Ho bisogno di aiuto da persone competenti – Consulenza on Line
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
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Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e scrivo per avere un consiglio in merito alla situazione di grave disagio che vivo in casa con i miei genitori. Mia mamma soffre da circa trent’anni di depressione e attacchi di panico, che non ha mai voluto o potuto curare seriamente (prende una o due gocce di Anafranil al giorno). Il suo medico curante è, a mio avviso una persona molto negligente, mio padre non può o non vuole curarsi della cosa.
Questo ha sempre limitato fortemente la nostra vita (mai una vacanza, quasi mai feste in casa o gravi disagi in loro presenza…), ma io l’ho sempre accettata per amore dei miei genitori.Il vero problema è stata la violenza che ho cominciato a subire: fornisco qualche elemento per inquadrare meglio il problema. Sono stata educata a una disciplina molto severa, che però ho sempre accettato come la migliore che i miei genitori potessero scegliere per me. Durante l’adolescenza ho vissuto un episodio di violenza fisica con segregazione e percosse, ma per fortuna non si è mai più ripetuto. Diventata adulta, ho sempre cercato di essere una figlia buona, partecipe,sincera, disponibile, di evitare alla mamma preoccupazioni inutili e di esserle vicino con la mia presenza. Mi sono laureata da poco, perfettamente in corso e già da diverso tempo lavoro come impiegata.
Non ho mai avuto atteggiamenti di ribellione, non bevo e non fumo. Purtroppo, lei, in ragione delle sue ansie, mi ha sempre ritenuta inadeguata alla vita, incapace, disattenta, pensa che tutto ciò che di buono ho fatto nella vita (la laurea, il lavoro) sia esclusivamente merito suo e non mi ha mai risparmiato parole e toni durissimi per farmelo capire.La cosa è degenerata quando ho iniziato un percorso di vita comune con un ragazzo cui voglio sinceramente bene e dal quale credo di essere ricambiata.Quando abbiamo cominciato a parlare di matrimonio è scoppiato un finimondo. Il mio fidanzato è stato visto come la persona peggiore al mondo, mentre è ritenuto da tutti una brava persona come me e ogni suo tentativo di parlare coni miei genitori è stato inutile.
Mia mamma ha cominciato inducendomi sempre più spesso a litigare con il mio fidanzato per motivi futili. All’inizio mi lasciavo convincere, pensando che l’esperienza dei miei genitori fosse un riferimento da seguire, ma poi ho capito che erano dei pretesti. E’ stato per me un periodo incessante di continui insulti, derisioni, minacce di eliminazione fisica con dolore o di segregazione, telefonate e pedinamenti sul lavoro, risvegli notturni, sequestro e controllo dei miei effetti personali.Poi mi hanno costretto a una rottura definitiva, con tanto di telefonata che ho dovuto condurre in loro presenza (per fortuna il mio fidanzato ha capito e mi è tuttora vicino). L’anello di fidanzamento e tutti gli altri piccoli oggetti che vengono da questo ragazzo mi sono stati sequestrati e chiusi in cantina, dove non posso accedere.
Ogni tentativo di dialogo è inutile, in quanto mia madre,penso in ragione della sua malattia, sviluppa comportamenti violenti(ultimamente brandisce oggetti pesanti come arma di minaccia) ogni volta che sente dire qualcosa che la contraddice. Rifiuta l’idea di non dover miminacciare o insultare, in quanto secondo lei io merito insulti e minacce in ragione di un elenco fittissimo di colpe che lei mi attribuisce. Rifiuta inoltre qualsiasi proposta di essere curata (io avevo pensato alla psicoterapia familiare), in quanto si ritiene sanissima (in passato ha sofferto di disturbi dell’equilibrio, poi scomparsi con la menopausa) e secondo lei sono io una malata psichiatrica grave da interdire e rinchiudere.
Aggiungo che più o meno ha lo stesso atteggiamento nei confronti di mio padre. Una volta resami conto (per me è stato molto difficile) che stavo subendo violenza psicologica, ho avviato un percorso di auto-aiuto (ad oggi quasi concluso) presso un centro anti-violenza, che mi ha molto aiutato a recuperare serenità e fiducia in me stessa e mi ha portato a decidere di andare via di casa, non per abbandonare la mia famiglia, ma per prendermi un mio spazio. Infatti, se mi lascio annientare, non potrò più aiutare né mia mamma né me. Il mio problema ora è: come gestire questo distacco in modo sostenibile per mia mamma? Ne temo infatti le conseguenze, sia per me che per lei.
La ritengo quasi capace di tutto.Per attutirle il trauma, al centro abbiamo pensato che potrei andare temporaneamente in un convitto di suore (luogo neutro e protetto), ma resta il problema di come dirglielo e come farglielo accettare.Aggiungo che lo stato di mia madre è tale che, per tenerla tranquilla, occorr erassicurarla quasi ogni giorno che non farò più nulla che le possa fare male. Avrei perciò bisogno di un aiuto da persone competenti in questa delicata e dolorosa materia.Grazie di cuore.P
A28
Gentile P.,
Come Lei giustamente dice, ha bisogno di ‘persone competenti’ che la possano consigliare nel migliore dei modi. La sua situazione familiare non è affatto semplice e qualsiasi decisione dovrebbe essere prima sperimentata ed eventualmente modificata con molta attenzione, a seconda dei risultati che di volta in volta produce.
Non mi sembra quindi il caso che io le risponda attraverso questa corrispondenza on line, perché il suo caso merita maggiore attenzione e richiede un intervento “in presenza”.
Mi pare che al Centro abbiate lavorato bene e, all’interno di questa organizzazione, continuerei a cercare consulenza e supporto.
Nel salutarla, vorrei complimentarmi con lei per il suo coraggio e la sua determinazione, oltre che per la capacità di continuare a manifestare affetto a questi suoi familiari, a loro volta molto sofferenti.
Cari saluti e moltissimi auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Una intervista sulla violenza domestica
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it
ho un gran bisogno di aiuto..per la prima volta in tutta la mia vita sono davvero innamorata..ho conosciuto un ragazzo stupendo che non mi fa mancare nulla..mi riempie di attenzioni..mi ascolta mi consiglia..è davvero speciale..era la prima volta che in tutta la mia vita incontravo una persona così..ho sempre “giocato” con i ragazzi e non ho mai dato una grande importanza a tutte le storie che ho avuto..ma questa volta è diverso..il punto è che gli ho raccontato davvero tante bugie..e ora come ora me ne vergogno tantissimo..solo ora ho capito di aver sbagliato fin dall’inizio e ke se davvero reputi importante una persona devi sempre dirgli la verità..io e lui nonostante tutto ci stiamo rivedendo..e questa volta basta con le bugie..il punto è che non so come fargli capire ke si può fidare di me..i discorsi ormai non gli fanno più effetto..e ho un gran paura di poterlo ferire di nuovooo!sono disperataaaa
Non è affatto vero che bisogna sempre dire la verità in tutto, a volte è meglio tacere alcune verità con risvolti spiacevoli quando la loro rivelazione non apporterebbe beneficio alcuno, e/o coinvolgerebbe inutilmente, ingiustamente o infruttuosamente, terze persone.
Quando infatti una rivelazione non è realmente espressione di animo onesto, puro e buono? Quando il suo verificarsi non produce nessun tipo di miglioramento negli altri, né nelle loro condizioni materiali né in quelle psicologiche, non soddisfa nessun bisogno ma al contrario peggiora lo stato di fatto delle persone coinvolte.
In questo caso non siamo di fronte al Paladino della giustizia e della correttezza, come il fautore della rivelazione/soffiata vuole presentarsi, ma del detentore di una malignità e invidia di fondo, che gode del male e del peggioramento altrui, dato che, e quando, è solo questo che accade in seguito al suo intervento in nome della Verità.
Inoltre, non credere che gli altri, o il tuo lui in persona, siano questa specchiata perfezione umana per cui nel corso della loro vita non ti hanno taciuto e non ti tacerebbero mai, nulla.
Perché questo non esiste nella natura, e nella condizione normale, umana.
E nemmeno è auspicabile che sia, perché l’ipotesi di controllo assoluto e trasparenza continua nella vita di un individuo, ovvero nell’azzeramento della riservatezza e della privacy, consiste della distruzione della personalità, nello spegnimento e sterilizzazione di qualsiasi sviluppo, progetto, potenzialtà suscettibile di manifestarsi ed evolvere in futuro, comprese quelle che porterebbero innovative soluzioni, ed eccezionalità, nelle attività, nei programmi, nei progetti di vita, nei rapporti umani.
Un solo esempio: il computer, calcola, lavora, produce, fornisce soluzioni, esiste, grazie allo spazio vuoto, alla parte oscura, all’ignoto.
Senza questa zona d’ombra sarebbe morto, congelato, ingessato, nulla e inutilizzabile.
Queste considerazioni non vogliono giustificare e applicarsi a qualunque situazione della vita, ogni caso, deve essere valutato, come disse un personaggio famoso di cui non ricordo il nome, atto singolo per atto singolo.
Sono un’uomo che ha bisogno d’aiuto,nei lavori mi e sempre andata male,anche se mi sono comportato bene e facendo il mio lavoro(ho fatto molti lavori purtroppo mai andati a buon fine),ora ho aperto un video noleggi per un po è andato bene ma ora sembra che stia calando tutto eppure sono una persona gentilissima ed educata,per cui non posso pensare che sono stato maleducato,sono veramente preoccupato anche perchè non riesco più a pagare i debiti,con la mia famiglia non sono più tranquillo e ho paura di perderla,sono veramente un fallito che non riesce neppure a gestire la sua vita MI SENTO VERAMENTE UNA NULLITA’ CON MIA MOGLIE E I MIEI BIMBI non ce la faccio veramente più,ho mandato qualche domanda di lavoro in giro sperando sperando che riesca ad entrare in qualche posto di lavoro,ma io non posso vivere solo di speranze a 40anni,non sò più che cosa fare,anzi ho un tarlo nella testa a farla finita(ma amo troppo mia moglie e i miei figli) non ce la stò più veramente facendo… mio dio