Gli psicopatici: chi sono?
Una intervista sull'ipnosi
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
La psicopatia rappresenta, ancora oggi, una sfida complessa sia per i professionisti della salute mentale, che non hanno ancora compreso a pieno questa malattia, sia per la società in generale, che è spesso interessata ai comportamenti messi in atto da questi soggetti. Cerchiamo allora di saperne di più.
Cos’è la psicopatia?
La psicopatia è un disturbo di personalità caratterizzato da una serie di tratti caratteristici. Le persone con psicopatia, per definizione, hanno soprattutto problemi a comprendere le emozioni degli altri, il che spiega, almeno in parte, perché essi siano individui profondamente egoisti, che ignorano il diritto al benessere degli altri e che possono commettere crimini violenti con una frequenza tre volte maggiore di quanto accade per altre persone.
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Gli psicopatici possono essere affascinanti?
Si, ma occorre ricordarsi che essi usano queste qualità per manipolare e sfruttare gli altri.
Quali sono i comportamenti tipici degli psicopatici?
Gli psicopatici possono mostrare vari comportamenti, tra cui:
- Usare il loro fascino e la loro intelligenza per controllare e influenzare le persone.
- Mentire frequentemente e senza scrupoli per ottenere ciò che vogliono.
- Non provare sensi di colpa o rimorsi per le loro azioni, anche quando causano danno agli altri.
- Prendere decisioni rapide e avventate senza considerare le conseguenze.
- Violare frequentemente le norme sociali e legali.
Qual è l’eziologia della psicopatia?
L’eziologia della psicopatia riguarda una combinazione di fattori genetici, biologici, e ambientali:
- Fattori genetici: La psicopatia può essere ereditaria, con una predisposizione genetica.
- Fattori biologici: Anomalie cerebrali, come alterazioni nella corteccia prefrontale e nell’amigdala, sono state associate alla psicopatia. Queste aree del cervello sono coinvolte nella regolazione delle emozioni e nel controllo degli impulsi. Le scansioni del cervello, fatte con la risonanza magnetica, mostrano che i soggetti con diagnosi di psicopatia non hanno attività cerebrale nelle fibre che collegano il lobo frontale e il sistema limbico. Inoltre, anche nel sistema limbico si registrano delle irregolarità nel funzionamento.
- Fattori ambientali: Esperienze di abuso, negligenza, o traumi durante l’infanzia possono contribuire allo sviluppo di tratti psicopatici.
Quanto è diffusa la psicopatia?
Nella società ci sono molti soggetti che hanno tratti psicopatici di personalità, ma purtroppo ci si accorge di essere di fronte a uno psicopatico solo quando questi soggetti commettono dei reati.
Come si diagnostica la psicopatia?
La diagnosi di psicopatia viene spesso effettuata utilizzando strumenti psicometrici come la Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R) sviluppata da Robert Hare. Questo strumento valuta una serie di tratti e comportamenti associati alla psicopatia attraverso interviste e revisione dei precedenti comportamentali del soggetto.
Quali trattamenti sono disponibili per la psicopatia?
Trattare la psicopatia è particolarmente difficile, data la natura del disturbo. Tuttavia, alcuni approcci possono includere:
- Psicoterapia : può aiutare a migliorare il controllo degli impulsi e a ridurre comportamenti antisociali. Per quanto riguarda i trattamenti psicoterapeutici, sembra provato che tutti sono più o meno efficaci, l’unico sistema da evitare è quello della terapia di gruppo, la quale non solo è inefficace in questi casi, ma può essere anche controproducente.
- Interventi farmacologici: alcuni farmaci possono essere utilizzati per gestire sintomi specifici come l’aggressività o l’ansia, ma non esiste una cura farmacologica specifica per la psicopatia. Infatti, se anche si riuscisse a regolare il sistema delle emozioni, come si fa a restituire a questi soggetti quella moralità che non hanno mai avuto?
- Programmi di riabilitazione: in contesti carcerari, alcuni programmi di riabilitazione mirano a ridurre i comportamenti antisociali e a promuovere l’integrazione sociale.
Qual è la prognosi per gli psicopatici?
La prognosi per gli psicopatici varia, ma in generale, il disturbo tende a essere persistente e difficile da trattare. Gli individui con psicopatia spesso continuano a manifestare tratti e comportamenti disfunzionali nel tempo. Tuttavia, interventi mirati possono aiutare a gestire alcuni aspetti del disturbo e a migliorare il funzionamento sociale.
Perché non è molto corretto parlare di psicopatia?
Sebbene il termine sia comune nel linguaggio parlato, si dovrebbe sostituire al termine “psicopatico” il termine “sociopatico”, che si riferisce a una persona con tendenze antisociali ascrivibili a fattori sociali o ambientali. I tratti psicopatici, infatti, sono più interni e quindi più difficilmente diagnosticabili.
Come è descritta la psicopatia nel DSM5?
Nel DSM5 la psicopatia non è una diagnosi a se stante. Nel disturbo antisociale di personalità è stato però aggiunto lo specificatore della psicopatia. La diagnosi è dunque al momento la seguente: “disturbo antisociale di personalità con tratti psicopatici”.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
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