I fratelli migliorano il processo di socializzazione del bambino
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I fratelli svolgono un ruolo fondamentale nel processo di socializzazione del bambino, rappresentando una delle prime e più significative esperienze di relazione al di fuori del rapporto con i genitori. La letteratura psicologica sottolinea come i rapporti tra fratelli influenzino lo sviluppo sociale, emotivo e cognitivo del bambino, offrendo un contesto unico per l’apprendimento di competenze interpersonali. Cerchiamo di saperne di più.
Quale differenza c’è fra l’apprendimento che può venire da un genitore e quello che viene dai fratelli?
I genitori sono più adatti per l’insegnamento degli aspetti sociali più formali: come comportarsi in pubblico, come comportarsi a tavola, ecc. I fratelli e le sorelle invece sono dei modelli migliori per quanto riguarda i comportamenti più informali: come comportarsi a scuola o per strada, o, cosa più importante, come interagire con un gruppo di amici.
Perché i fratelli sono interlocutori privilegiati nello sviluppo dell’identità individuale?
Perché, attraverso l’interazione quotidiana, i bambini imparano a gestire conflitti, a negoziare e collaborare con gli altri e a sviluppare empatia. Questi processi contribuiscono a costruire competenze sociali che saranno fondamentali nelle relazioni future. I bambini con fratelli imparano precocemente a comprendere le emozioni degli altri grazie alle numerose occasioni di confronto. Inoltre, la presenza di fratelli più grandi può fungere da modello comportamentale, mentre i fratelli più piccoli offrono opportunità per sviluppare capacità di cura e responsabilità.
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I conflitti fra fratelli possono essere, a loro volta, fonte di apprendimento?
Si. I conflitti tra fratelli sono inevitabili, ma hanno anche una valenza positiva, dal momento che rappresentano un’importante opportunità di apprendimento. Attraverso questi confronti, i bambini sviluppano strategie per risolvere problemi, imparare a considerare i punti di vista altrui e regolare le proprie emozioni. L’efficacia di queste dinamiche dipende in gran parte dal supporto dei genitori nel favorire interazioni positive e corrette nel guidare la risoluzione dei conflitti in modo costruttivo.
I bambini che hanno rapporti positivi con i fratelli tendono a instaurare amicizie più solide?
Si, essi mostrano di avere non solo amicizie più solide, ma mostrano anche una maggiore adattabilità nei contesti scolastici e sociali, dal momento che dimostrano una migliore capacità di costruire legami affettivi con i coetanei.
Quando le interazioni possono non essere così positive?
Possono esserci varie ragioni per cui le interazioni si dimostrano non proprio positive o facili:
- Differenza di età: Fratelli più vicini d’età tendono ad avere interazioni più frequenti e intense, mentre quelli con una maggiore differenza d’età possono assumere ruoli più complementari.
- Genere: Le dinamiche possono variare a seconda che si tratti di fratelli, sorelle o combinazioni miste
- Stile genitoriale: Un approccio equilibrato da parte dei genitori, che eviti favoritismi, è cruciale per promuovere relazioni positive tra fratelli.
I fratelli possono anche rappresentare un esempio negativo?
Si, questo è il risvolto negativo della medaglia: molti comportamenti indesiderati e antisociali come fumo, alcol o altri atti delinquenziali derivano spesso dall’insegnamento di un fratello maggiore, così come dagli amici dei propri fratelli maggiori. Ad esempio, una ragazza adolescente corre un rischio più elevato di rimanere incinta se la sorella maggiore ha avuto anch’essa un figlio da giovane.
Cosa dovrebbero fare i genitori per garantire l’influenza positiva di un fratello maggiore?
Al fine di massimizzare l’influenza positiva di un fratello maggiore, una delle più importanti cose che i genitori possono fare è contribuire a promuovere una relazione di sostegno tra fratelli sin dall’inizio. Sappiamo infatti da studi longitudinali che, se i bambini cominciano il loro rapporto con un fratello in modo positivo sin da piccoli, è più probabile che questo rapporto possa poi continuare nel tempo.
I figli unici sono meno competenti sul piano sociale?
I bambini che crescono come figli unici non sono sempre meno competenti dal punto di vista sociale, rispetto ai bambini che crescono con i fratelli: le competenze sociali possono essere acquisite anche attraverso l’osservazione di amici, cugini, altri parenti, piuttosto che dei soli genitori.
Cosa dovrebbero fare i genitori di figli unici per favorire la socializzazione?
I genitori di figli unici dovrebbero per permettere ai loro figli di sviluppare delle relazioni positive con altri bambini durante l’infanzia , in modo che questi bambini diventino per loro una sorta di fratelli-surrogati. In questo modo essi potranno sviluppare delle competenze sociali che probabilmente non acquisirebbero se le loro interazioni fossero limitate al solo rapporto con i genitori e gli insegnanti.
I genitori di diversi figli dovrebbero comunque favorire la socializzazione esterna?
Si. I genitori che hanno diversi figli spesso non sentono la necessità di invitare a casa loro altri bambini, per giocare con i figli più piccoli, ma questo è sbagliato, perché va considerato che se fra fratelli c’è molta differenza di età, il loro rapporto può essere intenso in casa, ma le loro esperienze sociali essere diverse all’esterno della famiglia, visto che frequentano gruppi sociali diversi. In ogni caso, relazionarsi con membri esterni alla famiglia è sempre una palestra importante.
Cosa accade quando un fratello minore decide di non voler seguire le orme di un fratello maggiore?
Questo processo viene detto di ‘de-identificazione.’ Accade quando un fratello minore sceglie un percorso diverso, un modo diverso di affermare la propria identità, nello sport, nell’arte o in altre attività sociali. A volte questo è un modo per evitare il confronto con i fratelli maggiori, soprattutto se si teme di non essere sufficientemente capaci di misurarsi con loro.
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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