, abbandonato il riferimento riproduttivo, privata di quel valore relazionale che sembrava essere stato scoperto si è sempre più ripiegata su se stessa come per scomparire. La crisi o meglio il disarmo, è assai bene indicato dalla espressione Air Sex dove “air” non sta semplicemente per aria (letteralmente si dovrebbe tradurre: sesso aereo), ma per apparire, sembrare, fingere, immaginare, far finta, rappresentare, simulare, mentire, dare ad intendere, mimare, ingannare…
Tutto sommato crediamo di non essere lontani da una traduzione corretta dicendo che non si tratta di avvertire “aria di sesso” assai simile a quel “sento odor di femmina” del Don Giovanni mozartiano, ma al contrario di “sesso all’aria”.
Prof. Giorgio Rifelli
Centro Italiano di Sessuologia
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Pixabay
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Giorgio Rifelli è medico, specializzato in Dermatologia-Venereologia ed in Psicologia Medica. E’ Responsabile del Servizio di Sessuologia Clinica presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna; Segretario Generale del Centro Italiano di Sessuologia, Membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari (A.I.C.C. e F.); Direttore della sezione di Bologna della Scuola di Sessuologia per l’Educazione, la Consulenza e la Psicoterapia sessuale del Centro Italiano di Sessuologia; Consigliere nazionale della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica. Dall’Anno Accademico 1996-97 è Docente a contratto di Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale presso la Facoltà di Psicologia, Università di Bologna.
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