I clienti delle prostitute: chi sono?
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Delle prostitute sappiamo molto, mentre invece gli studi sui loro clienti, anche per una ovvia ragione di privacy, sono molto pochi. Questo articolo è composto da dati provenienti da varie fonti, tutte citate.
In Francia è stato pubblicato uno studio basato su 95 interviste, commissionato da parte del Mouvement du Nid e coordinato dal sociologo Saïd Bouamama (2004), che è abbastanza sorprendente.
Prima sorpresa: i clienti delle prostitute non sono persone separate. Chi si aspettava di trovare, fra questi uomini, solo vecchi libidinosi o giovani con appetito sessuale incontenibile, deve sapere che in questo particolare campione della popolazione sono rappresentate tutte le fasce d’età.
La maggior parte dei clienti (47,6%) ha un’età compresa tra 30 e 50 anni.
Sono presenti tutte le situazioni anagrafiche: single, divorziati, conviventi o sposati.
Cosa può indurre un uomo a rivolgersi a una prostituta?
L’autore di questo studio evoca diversi fattori che sembrano intervenire nel processo:
-
- mancanza di autostima,
- presenza di tabù sessuali,
- immagine degradata della sessualità,
- paura delle donne,
- deterioramento dell’immagine della donna attraverso la pornografia,
- virilità incentrata sulla prestazione
- paura dell’impegno sentimentale e delle sue conseguenze
Sebbene questi elementi non siano esaustivi, poggiano tutti su un modello di sessualità non paritario.
Combinando diversi fattori, l’autore ha distinto cinque tipologie ci clienti:
- Gli isolati sentimentali e sessuali comprendono tutti gli uomini che, per vari motivi (timidezza, fine della relazione sentimentale, paura di non essere all’altezza), non hanno accesso alle altre donne. Sono clienti regolari o occasionali e dichiarano di essere alla ricerca di ciò che altrimenti non potrebbero avere.
- Gli uomini che non sanno rapportarsi con le donne emancipate. Nelle prostitute questi uomini che non riescono a relazionarsi in rapporti paritari, trovano delle donne sottomesse e compiacenti, senza doversi mettere in gioco. Spesso sono persone divorziate.
- Gli acquirenti di servizi sessuali riproducono una sessualità scoperta nella pornografia e basata su un’immagine della donna-oggetto. Si trovano in particolare tra gli uomini che sono sposati, o vivono in coppia. Rinunciando al piacere sessuale nella relazione di coppia ufficiale, cercano un complemento attraverso il consumo di servizi sessuali. Per questi uomini si può fare una distinzione semplicistica: hanno una compagna di vita con cui non fanno sesso e prostitute con cui fanno solo sesso.
- Coloro che non vogliono sentirsi impegnati in un rapporto, perché hanno vissuto una delusione sentimentale e non vogliono più saperne. La prostituzione appare loro come una relazione senza rischi. Paradossalmente, in questo gruppo ci sono anche uomini sposati “che non vogliono tradire le loro mogli in un rapporto con un’altra donna, che sarebbe anche sentimentale”.
- I dipendenti da sesso sono una minoranza di clienti che spiega la loro frequentazione di prostitute con una dipendenza da bisogni fisici immediati. Tutti questi uomini considerano la loro pratica inevitabile o comunque necessaria.
Una intervista sulla Timidezza
Un altro tratto caratteristico: la maggior parte di questi uomini non è soddisfatta delle proprie prestazioni sessuali; il 71% dei clienti di prostitute esprime questa delusione e, per la maggior parte di loro, l’eiaculazione è addirittura impossibile (59%).
Quanto all’atto sessuale con la prostituta, i termini più spesso usati sono “insoddisfazione”, “ridicolo” o “disgusto”. Questo malessere non riguarda solo la relazione fisica: alcuni sono delusi di se stessi per aver ceduto alla tentazione, ma la maggior parte ritiene di essere stata ingannata dalla prostituta “che sbadiglia, rimane passiva, svolge l’atto meccanicamente, o rifiuta di baciare”, mentre loro pensavano che l’atto sarebbe stato reciproco.
Una intervista sulla Eiaculazione Precoce
Molti clienti pagano per un atto sessuale, ma ciò che si aspettano nella realtà è una relazione umana, che non riescono a trovare altrove.
Le statistiche relative agli Stati Uniti (2012) mostrano che circa l’1 per cento degli uomini usufruisce regolarmente dei servizi offerti dalle prostitute. Circa il 16 per cento ha invece avuto un rapporto con una prostituta nella sua vita, in base agli stessi dati.
C’è però, in queste cifre, un pericolo di sottovalutazione, a causa della riluttanza che hanno molti uomini ad ammettere i loro rapporti con le prostitute. Studiando il numero effettivo degli arresti, si stima che il numero reale dei clienti di prostitute riguardi il 2-4 per cento degli uomini (Devon Brewer, Interdisciplinary Scientific Research, Seattle).
Una intervista sull'ipnosi
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Gli utenti occasionali hanno minori probabilità di essere sposati, rispetto alla popolazione generale degli uomini americani (59,3 per cento contro il 44,2 per cento, rispettivamente, secondo uno studio condotto da Monto e pubblicato sulla rivista Violence Against Women, nel 2004). Quando questi clienti di prostitute sono sposati, il loro matrimonio è, in genere, piuttosto infelice.
I militari, secondo Monto, hanno maggiori probabilità di andare con le prostitute, probabilmente a causa della loro cultura professionale, oltre che delle numerose trasferte per ragioni di lavoro, lontano da casa.
Gli uomini che ammettono rapporti con prostitute sono in genere quelli che hanno avuto nella loro vita più partner sessuali, matrimoni meno felici e atteggiamenti sessualmente più libertini rispetto agli uomini che sono andati con una prostituta una sola volta nella vita.
PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia
Uno studio del 2006 condotto in Svezia e pubblicato nella rivista Sexologies ha diviso i clienti di prostitute in cinque categorie:
- Persone che hanno fantasie relative al rapporto sessuale con una prostituta, caratterizzate da emozioni a tinte forti, condite da un certo disprezzo, in cui la “sporcizia” della prostituta rende l’incontro più emozionante.
- Individui alla ricerca di novità, per fare cose che non possono o non vogliono chiedere alle loro mogli o fidanzate.
- Coloro che guardano al sesso come a un prodotto di consumo: si entra, si ottiene ciò che si desidera, si esce senza problemi.
- Uomini che vedono il sesso con le prostitute come un balsamo contro la solitudine: molti di questi uomini sono anziani, timidi o portatori di handicap e vanno con le prostitute sia per il sesso, sia per poter godere di una compagnia femminile.
- Uomini che si sentono “trattati da uomo” solo in questo contesto, dove la prostituta fa esattamente quello che le viene richiesto.
I più inquietanti, fra i johns (come in inglese vengono chiamati i clienti delle prostitute), sono naturalmente quelli che agiscono con violenza nei confronti delle donne che vendono il loro corpo. Identificare questi uomini, dicono i ricercatori, è come cercare il proverbiale ago nel pagliaio.
Chiedere aiuto è il primo passo!
Confrontando i johns violenti con altri clienti di prostitute arrestati nelle stesse comunità, Brewer e colleghi hanno scoperto che il modo migliore per prevedere il comportamento violento di un cliente è quello di conoscere i suoi comportamenti precedenti. Chi ha commesso in passato reati di violenza, stupro e furto ha sicuramente maggiori probabilità di violentare le prostitute, o di ucciderle.
In Italia, nel 2014 il Gruppo Abele promosse il convegno “Il cliente, questo conosciuto…”, nel quale emerse che i clienti erano liberi professionisti, dirigenti d’azienda, commercianti, che abitavano soprattutto nei quartieri bene della Capitale. Attorno alla studentessa quindicenne che si prostituiva a Roma inseguendo un sogno da modella e la dose di droga, ultimo caso choc, giravano uomini facoltosi, disposti a sborsare cifre sopra la media per godere di quel corpo poco più che acerbo.
ll ritratto che emerge dal convegno “Il Cliente, questo conosciuto” è quello di “uomini normali” senza particolari disabilità o disturbi psichici. Sono in gran parte adulti, anche se sono in aumento sia i giovani, sia gli anziani (sostenuti dal Viagra).
Un fenomeno a parte è quello dei turisti sessuali – 80.000, secondo i dati Ecpat – in cerca di rapporti che tutelino anonimato e impunità: amano accompagnarsi con persone giovani, spesso minorenni, supportati dalla falsa credenza che con i bambini e le bambine ci sia minor rischio di contrarre l’Aids.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
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