I paraplegici camminano (nei loro sogni)
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Nel mondo dei sogni, le catene che obbligano alla disabilità possono spezzarsi. Questa è la rivelazione di un nuovo studio sul diario dei sogni che ha studiato i casi di 15 paraplegici, 5 dei quali erano nati nella loro condizione. Questi volontari (dai 22 agli 84 anni), reclutati presso un ospedale militare e una casa di cura per le persone con disabilità motorie, hanno registrato i loro sogni per 6 settimane.
Tutti i partecipanti disabili hanno fatto almeno un sogno nel quale si muovevano sulle loro gambe, e fra questi vi erano tutti e cinque i paraplegici dalla nascita. Come gruppo, i partecipanti disabili sognano di camminare due volte più spesso di quanto si sognino con il problema della paraplegia. Inoltre, i movimenti delle gambe presenti nei sogni delle persone disabili sono più numerosi di quelli presenti nei sogni dei normodotati (38,2 per cento contro il 28,7 per cento).
“Non ero in una sedia a rotelle, ma a piedi in un night club, per ballare”, ha ricordato un ragazzo di 22 anni, affetto da paraplegia congenita, raccontando un sogno. Ci sono stati anche alcuni sogni dove il protagonista era su una sedie a rotelle – questi sogni hanno riguardato 8 partecipanti allo studio, fra i soggetti paraplegici e nessuno fra i normodotati.
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La cosa interessante è che nei sogni dei disabili vi è, più spesso che nel gruppo di controllo dei normo-dotati, il ballare e lo stare in piedi, mentre altre attività fisiche, come la corsa, il ciclismo, il nuoto e la guida caratterizzano in ugual misura i sogni di entrambi i gruppi.
Ci si potrebbe chiedere: come fanno le persone paraplegiche a sognare di camminare se si tratta di qualcosa che non hanno mai provato, o che non hanno fatto per anni? I ricercatori, guidati da Marie-Thérèse Saurat, ritengono che questo potrebbe riflettere l’attività di un “programma genetico” riguardo al camminare, o l’azione dei neuroni specchio, che vengono stimolati durante il giorno dalla vista di altre persone che eseguono questi movimenti. Questa ultima spiegazione è particolarmente utile per spiegare i sogni relativi all’andare in bici: “è difficile immaginare che vi sia un programma innato per andare in bicicletta, in quanto si tratta di un’attività altamente specializzata, sviluppata di recente nella storia umana”, hanno detto i ricercatori.
Perché le persone paralizzate sognano di camminare? I ricercatori hanno respinto l’idea psicoanalitica che i sogni siano espressione di un desiderio inconscio. Saurat e colleghi ritengono invece che camminare nei sogni possa avere piuttosto una funzione adattativa: aiutare a “consolidare la rete neuronale”… In particolare, la formazione di immagini motorie migliorerebbe le prestazioni motorie dei muscoli sani e aumenterebbe l’attivazione dei gangli basali nei soggetti con lesioni del midollo spinale.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte
Saurat, M., Agbakou, M., Attigui, P., Golmard, J., and Arnulf, I. (2011). Walking dreams in congenital and acquired paraplegia. Consciousness and Cognition, 20 (4), 1425-1432 DOI: via BPS
Immagine
Foto di Judita Tamošiūnaitė: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-sulla-sedia-a-rotelle-pieghevole-nera-2026764/
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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Grazie per la sua testimonianza.
Confermo quanto scritto: anch’io ho recentemente sognato di camminare. Da settembre l’ho fatto almeno due o tre volte, ciò che non mi capitava più da anni. La mia non è paraplegia, ma sclerosi multipla progressiva del tipo primario o primitivo, ciò non toglie che i sintomi sugli arti inferiori siano gli stessi di un paraplegico. Ho infatti cominciato a camminare come quel ministro Guido Guidi di un certo governo Berlusconi, per poi – e sono ormai quattro anni – finire su sedia a rotelle.
Nei due sogni fatti di recente camminavo disinvolto, come ai miei vecchi tempi (ho corso tre volte la Stramilano). E pensare che non sognavo più da tanti anni.
Ora la mia vita è tornata piena, e si svolge tutta tra letture e blog, questo sotto è uno di quelli.