Il disgusto: un’emozione in genere molto utile
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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Il disgusto è una delle emozioni fondamentali che ogni essere umano sperimenta. Spesso è associato a una reazione fisica di ripulsa, ma questa emozione non si limita a manifestarsi solo di fronte a stimoli sgradevoli dal punto di vista sensoriale, come il cattivo odore o il sapore sgradevole. Il disgusto, infatti, ha un ruolo più profondo, intrecciato con il nostro senso di identità, morale e sopravvivenza.
Cosa è il disgusto?
Il disgusto è una delle sette emozioni universali e nasce come un sentimento di avversione verso qualcosa che non gradiamo.
Cosa ci crea disgusto?
Possiamo sentirci disgustati da qualcosa che percepiamo con i nostri sensi fisici (vista, olfatto, tatto, udito, gusto), ma anche dalle azioni o dalle apparenze di persone e cose, e persino da alcune idee.
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Il disgusto è un’emozione utile?
Si, in quanto è capace di tenerci lontani da situazioni o sostanze che potrebbero rivelarsi per noi potenzialmente pericolose. Lo psicologo Paul Rozin, noto per i suoi studi sul disgusto, ha identificato come questa emozione sia essenzialmente una “difesa contro la contaminazione”. Questo meccanismo, a suo avviso, è stato cruciale per la nostra sopravvivenza come specie: evitare cibi marci, cadaveri e altre sostanze pericolose ha ridotto il rischio di malattie e avvelenamenti.
Quando si inizia a provare disgusto?
Lo si comincia a provare sin da piccolissimi ed è, almeno all’inizio, strettamente legato al rifiuto di sapori e odori che non si gradiscono. Si tratta dunque anzitutto di una reazione neurochimica, che però con il tempo può acquisire anche un significato psicologico (tutto ciò che è ripugnante e sporco, ivi compresi valori, pensieri, persone, fra cui, in alcuni casi, anche se stessi).
Disgusto e rabbia possono a volte andare insieme?
Si, se la persona disgustata si arrabbia per essere stata costretta a provare la spiacevole sensazione del disgusto.
Cosa ci procura disgusto?
In genere producono la sensazioni di disgusto:
- Prodotti corporei espulsi come feci, vomito, urina, muco e sangue
- Alcuni cibi (spesso di culture diverse dalla nostra)
- Qualcosa di marcio, malato o morente
- Lesioni, interventi chirurgici e/o esposizione a parti interne del corpo
- Una persona, un animale o una cosa che si considera fisicamente brutta
- Perversioni o azioni percepite da altre persone (come certe inclinazioni sessuali, tortura o servitù)
Il disgusto è un’emozione universale?
Si, ma non tutti i fattori svolgono lo stesso ruolo nelle diverse culture: lo sono ad esempio la vista degli escrementi, ma riguardo al cibo, ad esempio, c’è una notevole variabilità fra le diverse popolazioni.
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Il disgusto colpisce in primo luogo lo stomaco?
Non sempre, ma spesso. Non a caso si usa il termine “stomachevole”, perché il senso di disgusto lo si avverte frequentemente nello stomaco.
Cosa altro determina la sensazione di disgusto sul corpo?
Tipico del disgusto profondo è il fenomeno della “orripilazione”: si può dire, con significato metaforico, che qualcosa per noi è “orripilante”, ma si può effettivamente provare, in risposta al disgusto, un irrigidimento del corpo, tanto che “il pelo diventa irto”. Se il disgusto è connotato soprattutto al senso del gusto, dunque nel suo significato più proprio, ciò che si prova in genere è un associato senso di nausea, specialmente nei riguardi degli odori e dei sapori. Anche il senso di nausea può avere valenze psicologiche.
Quando il disgusto raggiunge il suo apice?
Il disgusto è tanto maggiore quanto più si è in contatto con un oggetto che risulta sgradito e implica il desiderio di allontanarsi, o di allontanare la presenza di ciò che crea l’emozione negativa.
Come si riconosce l’emozione facciale del disgusto?
L’espressione facciale del disgusto è facilmente riconoscibile: essa consiste nell’arricciare il naso o nel sollevare il labbro inferiore. Può essere spontanea, ma anche riprodotta su base volontaria.
Come si può suscitare la sensazione di disgusto?
Per suscitare la sensazione di repulsione o disgusto non è necessaria la percezione sensoriale dell’oggetto, ma sono sufficienti le sue riproduzioni, come un disegno o una fotografia. (Si pensi al disgusto per gli escrementi, per i serpenti, ecc. che può trasformarsi in fobia, ossia paura irrazionale di venire a contatto con l’oggetto o nell’ossessione di esserne contaminati).
Quali persone sperimentano il disgusto più delle altre?
Gli ossessivi, in genere, sperimentano il disgusto più frequentemente delle altre persone e sono particolarmente sensibili a questa emozione perché sono di solito portati alla diffidenza e al disprezzo. Ciò deriva dalle forti e spesso ingiustificate aspettative che essi hanno nei confronti degli altri, che generano degli atteggiamenti ipercritici , i quali non possono che provocare allontanamento sociale e disprezzo. (Mancini, 1998)
Oltre al disgusto fisico, esiste anche una dimensione morale del disgusto?
Si. Esprimiamo questa emozione di fronte a comportamenti o azioni che consideriamo immorali o inaccettabili. Per esempio, atti di crudeltà o corruzione possono suscitare una sensazione di disgusto morale, che è profondamente radicata nel nostro sistema di valori.
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Disgusto e disprezzo sono collegati?
Disgusto e disprezzo sono spesso collegati, ma possono essere utilizzati anche per scopi positivi. I genitori, gli insegnanti, gli educatori, ad esempio, si servono spesso della mimica del disgusto-disprezzo per suscitare sentimenti di repulsione o di vergogna nei loro modelli educativi.
Quali patologie esprimono il disgusto come sintomo?
Il disgusto gioca anche un ruolo centrale in alcuni disturbi psicologici. Ad esempio, persone con disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) possono sperimentare livelli estremi di disgusto legati a paure di contaminazione, che si traducono in rituali di pulizia o di evitamento.
Anche nei disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia, il disgusto è una componente significativa. Le persone che ne soffrono possono provare disgusto nei confronti del cibo o del proprio corpo, che diventa un veicolo per l’espressione di emozioni negative.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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