Il divorzio e i figli: meno preoccupazioni se sono grandi
Relazione sulle Coppie Non Monogamiche
Generalmente si tende a studiare le famiglie di divorziati con figli piccoli, mentre ben pochi studi sono stati finora condotti sui figli di genitori recentemente divorziati, ma di età ormai adulta: sono soggetti meno creativi degli altri? Mostrano di essere meno produttivi?
Un recente studio è stato pubblicato in materia, la cui conclusione è che il divorzio in sé non sembra produrre alcun effetto negativo sull’intelligenza, la produttività, il benessere percepito di questi soggetti, figli di divorziati, in età universitaria. Lo studio completo è disponibile qui; quella che segue è una breve sintesi.
A30
Introduzione
Uno dei fenomeni socio-scientifici più notevoli degli ultimi 50 anni è stato l’aumento del tasso di divorzio e la dissoluzione delle unioni coniugali. Negli Stati Uniti, circa il 50% dei figli assistono al divorzio dei genitori (dati National Center for Health Statistics,2008). Nel Regno Unito, nel periodo 1997-2007, il divorzio dei genitori ha colpito ogni anno circa l’1% della popolazione giovanile di età compresa tra i 16 e i 23 anni. Le conseguenze di questo fenomeno nel lungo termine non sono ancora pienamente conosciute.
Analizzando la situazione dal punto di vista dell’economia, si vorrebbe capire se:
(I) il divorzio dei genitori ha un impatto negativo sulla capacità dei figli in materia di apprendimento scolastico;
(II) vi sono potenziali effetti sulla eventuale produttività di questi figli in un futuro posto di lavoro;
(III) vi sono implicazioni nel lungo periodo per quanto riguarda i futuri guadagni di questi figli.
Utilizzando una tecnica già sviluppata in Oswald, Proto e Sgroi (2010), il presente studio ha condotto un esperimento di laboratorio su studenti universitari, i quali in un primo momento hanno compilato un questionario che misurava il loro livello di felicità, prima di svolgere la prova. In un secondo momento si sono sottoposti ad un compito che misurava la loro produttività e la capacità di concentrazione. Alla fine, i soggetti dovevano rivelare se e quando i loro genitori avevano divorziato.
Tutti gli studenti avevano un’età compresa fra 18 e 23 anni (dunque prossimi ad entrare nel mondo del lavoro) e molti nel campione avevano vissuto un divorzio dei genitori in epoca piuttosto recente (1-5 anni). Questo gruppo è stato messo a confronto con i dati relativi ad un gruppo di giovani individui, appartenenti a famiglie inglesi, seguite in modo longitudinale per parecchi anni, dal British Household Panel Survey (BHPS), di cui si conoscevano i livelli percepiti di felicità.
I dati ottenuti in laboratorio e la correlazione con i dati dello studio longitudinale mostrano che il divorzio non sembra avere rilevabili conseguenze negative sulle prestazioni di questi soggetti. I dati mostrano semmai, un lieve effetto positivo del divorzio dei genitori sul livello di felicità dei ragazzi. Anche nell’esperimento condotto in laboratorio non sono stati trovati effetti negativi sulla produttività di questi soggetti. Anche qui, le prove hanno mostrato semmai un piccolo impatto positivo sulla produttività dei maschi.
Nella letteratura psicologia applicata, esiste qualche controversia – e quindi qualche incertezza – circa l’impatto del divorzio sui figli. Molte ricerche (vedi Amato 2001) hanno mostrato che c’è una evidente correlazione fra un minore successo scolastico (e una ridotta capacità di interiorizzare i problemi) e il divorzio. Tuttavia, i contributi più recenti suggeriscono un quadro più complesso, che mostra si effetti negativi del divorzio dei genitori nei figli, ma essi appaiono moderatamente lievi, soprattutto se i figli al momento del divorzio sono già abbastanza grandi. E’ possibile dunque che la mancanza di effettivi controlli sullo status socio-economico di questi soggetti abbia esagerato il tono negativo prevalente nella letteratura psicologica (vedi Lansford 2009).
Negli ultimi anni, la letteratura delle scienze sociali si è arricchita anche di studi di tipo economico, i quali hanno scoperto che il divorzio dei genitori non ha un forte impatto sulla vita lavorativa di questi soggetti, come indicato all’interno di gran parte della letteratura sull’argomento.
Gruber (2004) ha valutato l’impatto del divorzio sui figli di divorziati americani mettendo a confronto i dati con altri studi condotti in altri Paesi e González e Viitanen (2008) hanno testato altri figli di divorziati nei Paesi europei.
Entrambi hanno trovato qualche impatto negativo del divorzio sui giovani. Sanz-de-Galdeano e Vuri (2007) hanno attinto ai dati del National Longitudinal Education Study. Gli autori hanno concluso che il divorzio dei genitori non influisce negativamente sulle abilità cognitive dei giovani. Essi suggeriscono inoltre che le stime trasversali sovrastimano gli effetti negativi del divorzio dei genitori. Questa conclusione è in linea con i risultati del presente studio, che mostra che il divorzio dei genitori potrebbe avere perfino effetti leggermente positivi sullo stato di benessere percepito in questi ragazzi.
In linea con gli studi di Liu (2007) e Piketty (2003), che utilizzano dati individuali per testare il rapporto tra divorzio e istruzione dei figli di separati, questo studio è giunto alla conclusione che non è il divorzio in sé a generare tassi più bassi di rendimento scolastico, ma piuttosto l’ambiente in cui questi figli hanno vissuto prima del divorzio. Analoghe conclusioni sono state raggiunte anche da Hoekstra (2009).
Una intervista sulla Timidezza
Metodologia sperimentale
I soggetti dovevano riferire del loro livello di felicità utilizzando una scala a sette punti in un foglio elettronico. I soggetti dovevano poi effettuare due compiti, pagati “a cottimo”. Essi avevano 10 minuti di tempo per aggiungere insiemi di numeri. Ciascuna serie di numeri era costituita da 5 numeri di 2 cifre, per esempio: 51 14 74 33 85. I soggetti venivano pagati 25 pence (circa un terzo di dollaro) per ogni aggiunta di numeri corretta. Quindi essi avevano un incentivo monetario per svolgere correttamente il compito, aggiungendo il maggior numero di cifre entro 10 minuti.
Il secondo compito era un test di intelligenza del tipo GMAT. Infine, i soggetti dovevano compilare un lungo questionario che comprendeva domande sul divorzio dei genitori negli ultimi 5 anni, e informazioni su altre variabili utili (dati socio-economici, ecc.). L’esperimento è stato condotto in 3 giorni, su 12 sessioni e 269 soggetti. Nessun soggetto ha partecipato più di una volta e nessun soggetto aveva preso parte ad altri studi simili in precedenza.
Risultati e discussione
La grande maggioranza dei soggetti ha completato il questionario per intero, ma certamente non poteva essere costretta a farlo. Perciò, il test non si avvale di un set completo di 269 dati, ma di 250,6.
I dati sono stati aggregati come segue:
• Divorce 3 se il divorzio ha avuto luogo meno di 3 anni fa
• Divorce 5 se il divorzio ha avuto luogo negli ultimi 5 anni
• Divorce 3* se i genitori avevano divorziato tre anni prima che i soggetti iniziassero l’università.
Non vi sono sovrapposizioni tra Divorce 3 Divorce 5 e Divorce 3*.
• Happybefore è il livello di felicità percepita da parte dei soggetti all’inizio dell’esperimento (si tratta di una scala a 7 punti). Essi hanno dichiarato questo valore prima di effettuare le attività a cottimo o di compilare il questionario.
• Voti della scuola superiore media dei voti ricevuti nella scuola superiore
• GMAT è il risultato di un breve test di intelligenza
• Aggiunte di cifre è il numero di aggiunte di cifre eseguite correttamente, in 10 minuti, per il compito pagato a cottimo.
PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia
Conclusioni
Lo studio ha cercato di valutare gli effetti del divorzio dei genitori sui figli cresciuti. In un ambiente di laboratorio in condizioni controllate, la produttività degli studenti universitari e i livelli di felicità sembrano essere inalterati, mai colpiti in modo negativo dal divorzio dei genitori. Vi sono invece alcune prove che segnalano un miglioramento del livello di felicità percepita e di produttività, soprattutto fra gli studenti di sesso maschile con genitori recentemente divorziati.
Fonte: Are Happiness and Productivity Lower among Young People with Newly-Divorced Parents? An Experimental and Econometric Approach, Department of Economics and Warwick Business School University of Warwick Coventry CV4 7AL
United Kingdom November 5, 2010 Warwick Univeristy pdf
Dr. Walter La Gatta
Immagine:
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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